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I micro mosaici di Marina Mincuzzi, quando l’Arts and Crafts tende la mano allo scintillìo della moda

L’arte contemporanea ha la straordinaria opportunità di cogliere le sperimentazioni del passato e riadattarle alla modernità, dove il singolo autore di un’opera o di un’idea può assecondare quegli insegnamenti alla propria personale indole creativa; da questo punto di vista il secolo attuale è forse uno dei più liberi dal punto di vista esecutivo, ma soprattutto quello in cui la trasversalità permette ai creativi di misurarsi con mezzi contemporanei, con la tendenza alla sinergia tra differenti ambiti artistici attraverso i quali gli interpreti di oggi riescono a dare vita a linguaggi nuovi o, al contrario, alla reinterpretazione di linee già tracciate eppure esplorate con un approccio più fresco e moderno. La protagonista di oggi dà una nuova veste all’antica tradizione del mosaico, unita a un concetto del secolo scorso in cui l’artigianato poteva elevarsi ad arte.

Intorno alla fine del Diciannovesimo secolo nacque in Gran Bretagna un movimento artistico che si proponeva di sottolineare la centralità e l’unicità del lavoro dell’uomo per ribellarsi alla selvaggia industrializzazione di quel periodo, dove l’essere umano appariva solo come un mero ingranaggio della catena di montaggio, spersonalizzato e privato della sua inventiva; l’Arts and Crafts voleva invece recuperare quegli antichi mestieri artigiani e trasformarli in arte, l’espressione massima della capacità di produrre bellezza e affascinare l’osservatore. A quel punto dunque l’artigianato doveva essere assolutamente riconsiderato all’interno di un quadro esistenziale completamente differente, e dunque la manualità, la decorazione, le linee sinuose e floreali divennero il simbolo di un tipo di arte che doveva manifestarsi in ogni settore, da quello dell’arredamento per finire a quello degli accessori. Il movimento iniziale si ampliò e si diffuse dall’Inghilterra all’intera Europa dove declinò il nome sulla base delle caratteristiche che assunse in ogni paese. Art Nouveau in Francia e in Belgio, dove trovò ampia applicazione anche in architettura, con Victor Horta, in pittura con Alfons Mucha e nella cristalleria con Lalique; Stile Liberty in Italia che si declinò in modo incisivo nel design e negli arredi di interni di cui fu maestro Carlo Bugatti; Modernismo in Spagna di cui fu simbolo indiscusso Antoni Gaudì e Secessionismo Viennese in Austria, dove la pittura di Gustav Klimt dominò la scena culturale dell’epoca. Ma la traccia più importante segnata da quell’arte moderna fu appunto la connessione tra approccio artigianale e decoratività artistica, tra necessità di riportare al centro della scena la possibilità di fare entrare l’arte in ogni ambìto dell’esistenza e diffonderla anche nelle strade delle città o su oggetti a un costo più basso di quello di un quadro o di una scultura e quindi rendendola più accessibile. L’interazione tra le varie discipline visive fu poi alla base della scuola Bauhaus della Repubblica di Weimar, dove però il risultato stilistico era più orientato al Razionalismo, alla rigorosità esecutiva e a un contatto più stretto con le nuove tecnologie emergenti piuttosto che al decorativismo applicato ideato da William Morris nella sua Arts and Crafts; ciò che tuttavia fu fondamentale per l’evolversi dell’arte successiva era l’inedito collegamento, quell’interazione che sconfinava dai singoli ambienti e ambiti in cui in precedenza si relegava ogni disciplina e che ormai aveva dato il via a un nuovo modo trasversale di intendere la creatività. L’artista di origini sarde Marina Mincuzzi, con un passato da stilista di moda

1 Arte, moda, tecnologia 3 – disegno e arte digitale su tela, 96x106cm
2 Arte, moda, tecnologia 2 – disegno e arte digitale su tela, 96x106cm
3 Arte, moda, tecnologia – disegno e arte digitale su tela, 96x106cm

oltre che fotografa, è una perfetta interprete di questa filosofia artistica poiché personalizza un’antica tradizione figurativa, quella del mosaico, e la rende attuale mescolando minuscole tessere di cristallo di vetro a pietre semipreziose come tormaline e ametiste, tutto assolutamente composto a mano per dare vita a miniature affascinanti e piene di colore che rappresentano l’approccio variopinto e positivo che contraddistingue l’artista e che trovano applicazione nel settore della moda e degli accessori. Come in un giardino delle meraviglie, tutte le tonalità della morbidezza e del sogno si mescolano tra loro in un risultato pieno di delicatezza e al tempo stesso di vivacità, perché il mondo ha bisogno di essere guardato con il medesimo approccio giocoso e ammirato del fanciullo.

