ROMA – “Merita apprezzamento la novità che quest’anno accompagna il Def: quattro indicatori di Benessere Equo e Sostenibile (Bes), introdotti dal Governo per orientare le scelte economiche e di bilancio al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. D’ora in poi, nella valutazione dello stato di salute del nostro Paese verranno presi in considerazione anche l’andamento del reddito medio, la disuguaglianza dei redditi, la quota dei disoccupati e di coloro che hanno smesso di cercare un lavoro, le emissioni di Co2 e di altri gas che alterano il clima”.
E’ quanto afferma in una nota Laura Boldrini, presidente della Camera dei Deputati. “Una griglia ancora parziale, che andrà completata dal prossimo anno – aggiunge Boldrini – con l’introduzione degli altri indicatori Bes, ma che finalmente permette di cominciare a superare la ‘dittatura’ del Pil – e del suo rapporto col deficit – finora assunto come metro esclusivo per giudicare il grado di sviluppo dell’Italia. Così si potrà valutare in modo più completo ciò che migliora realmente la vita dei cittadini”.
“L’innovazione – sostiene la presidente della Camera – è prevista da una legge di iniziativa parlamentare e sono contenta di aver contribuito a sostenerne l’iter. Ora è importante che entri in funzione anche l’altro nuovo strumento recentemente varato dal Parlamento: il bilancio di genere, per valutare il diverso impatto delle politiche economiche sulle donne e sugli uomini, in termini di denaro, servizi, tempo e lavoro non retribuito. L’imminente adozione della relativa metodologia – conclude Boldrini – ci consentirà dal prossimo anno di capire se la società italiana sarà diventata un po’ più amica delle donne”.