Fra i documenti esposti nelle teche, conservati nell’Archivio storico della Camera e dedicati all’attività parlamentare di Matteotti, alcuni riguardano il discorso con cui il 30 maggio 1924 denunciò i brogli e le violenze elettorali: una foto della seduta, i suoi scritti con la richiesta di annullare la convalida in blocco dei deputati della maggioranza fascista e il risultato del voto, una copia annotata di “Un anno di dominazione fascista”, un dossier allora appena pubblicato, che Matteotti stava probabilmente aggiornando. E poi, tra gli altri documenti: una selezione dello scambio epistolare con la moglie Velia Titta, le immagini della Biblioteca della Camera a Palazzo Montecitorio negli anni ’20, il registro dei risultati elettorali per il collegio di Ferrara in cui Matteotti venne eletto per la prima volta alla Camera nel 1919, l’originale del volume “La recidiva: saggio di revisione critica con dati statistici”, da cui il parlamentare socialista sviluppò la propria tesi di laurea, ugualmente esposta. Completano la mostra alcune sue richieste autografe di prestito di libri della Biblioteca della Camera che aiutano a ricostruire il suo percorso di studi e di approfondimento. Oltre che dall’Archivio storico e dalla Biblioteca della Camera, alcuni dei documenti in mostra provengono dalla Fondazione di Studi storici “Filippo Turati” di Firenze. Ha partecipato all’allestimento della mostra anche la Fondazione Giacomo Matteotti ETS. In esposizione anche la ristampa dei discorsi del deputato, pubblicata dalla Camera nell’anno del centenario.
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