ROMA – Il giorno dopo l’alluvione che ha colpito il Nuorese, ci sono ancora grandi difficoltà per mettersi in contatto con la zona di Bitti, il comune più devastato dall’onda di acqua e fango. Questa volta ci sono anche tre vittime.
L’allerta meteo non scende, oggi in particolare per la Gallura e la costa orientale sarda, ma anche per la Sicilia e la Calabria. In quest’ultima regione, la scorsa settimana una tempesta d’acqua con raffiche di vento gelato si era abbattuta sullo Jonio Cosentino e Crotonese colpendo intere filiere produttive.
Nelle scorse ore in Sicilia si sono verificati rovesci di forte intensità, tempeste e mareggiate lungo le coste, in particolare nel Catanese, con una tromba d’aria formatasi in mare e arrivata fino alla zona dell’aeroporto. Numerosi gli interventi dei vigili del fuoco.
La situazione si ripresenta purtroppo con sempre maggiore frequenza – interviene Confagricoltura – ed è ora che la messa in sicurezza del territorio sia considerata una priorità da affrontare con adeguate risorse.
Non ci sono regioni esenti da questi fenomeni. – incalza Confagricoltura – Da Nord a Sud la fragilità orografica è sotto gli occhi di tutti e incaute scelte urbanistiche negli anni hanno ulteriormente indebolito l’assetto di alcune zone, mettendo in pericolo popolazioni intere.
Oggi si contano i morti in Sardegna e l’agenda politica non può più rimandare la necessità di agire con un piano di messa in sicurezza e di prevenzione insieme a tutti gli attori.
Secondo Confagricoltura, il Recovery Fund e le risorse messe a disposizione per rilanciare le economie dei Paesi dopo la crisi causata dal Coronavirus devono essere sfruttate al meglio in questa direzione.
Le imprese agricole, inoltre, svolgono un’azione di primaria importanza, non sempre riconosciuta, a tutela del suolo e dell’ambiente. Il settore primario, più di altri, – conclude Confagricoltura – è condizionato dai fattori climatici, pertanto può contribuire in prima linea a dare risposte efficaci, ancora troppo spesso frenate da una burocrazia opprimente e dalla mancanza di una visione globale a tutela e salvaguardia del territorio e dei suoi abitanti.