Il singolo, pubblicato il 19 ottobre 2018 come primo brano estratto dell’album, è disponibile negli store digitali e in streaming e vede le firme congiunte di Marco Mengoni, Andrea Bonomo e Gianluigi Fazio. Voglio è “un tempo verbale che poche volte ho usato nella mia vita e qui viene ripetuto quasi a perdere valore e significato originario” dichiara il cantante ed effetti il testo è una concatenazione di frasi veloci e concitate che creano un susseguirsi di momenti inusuali e straordinari. Si crea una fantasia di eventi che non hanno significato di reale ma di immaginario, di surreale piano a filo del pensiero dove tutto si muove e gioca.
Un tripudio di idee, di voleri che si mischiano, si intersecano, si mescolano e dipingono un’esplosione goliardica di coriandoli appesi a note e suoni.
“Voglio una moto veloce/ Tutte le strade vuote/ Voglio le caramelle/ Da chi non mi conosce” è la prima strofa con cui il testo esordisce e poi segue “Voglio ballare nudo” e “Fare un rapina con le mani in alto”, “mettere le scarpe sopra il tuo divano”, “Voglio una pelle nuova/cuore da dinosauro/ voglio tutte le colpe/ ma fatemi un applauso” e viene addirittura sottolineato l’intento “e voglio esagerare/ nuotare nella schiuma/ amarti come un cane/ con la luna piena”.
Non c’è logica né alcun ordine spazio/temporale, non c’è causa e conseguenza, non c’è nulla che assomigli ad una verità di normalità se non il sapore di un legittimo subalternarsi di piani mentali che animano Mengoni come ogni essere umano.
I sogni mai detti, i desideri che aleggiano per la mente, le acrobazie che vorremmo provare ma impossibili perché intrisi di follia “Voglio camminare sopra il cornicione/ dare degli ordini all’imperatore”.
Un pizzico di pura e vergine follia attraversa tutta la canzone ed il videoclip girato in un capannone abbandonato che anch’esso in linea con il testo esalta arte, inventiva, una forte non convenzionale creatività e mostra un energico Marco che balla con il corpo alle spalle, poi sopra un tavolo opaco di legno, che si cambia di abito passando dal ragazzo in maglietta e pantalone all’artista in giacca e camicia.
Dunque di genere elettropop e carismaticamente innovativo, “Voglio” si lancia nella sfida di presentare un Mengoni più dinamico e smussato nei suoi toni nostalgici e romantici fornendo la chiave di ingresso di un’intimità che si denuda frizzante e vogliosa di invertire la canonicità delle cose.
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