A.I.M.M.F.: la Magistratura Minorile chiede al Governo aiuti concreti

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congresso AIMMFDal Nord al Sud la Magistratura Minorile si unisce per chiedere al Governo aiuti concreti: servizi più numerosi e meglio distribuiti nelle regioni

Più risorse sul territorio, un numero maggiore di assistenti sociali. Servizi più numerosi e meglio distribuiti nelle varie regioni (e un potenziamento significativo al Sud). Questa la richiesta al Governo da parte dagli addetti ai lavori del XXXVI Congresso dell’Associazione italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia. L’evento si è tenuto a Catanzaro dal 5 al 7 ottobre scorsi.

Accanto ai provvedimenti servono servizi specializzati e formati, comunità funzionanti e atte ad accogliere minori bisognosi. Case famiglia accoglienti e gestite da personale altamente qualificato. Tutori motivati, progetti per il reperimento e il sostegno alle famiglie affidatarie.

Ha affermato Francesco Micela, Presidente del Tribunale per i Minorenni di Palermo e Presidente dell’A.I.M.M.F.:

“Per poter assicurare prestazioni ancora più elevate e efficaci, va ora rilanciato il disegno di unificazione delle competenze giudiziarie in materia di famiglia, minori e persone. Con il giudice specializzato del Tribunale della Famiglia saremo in grado di gestire le situazioni di famiglia con l’intervento di un collegio integrato da esperti delle varie discipline sociali e umanistiche. Assistenti sociali, psicologi, neuropsichiatri infantili, educatori, insegnanti. Come avviene oggi all’interno del Tribunale dei Minorenni.

Ci auguriamo quindi – ha aggiunto Micela – che se l’obiettivo di tutti è quello di permeare della cultura minorile la giustizia ordinaria, piuttosto che sopprimere quanto già esiste e funziona efficacemente sia costituito quanto prima questo nuovo organo giudiziario. Affiancato da un Pubblico Ministero anch’esso specializzato, che riunisca tutte le competenze in materia di famiglia e del giudice tutelare”.

Ha poi sottolineato il Consigliere del Consiglio Superiore della Magistratura Piergiorgio Morosini:

“Occorre lavorare perché la giustizia minorile funga da modello per l’intera giurisdizione, in cui siano la persona e i suoi diritti ad essere messi al centro e il giudice sia il regista di un processo inteso non come pratica burocratica ma come luogo della dignità della persona. Anche la funziona educativa e riabilitativa del Tribunale per i Minorenni e l’istituto della Messa alla prova utilizzata dalla giustizia minorile potranno essere di modello per la giustizia penale degli adulti”.

INFO: www.minoriefamiglia.it/