BRUXELLES – Campagne di promozione e appalti verdi per le mense per stimolare la domanda, ecoincentivi Pac per aumentare superfici e produzione, ricerca e innovazione per sostenere la diversità genetica, incrementare le rese e trovare alternative al rame e alla plastica. È il piano (2021-27) in 3 assi e 23 iniziative non legislative, con cui la Commissione europea vuole sostenere il settore biologico, in particolare nei paesi con meno superfici agricole bio rispetto al totale.
La Commissione europea intende riservare una parte dei fondi per le produzioni biologiche (circa il 30%) sia nei programmi di promozione Ue sia per i finanziamenti per la ricerca agricola. L’Esecutivo propone poi di integrare i prodotti biologici nei criteri minimi obbligatori per gli appalti pubblici sostenibili e suggerisce ai paesi di utilizzare la leva fiscale, come la riduzione dell’Iva sull’ortofrutta, per incentivarne lo sviluppo.
Il piano Ue ha lo scopo di contribuire a raggiungere l’obiettivo del Green Deal, cioè arrivare al 25% delle superfici agricole dell’Unione a bio entro il 2030 contro l’8,5% attuale. La situazione nei paesi membri è molto eterogenea: si va da Austria, Svezia, Estonia, Cechia e Italia, che hanno una quote tra il 15 e il 25% di aree bio, a Olanda, Polonia, Bulgaria e Romania, che sono al di sotto del 4%.
“Per raggiungere l’obiettivo del 25% dell’agricoltura biologica, dobbiamo garantire che la domanda stimoli la crescita del settore, tenendo conto delle differenze significative tra gli Stati membri – ha detto il commissario Ue all’agricoltura Janusz Wojciechowski – e il piano di azione per il biologico fornisce strumenti e idee per accompagnare una crescita equilibrata del settore” grazie alla “politica agricola comune, alla ricerca e dall’innovazione” e alla “collaborazione a livello dell’Ue, nazionale e locale”.