Che in un altro post aggiunge: “Invece di scusarsi, il filologo Canfora afferma che definirmi “neonazista” per il sostegno al popolo ucraino sarebbe “altra cosa rispetto a nazista”. Oltretutto mischiando e mistificando la proposta del blocco navale, una missione europea in accordo con le autorità nordafricane. A voi sembra normale che nelle scuole si dia spazio ad un tale odio politico? Io lo trovo a dir poco inaccettabile e chiaramente ho già dato mandato per agire legalmente contro le ignobili parole nei miei confronti”.
Sulla questione interviene anche l’associazione di giornalisti Lettera22, che in una nota scrive: “Canfora si scusi con Giorgia Meloni e con gli studenti del liceo di Bari, involontaria platea del suo linguaggio d’odio. La scuola, la stampa, i social media, sono luoghi (fisici e virtuali) di crescita culturale, di formazione e scambio di opinioni e di confronto di idee, in cui non può trovare posto il ricorso a denigrazioni personali violente e offensive, sintomo evidentemente di grave intolleranza politica e ideologica. Definire ‘neonazista nell’anima’ la leader di FdI è un insulto ignobile che non merita analisi storiche o semantiche. Lettera22 stigmatizza con forza le parole del cattivo maestro Luciano Canfora e, oltre ad esprimere solidarietà a Giorgia Meloni, esprime solidarietà e vicinanza agli studenti dell’Enrico Fermi e a tutti coloro che sono vittime inconsapevoli di un linguaggio intollerante e violento, ancor più sorprendente e disarmante quando usato da un intellettuale illustre imbevuto di cultura classica. Scusarsi pubblicamente è il minimo che il professor Canfora possa fare”.
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