“Sindaci e Comuni conoscono molto bene le esigenze dei territori – ha sottolineato Manfredi – quindi vanno inseriti in una pianificazione di area vasta, che può anche rispondere ad esigenze più puntuali dei territori”. Il presidente Anci si è detto convinto che “è il momento di dare più spazio ai Comuni sia nel campo della gestione che della realizzazione delle infrastrutture, ma anche nel rapporto con la Commissione europea. Abbiamo davanti una stagione di riforme delle politiche di coesione; dare più spazio ai Comuni non è solo un’idea italiana, ma dei responsabili politici di altri stati con cui mi sono confrontato”.
Il presidente dell’Anci ha poi sottolineato che “l’Italia ha una grande potenzialità inespressa, un Mezzogiorno che aumenta la capacità di esportazione e di consumo, e rappresenta un grande ponte politico, tecnologico ed economico nel bacino del Mediterraneo”. Tutto ciò è “il risultato di una serie di fattori, come il miglioramento della qualità della pubblica amministrazione del Mezzogiorno, del clima più rivolto alla competizione che all’assistenzialismo, ma anche di politiche dagli effetti molto positivi come il Pnrr, la decontribuzione e le Zes”.
Per Manfredi si dovrà quindi valutare “l’impatto della riduzione delle politiche di sostegno: la perdita di velocità del Sud rappresenta un fattore di rischio per l’Italia, un Paese che cresce poco nel suo complesso. Sarà molto importante la presenza a Bruxelles del commissario Fitto, che può essere una grande opportunità. Tutti insieme, Comuni, governo nazionale ed Europa dobbiamo valutare le nuove politiche di sostegno a una crescita sana del Mezzogiorno”.
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