Le infrastrutture, progettate e realizzate molti anni fa, sono totalmente inadeguate ad affrontare cambiamenti climatici che avrebbero bisogno, invece, di strumenti e tecnologie innovative.
Nell’immediato, sostiene l’Organizzazione degli imprenditori agricoli, vanno attivate tutte le misure per risarcire le aziende colpite, sia a livello nazionale, sia europeo. Ma va anche al più presto attivato un piano di messa in sicurezza del territorio, che coinvolga tutti i soggetti interessati, che preveda interventi di manutenzione del patrimonio agricolo e forestale.
Di seguito un aggiornamento della situazione regione per regione, che Confagricoltura continua a monitorare attraverso le sue strutture territoriali.
PIEMONTE: trombe d’aria e piogge battenti nel Canavese (TO), nell’Astigiano, nell’Albese (CN) e nell’Alessandrino, dove sono stati sradicati alberi e si sono verificati allagamenti dei campi. Ma i danni maggiori si registrano a strutture, capannoni e serre. Problemi alla viabilità e pericoli per le semine già effettuate di grano e orzo.
LIGURIA: ci si avvia a chiedere lo stato di emergenza e si stanno raccogliendo le segnalazioni dei danni nelle campagne, provocati dalla violenza del vento, dalle trombe d’aria e dalle frane, con colture devastate, serre distrutte, viabilità interrotta. La situazione è stata resa ancor più difficile dalla carenza di energia elettrica in varie zone.
LOMBARDIA: colpite soprattutto le province di Bergamo e Brescia dove, oltre alle semine perse, si registrano allagamenti e problemi alla viabilità a causa di frane. Trombe d’aria e forte vento hanno danneggiato le serre in cui si producono ortaggi per la IV gamma.
FRIULI VENEZIA GIULIA: danni alle strutture e problemi di viabilità. Colpito essenzialmente il patrimonio boschivo.
VENETO: i danni maggiori si sono registrati nel Bellunese per la pioggia violenta e una tromba d’aria: sbriciolati i tunnel delle serre, foraggi allagati, tetti delle stalle crollate, perdita di bestiame. Colpito in maniera irrimediabile il patrimonio forestale regionale. Permane una situazione critica anche nel Polesine.
EMILIA ROMAGNA: giunte segnalazioni da Reggio Emilia e Piacenza – in collina e montagna – con danni a strutture, filari di vite, alberi, stalle e capannoni. Nel Piacentino, il Trebbia a valle ha eroso profondamente la sponda nei pressi del parco, tanto che non è possibile recarsi in quelle zone.
TOSCANA: già stimati 5 milioni di danni nella regione, dove è particolarmente grave la situazione a Livorno e Grosseto con centinaia di aziende in ginocchio. Ci sono case coloniche non più abitabili e stalle che non sono più in grado di offrire adeguato riparo agli animali. A rischio la produzione olivicola con il 40% di olive sugli alberi che dovevano essere raccolte. Anche a Siena il forte vento ha divelto e danneggiato capannoni e strutture.
LAZIO: situazione di grave emergenza nel sud pontino con piogge fortissime ed incessanti, nonché una tromba d’aria che, in poche ore, hanno creato danni a tutte le attività agricole con centinaia di ettari di colture ortofrutticole sott’acqua, da Cori a Fondi. Divelte le strutture portanti delle serre nella piana di Sperlonga e coltivazioni distrutte nella zona di Sezze, con la perdita degli ortaggi, in gran parte biologici e destinati alla IV gamma. Nei comuni di Latina, Cisterna, Aprilia e Velletri si stanno registrando danni ingenti per i frutti del kiwi, battuti dalle forti raffiche di vento di fine ottobre.
CAMPANIA: problemi nel casertano dove è straripato il Volturno con allagamenti. Il forte vento ha colpito frutteti ed abbattuto alberi, compromettendo in particolare la raccolta delle olive per cui si stimano danni produttivi del 30%.
PUGLIA: situazione difficile nel Barese, nel Foggiano e nel Salento a causa soprattutto delle inaspettate raffiche di vento. In particolare ad essere compromessa, con cascola delle olive e rami spezzati, è la campagna olivicola, già danneggiata dalle gelate di febbraio-marzo.
BASILICATA: colpita soprattutto la zona del Metaponto con danni alle strutture e forti ritardi nelle semine a causa delle piogge prolungate.
CALABRIA: a Catanzaro e Vibo Valentia è il terzo grave episodio di maltempo nel giro di poco tempo. Allagamenti e smottamenti nel Lametino dove il vento ha danneggiato strutture e serre. A Cosenza danni alla viabilità rurale. Nel Crotonese, in particolare, pesante conta dei danni nei vigneti e negli oliveti. Nel Reggino colpite particolarmente la zona ionica e quella all’interno dell’Aspromonte, con trombe d’aria e venti forti che hanno devastato serre e ortaggi.
SICILIA: ingenti i danni all’agricoltura provocati dall’alluvione che ha causato tra l’altro 12 vittime. Distrutte le uve nelle zone di Canicattì, e gli agrumeti nel catanese. La zona più colpita è quella dell’Agrigentino: le olive ancora da raccogliere sono andate perse e a Ribera molti aranci sono stati ricoperti di fango e rischiano di morire.
SARDEGNA: temporali e trombe d’aria si sono abbattuti su quasi tutto il territorio regionale, con campi di riso e di carciofi distrutti e di orticoli allagati. Terreni di cereali e foraggere non ancora trebbiati trasformati in paludi; vigneti e oliveti danneggiati, piante di agrumi sradicate, tetti scoperchiati, capi di bestiame morti, aziende isolate. Nel solo oristanese si contano milioni di danni a causa di pioggia e vento.
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