ROMA – Catanese di origine, sessantasette anni, Michele Cucuzza é sicuramente uno dei volti piu noti del giornalismo televisivo. Dopo aver collaborato con il quotidiano “Il Giorno” ed aver fondato “Radio Popolare”, é éntrato in Rai nel 1983 e come redattore ha seguito, tra l’altro, il caso Tortora, le vicende del Banco Ambrosiano, la morte di Michele Sindona, l’alluvione della Valtellina.
Ha condotto per dieci anni il Tg2, ed è stato anche inviato all’estero. Il pubblico, però, ha imparato a conoscerlo anche come anchorman de “La vita in diretta” e di “Unomattina” e come scrittore. É, infatti, autore di nove libri, che gli sono valsi importanti riconoscimenti; l’ultima sua opera si intitola “Fuori dalle bolle. Come sottrarsi dalle supercazzole in rete“. Nello scorso gennaio, ha partecipato alla quarta edizione del “Grande Fratello VIP”.
Giornalista, conduttore radiofonico e televisivo, scrittore, uomo di cultura e di spettacolo che fa parte dell’organizzazione del The Mac Live Management di Antonio Moccia che in questi giorni lo sta portando in tour in Abruzzo. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare direttamente le sue esperienze. Ecco cosa ci ha detto.
Tra tutti i ruoli che svolge, in quale oggi si sente più a suo agio?
“In tutti. Con un pizzico di presunzione, credo di essere una persona versatile, che sa usare tutti i mezzi di comunicazione. Ho cominciato con la radio, ho condotto il telegiornale, sono stato un conduttore televisivo, per primo ho mischiato attualità e intrattenimento. Ma ho fatto anche televisione di servizio, ho lavorato ad una televisione regionale, TeleNorba. nel frattempo ho continuato a fare radio conducendo su Rai Radio Uno “Caffè Europa”, che é un settimanale politico. Ho collaborato con quotidiani quali il Corriere dell’Umbria e Repubblica.sm; di quest’ultimo sono ancora Direttore Responsabile. Come ultima esperienza ricordo la partecipazione al reality “Grande Fratello Vip”. Insomma, sono, come ho già detto, una persona versatile, che non crede nei muri ma che, anzi, ritiene di poter andare e tornare un po da tutti. Grazie al Cielo la mia creatività non é mai andata perduta. Il Grande Fratello Vip mi ha aiutato a conquistare anche il pubblico più giovane, che poi ha cominciato ad invitarmi alle dirette Instagram. Insomma, ho conservato il pubblico adulto e ho acquistato quello giovanile”.
Il ricordo più bello della sua carriera giornalistica?
“Mi ritengo una persona fortunata perché, nel periodo in cui conducevo il telegiornale, ho avuto la possibilità di girare il mondo: sono stato più volte a New York, a Londra per la morte di Lady Diana, in India per la scomparsa di Madre Teresa di Calcutta, nei territori dove é scoppiata la Guerra del Golfo, in tutta l’Europa dell’Est quando i regimi comunisti si sono sciolti come neve al sole. Sono stato anche il primo a documentare le elezioni libere a Praga. L’emozione più bella però, rimane quella agli inizi della mia carriera, nel 1980, quando lavoravo a Radio Popolare e a Milano nei pressi del Castello Sforzesco incontrai il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, che mi obbligò a dargli del tu. Avevo 28 anni e portavo barba e capelli lunghi come usava in quei tempi. Ricordo che mi disse: “Bella barba, giovanotto, cosa fai con quel registratorino acceso?”. Da quell’episodio nacque poi il manfesto intitolato “Radio Popolare, la radio che dà del tu al Presidente”.
Come é iniziato il suo percorso di scrittore?
“Scrivo libri giornalistici. Chiunque non sia una persona superficiale raggruppa idee e decide di metterle nero su bianco. Il mio ultimo libro si intitola “Fuori dalle bolle”. Bolle sta per balle, é un titolo che cattura l’attenzione e ringrazio l’editore Curcio per aver accettato l’idea. Si tratta di una guida per i più giovani, affinchè evitino di cadere nella trappola delle bolle. La bolla di filtraggio é quel meccanismo con cui Social Network, Internet e gli motori di ricerca filtrano notizie e opinioni proponendoci solo prodotti, fatti e opinioni più affini a noi, alle nostre idee e ideologie. Chi si illude che la realtà sia solo quella si rende prigioniero di una bolla. Per cui ai più giovani dico: sveglia, andate alla ricerca delle notizie!”.
Cosa la ha convinta a partecipare al “Grande Fratello Vip” e cosa le ha lasciato quella esperienza?
“La curiosità. Da un paio di anni cercavano di convincermi a partecipare. Poi un giorno mi chiamò il mio amico Alfonso Signorini e mi disse che capiva la mia perplessità; mi convinse dicendo che se andavo con curiosità e spirito goliardico avrei potuto divertirmi. Con me c’erano pesonaggi del calbro di Adriano Volpe, che ha appena cominciato una nuova avventura su TV8, Rita Rusic, Barbara Alberti, Fabio Testi, notissimo per film e fiction, e altri meno conosciuti. É una esperienza di convivenza forzata; si vive senza orologio, giornale, senza saper nulla di quello che succede all’esterno. Si deve essere disponibili al confronto. Mi sono divertito, ho stretto rapporti con pesone che ho rivisto anche fuori dalla Casa, come Antonio Zequila. All’interno della Casa “la voce grossa” é normale perchè la strategia del gioco é quella di mettere in cattiva luce gli altri per mandarli al televoto. Ho resistito un mese; sono uscito il 10 febbraio e, appena fuori, mi hanno raccontato i primi casi di Coronavirus in Italia”.
Il suo prossimo progetto?
“Sicuramente sarò ogni tanto su TV8, ospite della trasmissione “Ogni mattina”, condotta da Adriana Volpe e Alessio Viola. Mi stuzzica l’idea di parteciparvi. E vi dò già appuntamento per il 13 luglio”.
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