“Ho scritto La ragazza col genio in quarantena in uno dei periodi più difficili per me. Quando, costretta a restare in casa durante il primo lockdown di marzo 2020, avevo perso il mio genio creativo”
E’ nelle librerie e in tutti i maggiori store on line “La ragazza col genio in quarantena” (Booksprint Edizioni), libro scritto dalla cool hunter, imprenditrice e scrittrice Marianna Bonavolontà. Nasciamo e moriamo con un Genio, un talento, la risorsa più grande a cui possiamo attingere nei momenti bui. Sta a noi scoprirlo, accettarlo e permettergli di stravolgerci la vita… A volte è necessario attraversare l’Inferno per trovarlo, ma ne vale sempre la pena, perché un genio inespresso è una vita vissuta a metà. Questo libro è stato scritto durante la quarantena che a marzo 2020 ha chiuso in casa gli italiani per mesi. È il racconto di come Marianna sia sopravvissuta all’isolamento, alla paura e all’apatia. Messa a dura prova, convinta di aver perso la creatività, riesce a ritrovare la via d’uscita dentro di sé; quel Genio che sembrava svanito stava solo sonnecchiando in attesa di essere tirato fuori dalla lampada.
Marianna Bonavolontà ci ha gentilmente concesso un’intervista.
“La ragazza col genio in quarantena” è il titolo del tuo libro, di che cosa si tratta?
Ho scritto La ragazza col genio in quarantena in uno dei momenti più difficili per me. Abituata ai viaggi e alla vita mondana e caotica, improvvisamente mi sono ritrovata chiusa in casa durante il lockdown di marzo 2020. Il libro è una sorta di diario, la testimonianza di come ho trascorso i giorni in solitudine e apatia, credendo di aver perso la creatività. Parlo dei miei momenti difficili, dei mostri che ho dovuto affrontare perché succube di me stessa, e poi di come ho ritrovato il genio creativo. È un racconto al femminile, leggero e fantasioso, tra l’ironico e il folle, condito di momenti malinconici.
In che modo questo testo vuole riflettere sulla situazione che stiamo vivendo?
Tutti noi attraversiamo periodi difficili, questo momento storico ha messo a dura prova tutti. Sono sicura che quello che ho vissuto durante il lockdown lo hanno vissuto in tanti, soprattutto in tante. Vorrei che tutti ci fermassimo a riflettere e che prendessimo più tempo per parlare con i nostri silenzi, con la nostra parte creativa. Ne abbiamo bisogno soprattutto oggi. L’immaginazione e la creatività rappresentano per me la più alta forma di libertà.
Sei una creativa, avventuriera e globe-trotter, come hai sviluppato queste caratteristiche?
Sono nata a km 0, come le macchine che hanno già macinato tanti km prima di essere messe in vendita. Io viaggiavo con i miei genitori da quando mia mamma era incinta. Mio padre era un pilota di caccia appassionato di viaggi, e con lui mia mamma ha girato il mondo in lungo e in largo: in macchina, aereo e in tutti i mezzi possibili e immaginabili. Da piccola durante i lunghi viaggi per farmi stare buona mi raccontavano favole, racconti mitologici sui luoghi che avremmo visitato, etc. Viaggio e favole per un bambino sono un mix esplosivo di creatività ed è così che sono cresciuta.
Quanto è importante per te la scrittura per raccordare queste tue attitudini?
La scrittura è importantissima. Non importa quanto bene si scriva, l’importante è esprimere in qualche modo ciò che si ha dentro… Qualcosa da dire, in fondo, lo abbiamo tutti!