“Credo sia nata in tenera età, forse prima delle elementari! Ricordo che sentivo il bisogno di esprimermi, e ciò poteva significare disegnare, inventare qualche filastrocca, eseguire semplici lavoretti di plastilina. Cominciò a diventare una vera e propria abitudine forse con l’inizio della scuola, quando per distrarmi o dimenticare piccole paure quotidiane iniziai a creare il mio piccolo mondo. Questa esigenza ovviamente si è ingigantita in adolescenza, e per fortuna ho capito che esprimere le mie sensazioni rappresentava non solo uno sfogo fine a sé stesso, ma poteva anche coinvolgere gli altri: lì si sono sviluppate gran parte delle mie idee, che vengono in qualche modo fotografate nei singoli dipinti”.
“Gli artisti che amo sono generalmente versatili, ciò significa che non utilizzano un solo veicolo comunicativo per esprimere le loro idee, ma molteplici. Credo che per tale ragione ho sempre considerato la tecnica espressiva – sia la pittura, la fotografia o un semplice scritto – solo uno strumento utile ad esprimere le mie idee, ma non è la tecnica in sé la base del mio credo. Se capissi che un’idea non può essere comunicata attraverso un dipinto, probabilmente cercherei altre forme espressive. In tal senso cerco di capire, quando mi sovviene un’idea, quale possa essere la sua migliore evoluzione: spesso utilizzo la pittura, ma amo anche la fotografia e la video art, ed a volte scrivo piccole poesie o racconti”.
Il fine di queste opere è proprio quello di evocare nell’osservatore ricordi lontani, non per un richiamo malinconico fine a sé stesso – che sarebbe tra l’altro di dubbia utilità – ma per rammentare a noi stessi che il tempo nel quale viviamo è importate, va rispettato, e che nulla ci vieta, qui ed ora, di ritornare nella nostra parte più vera ed infantile, quella non inquinata da preconcetti o dall’esperienza vissuta.
Inoltre non credo affatto che l’infanzia sia priva di problemi, al contrario mi ha sempre affascinato la capacità dei bambini di superare le difficoltà e di guardare avanti proprio grazie a questa gioia di vivere: mi domando perché non possiamo farlo, in parte, anche noi adulti. Vorrei quindi che l’evento servisse in primis a questo, ovvero recuperare spensieratezza e gioia di vivere imparando dal nostro passato”.
Ricordiamo che la mostra di Domenico Ruccia sarà visibile dal lunedì al venerdì dalle 11:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00, fino al 24 novembre 2017 (Galleria Moderni, Via dei Banchi Vecchi, 42; Roma).
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