Maltempo, per Confagricoltura danni per oltre 2 milioni di euro

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Fanno riferimento al settore agricolo e forestale. Necessario attivare subito misure nazionali ed europee. La situazione regione per regione

confagricolturaROMA – Ammontano a oltre 2 miliardi i danni al settore agricolo e forestale provocati dall’ondata di maltempo che negli ultimi giorni ha colpito indistintamente tutte le regioni d’Italia. Sono queste le stime di Confagricoltura, che richiama l’attenzione sulle problematiche strutturali del nostro Paese che, di fronte ad eventi atmosferici di portata eccezionale, ai quali probabilmente dovremmo abituarci, ha dimostrato tutte le sue fragilità. Ad essere colpito, oltre all’agricoltura, è stato il patrimonio forestale, con tutte le conseguenze ambientali che ne derivano. Senza contare il rischio di spopolamento delle aree collinari e montane.

Le infrastrutture, progettate e realizzate molti anni fa, sono totalmente inadeguate ad affrontare cambiamenti climatici che avrebbero bisogno, invece, di strumenti e tecnologie innovative.

Nell’immediato, sostiene l’Organizzazione degli imprenditori agricoli, vanno attivate tutte le misure per risarcire le aziende colpite, sia a livello nazionale, sia europeo. Ma va anche al più presto attivato un piano di messa in sicurezza del territorio, che coinvolga tutti i soggetti interessati, che preveda interventi di manutenzione del patrimonio agricolo e forestale.

Di seguito un aggiornamento della situazione regione per regione, che Confagricoltura continua a monitorare attraverso le sue strutture territoriali.

PIEMONTE: trombe d’aria e piogge battenti nel Canavese (TO), nell’Astigiano, nell’Albese (CN) e nell’Alessandrino, dove sono stati sradicati alberi e si sono verificati allagamenti dei campi. Ma i danni maggiori si registrano a strutture, capannoni e serre. Problemi alla viabilità e pericoli per le semine già effettuate di grano e orzo.

LIGURIA: ci si avvia a chiedere lo stato di emergenza e si stanno raccogliendo le segnalazioni dei danni nelle campagne, provocati dalla violenza del vento, dalle trombe d’aria e dalle frane, con colture devastate, serre distrutte, viabilità interrotta. La situazione è stata resa ancor più difficile dalla carenza di energia elettrica in varie zone.

LOMBARDIA: colpite soprattutto le province di Bergamo e Brescia dove, oltre alle semine perse, si registrano allagamenti e problemi alla viabilità a causa di frane. Trombe d’aria e forte vento hanno danneggiato le serre in cui si producono ortaggi per la IV gamma.

FRIULI VENEZIA GIULIA: danni alle strutture e problemi di viabilità. Colpito essenzialmente il patrimonio boschivo.

VENETO: i danni maggiori si sono registrati nel Bellunese per la pioggia violenta e una tromba d’aria: sbriciolati i tunnel delle serre, foraggi allagati, tetti delle stalle crollate, perdita di bestiame. Colpito in maniera irrimediabile il patrimonio forestale regionale. Permane una situazione critica anche nel Polesine.

EMILIA ROMAGNA: giunte segnalazioni da Reggio Emilia e Piacenza – in collina e montagna – con danni a strutture, filari di vite, alberi, stalle e capannoni. Nel Piacentino, il Trebbia a valle ha eroso profondamente la sponda nei pressi del parco, tanto che non è possibile recarsi in quelle zone.

TOSCANA: già stimati 5 milioni di danni nella regione, dove è particolarmente grave la situazione a Livorno e Grosseto con centinaia di aziende in ginocchio. Ci sono case coloniche non più abitabili e stalle che non sono più in grado di offrire adeguato riparo agli animali. A rischio la produzione olivicola con il 40% di olive sugli alberi che dovevano essere raccolte. Anche a Siena il forte vento ha divelto e danneggiato capannoni e strutture.

LAZIO: situazione di grave emergenza nel sud pontino con piogge fortissime ed incessanti, nonché una tromba d’aria che, in poche ore, hanno creato danni a tutte le attività agricole con centinaia di ettari di colture ortofrutticole sott’acqua, da Cori a Fondi. Divelte le strutture portanti delle serre nella piana di Sperlonga e coltivazioni distrutte nella zona di Sezze, con la perdita degli ortaggi, in gran parte biologici e destinati alla IV gamma. Nei comuni di Latina, Cisterna, Aprilia e Velletri si stanno registrando danni ingenti per i frutti del kiwi, battuti dalle forti raffiche di vento di fine ottobre.

CAMPANIA: problemi nel casertano dove è straripato il Volturno con allagamenti. Il forte vento ha colpito frutteti ed abbattuto alberi, compromettendo in particolare la raccolta delle olive per cui si stimano danni produttivi del 30%.

PUGLIA: situazione difficile nel Barese, nel Foggiano e nel Salento a causa soprattutto delle inaspettate raffiche di vento. In particolare ad essere compromessa, con cascola delle olive e rami spezzati, è la campagna olivicola, già danneggiata dalle gelate di febbraio-marzo.

BASILICATA: colpita soprattutto la zona del Metaponto con danni alle strutture e forti ritardi nelle semine a causa delle piogge prolungate.

CALABRIA: a Catanzaro e Vibo Valentia è il terzo grave episodio di maltempo nel giro di poco tempo. Allagamenti e smottamenti nel Lametino dove il vento ha danneggiato strutture e serre. A Cosenza danni alla viabilità rurale. Nel Crotonese, in particolare, pesante conta dei danni nei vigneti e negli oliveti. Nel Reggino colpite particolarmente la zona ionica e quella all’interno dell’Aspromonte, con trombe d’aria e venti forti che hanno devastato serre e ortaggi.

SICILIA: ingenti i danni all’agricoltura provocati dall’alluvione che ha causato tra l’altro 12 vittime. Distrutte le uve nelle zone di Canicattì, e gli agrumeti nel catanese. La zona più colpita è quella dell’Agrigentino: le olive ancora da raccogliere sono andate perse e a Ribera molti aranci sono stati ricoperti di fango e rischiano di morire.

SARDEGNA: temporali e trombe d’aria si sono abbattuti su quasi tutto il territorio regionale, con campi di riso e di carciofi distrutti e di orticoli allagati. Terreni di cereali e foraggere non ancora trebbiati trasformati in paludi; vigneti e oliveti danneggiati, piante di agrumi sradicate, tetti scoperchiati, capi di bestiame morti, aziende isolate. Nel solo oristanese si contano milioni di danni a causa di pioggia e vento.