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Malattia renale cronica, un’epidemia in continua crescita

MILANO – La malattia renale cronica (MRC) è definita come “una condizione di alterata funzione renale che persiste per più di 3 mesi” ed è classificata in cinque stadi di crescente gravità che iniziano con il danno renale (stadio 1) e si concludono con l’inizio della terapia sostitutiva dialitica o con il trapianto di rene (stadio 5). La malattia renale cronica negli ultimi anni ha visto una crescita esponenziale a livello mondiale. Riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come un problema di salute pubblica globale, si prevede che aumenterà del 17% nei prossimi dieci anni.1

La sua diffusione è diventata allarmante anche in Italia, dove si attesta al primo posto tra le malattie croniche per rilevanza epidemiologica, gravità e invalidità, peso assistenziale ed economico. Tra queste, l’insufficienza renale è anche tra le prime cause di morte: rispetto al 1990, oggi è più che raddoppiato il numero di coloro che si ammalano e muoiono. Sono infatti numerose le complicanze – tra cui la difficoltà di diagnosi e di accesso alle cure –di una patologia che solo in Italia coinvolge il 7,5% degli uomini, il 6,5% delle donne per un totale di circa 4/5 milioni di persone. Nei bambini lo studio ItalKid ha riportato un’incidenza di 12.1 casi per anno per milione di abitanti nella popolazione tra gli 8,8 e 13,9 anni e una prevalenza di 74.7 per milione nella popolazione con quel range di età.

Auspicando generazioni future più sane, per la Giornata Mondiale del Rene 2016, che si celebra il 10 marzo, è stato scelto il tema “Malattia renale nell’infanzia: agire precocemente per prevenirla”, per sensibilizzare sul rischio di malattia renale in età precoce. In questo scenario, in cui la patologia minaccia anche i bambini, la prevenzione riveste un ruolo davvero fondamentale.

“I numeri parlano chiaro, è evidente che la continua diffusione della malattia renale cronica sia allarmante. In occasione della Giornata Mondiale del Rene, puntare i riflettori sull’infanzia vuole dire fare una campagna di prevenzione molto più incisiva – commenta Antonio Santoro, Presidente della Società Italiana di Nefrologia – considerando che si tratta di una patologia la cui identificazione in fase precoce può essere utile a prevenirne l’evoluzione e le complicanze future”.

Tra i suggerimenti e i consigli sull’importanza di un corretto stile di vita nella prevenzione della patologia, la Giornata Mondiale quest’anno lancia l’invito a una regolare attività fisica, perché mantenersi in forma riduce l’ipertensione e l’obesità, due delle principali cause di malattia renale.

“Celebrare la Giornata Mondiale del Rene e sostenere questa campagna di informazione è indispensabile per raggiungere l’obiettivo che ci poniamo quotidianamente, quello di far arrivare il minor numero di persone possibile alla dialisi – commenta Valentina Paris, Presidente ANED – Fin dalla sua nascita, Aned è coinvolta in progetti e programmi per il miglioramento della qualità di vita dei dializzati e trapiantati e per promuovere l’adozione di nuovi stili di vita, che devono essere seguiti fin da bambini. Il tema scelto quest’anno si focalizza sui più piccoli, per i quali il ruolo di noi adulti nell’educazione alle buone abitudini è fondamentale. Quindi riuscire a realizzare e distribuire nelle scuole la nostra guida educazionale sarebbe un risultato molto importante”.

Tra gli accorgimenti che bambini e adulti devono adottare per una prevenzione efficace della patologia, non bisogna sottovalutare il ruolo dell’acqua, considerata l’importanza della sua presenza nel nostro organismo dove costituisce l’elemento principale (60% del peso corporeo) e per il corretto funzionamento dei reni.

IL DECALOGO PER LA PREVENZIONE DELLE PATOLOGIE RENALI

1. Praticare attività fisica con regolarità

2. Non fumare

3. Fare attenzione alla gestione del proprio peso

4. Evitare un’alimentazione ipercalorica a elevato contenuto di grassi

5. Ridurre il consumo di sale e non eccedere nel consumo di proteine

6. Evitare l’abuso di farmaci in particolare dei farmaci anti-infiammatori non steroidei

7. Sottoporsi periodicamente all’esame delle urine

8. Conoscere il valore della creatinina contenuta nel proprio sangue

9. Mantenere il proprio organismo correttamente idratato, bevendo almeno un litro e mezzo al giorno

10. Ridurre il consumo di bevande diverse dall’acqua

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Redazione L'Opinionista

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