Marianna Bonavolontà ci racconta “La ragazza col Genio in quarantena”

447

marianna bonavolontà

“Ho scritto La ragazza col genio in quarantena in uno dei periodi più difficili per me. Quando, costretta a restare in casa durante il primo lockdown di marzo 2020, avevo perso il mio genio creativo”

E’ nelle librerie e in tutti i maggiori store on line “La ragazza col genio in quarantena” (Booksprint Edizioni), libro scritto dalla cool hunter, imprenditrice e scrittrice Marianna Bonavolontà. Nasciamo e moriamo con un Genio, un talento, la risorsa più grande a cui possiamo attingere nei momenti bui. Sta a noi scoprirlo, accettarlo e permettergli di stravolgerci la vita… A volte è necessario attraversare l’Inferno per trovarlo, ma ne vale sempre la pena, perché un genio inespresso è una vita vissuta a metà. Questo libro è stato scritto durante la quarantena che a marzo 2020 ha chiuso in casa gli italiani per mesi. È il racconto di come Marianna sia sopravvissuta all’isolamento, alla paura e all’apatia. Messa a dura prova, convinta di aver perso la creatività, riesce a ritrovare la via d’uscita dentro di sé; quel Genio che sembrava svanito stava solo sonnecchiando in attesa di essere tirato fuori dalla lampada.

Marianna Bonavolontà ci ha gentilmente concesso un’intervista.

“La ragazza col genio in quarantena” è il titolo del tuo libro, di che cosa si tratta?

Ho scritto La ragazza col genio in quarantena in uno dei momenti più difficili per me. Abituata ai viaggi e alla vita mondana e caotica, improvvisamente mi sono ritrovata chiusa in casa durante il lockdown di marzo 2020. Il libro è una sorta di diario, la testimonianza di come ho trascorso i giorni in solitudine e apatia, credendo di aver perso la creatività. Parlo dei miei momenti difficili, dei mostri che ho dovuto affrontare perché succube di me stessa, e poi di come ho ritrovato il genio creativo. È un racconto al femminile, leggero e fantasioso, tra l’ironico e il folle, condito di momenti malinconici.

In che modo questo testo vuole riflettere sulla situazione che stiamo vivendo?

Tutti noi attraversiamo periodi difficili, questo momento storico ha messo a dura prova tutti. Sono sicura che quello che ho vissuto durante il lockdown lo hanno vissuto in tanti, soprattutto in tante. Vorrei che tutti ci fermassimo a riflettere e che prendessimo più tempo per parlare con i nostri silenzi, con la nostra parte creativa. Ne abbiamo bisogno soprattutto oggi. L’immaginazione e la creatività rappresentano per me la più alta forma di libertà.

Sei una creativa, avventuriera e globe-trotter, come hai sviluppato queste caratteristiche?

Sono nata a km 0, come le macchine che hanno già macinato tanti km prima di essere messe in vendita. Io viaggiavo con i miei genitori da quando mia mamma era incinta. Mio padre era un pilota di caccia appassionato di viaggi, e con lui mia mamma ha girato il mondo in lungo e in largo: in macchina, aereo e in tutti i mezzi possibili e immaginabili. Da piccola durante i lunghi viaggi per farmi stare buona mi raccontavano favole, racconti mitologici sui luoghi che avremmo visitato, etc. Viaggio e favole per un bambino sono un mix esplosivo di creatività ed è così che sono cresciuta.

Quanto è importante per te la scrittura per raccordare queste tue attitudini?

La scrittura è importantissima. Non importa quanto bene si scriva, l’importante è esprimere in qualche modo ciò che si ha dentro… Qualcosa da dire, in fondo, lo abbiamo tutti!