4 Acqua – mosaico Art texture mosaic – cristalli e vetro cuciti su tela, 19,5×4,5cm

Marina Mincuzzi si lascia ispirare da dall’ambiente marino perché è in quella dimensione acquatica silenziosa che è possibile vedere con maggiore chiarezza la vitalità dei colori e riceverne l’energia; dunque i pesci, le stelle marine, la trasparenza cristallina del mare, tutti questi elementi vanno a colpire la sua creatività inducendola ad approfondirne attraverso il mosaico le differenti sfaccettature, la sensazione che suscitano in lei e che la spingono a riprodurne la luminosità sognante che poi traduce in piccole opere che non possono fare a meno di colpire l’osservatore per l’effetto armonico che appartiene loro. La miniaturizzazione ha dunque un duplice compito, quello di rendere ancora più preziosi i pezzi unici realizzati da Marina Mincuzzi per la consapevolezza del lavoro che si nasconde dietro ciascuno di essi, e anche quello più filosofico di spingere l’osservatore a concentrare la propria attenzione su un dettaglio, in una vita contemporanea in cui la fretta induce a dare peso solo all’aspetto generale e approssimativo delle cose in questo caso l’artista crea qualcosa che va osservato da vicino, con la calma e il riguardo che si deve dare a tutto ciò che è pregevole, che ha un valore intrinseco solo per il fatto di non gridare ad alta voce. Le tonalità pastello e a volte più intense ma sempre accostate ad altre tenui per dare un risultato morbido e armonioso colpiscono lo sguardo che sembra desiderare entrare all’interno di quel mondo, di quelle piccole cose che in fondo costituiscono l’essenza della vita stessa, di quei bagliori di luce in grado di modificare il senso di un giorno, se non dell’esistenza; ecco perché le miniature di Marina Mincuzzi conquistano e attraggono, i suoi mosaici raccontano non delle storie, bensì semplicemente frammenti di sensazioni percepite quando l’autrice si è soffermata a osservare da vicino i protagonisti delle sue piccole opere.

5 Il Pesce Blu – micro mosaico Art texture mosaic – cristalli, ametiste e tormalina cuciti su tela, 28x5cm

Un tipo di arte tanto preziosa non poteva non trovare applicazione nel mondo della moda, seguendo dunque la scia dell’Arts and Crafts ma anche delle tradizioni artigianali del passato dove abiti e gioielli erano dei veri e propri pezzi unici di valore inestimabile; l’opera Pesce Blu, ispirata dalle tonalità decise di un pesce tropicale di un intenso colore azzurro, si è trasformata infatti in un bracciale, un vero e proprio pezzo d’arte da indossare per rendere prezioso ogni istante della giornata e portare con sé l’evocazione di quell’oceano a cui si riferisce, a quelle tonalità cangianti che nell’immaginario di Marina Mincuzzi vengono schiarite e attenuate dai riflessi dell’acqua. La narrazione dell’artista non è mai perfettamente figurativa, dal punto di vista stilistico si muove tra la leggera evocazione di un’immagine ma poi va a confondersi con il suo mondo emotivo che reinterpreta, rielabora, assorbe sulla base della sensazione generata dall’osservazione, pertanto tra l’atto esecutivo accurato e lento e il risultato finale, l’autrice si prende tutto il tempo di respirare e rivivere quel sentire, quasi come se fosse troppo difficile allontanarsene o raccontarlo con una velocità che non sarebbe affine alla sua natura riflessiva.

6 Stella marina – mosaico Art texture mosaic – cristalli, perle e vetro cuciti su tela, 32×4,5cm

Nella miniatura Stella Marina invece la figurazione è maggiormente presente, il fiore è molto visibile sebbene la tonalità scelta dall’artista è più sognante di quella reale, come volesse sottlineare la dimensione magica in cui chiunque osservi quello strano abitante dei fondali si trova calato; qui l’elemento acqua sembra nascondersi perché ciò che colpisce l’attenzione dell’artista è quella bellezza pura e disarmante creata dalla natura, quel saper dare vita a esseri straordinari che rendono il mondo subacqueo un universo da esplorare con devozione e rispetto e da cui lasciarsi conquistare. Ed è esattamente questo che fa Marina Mincuzzi, mette sotto i riflettori del suo gusto estetico e della sua sensibilità artistica una dimensione tutta da esplorare, da osservare attraverso il filtro delle armonie cromatiche e fiabesche che riesce a generare; al suo particolare stile creativo ha dato il nome di Art Texture Mosaic che trova applicazione anche sulle borse in tela sotto forma di stampa di alcuni dettagli da lei scelti dalle sue miniature.

7 Borsa e bracciale – mosaico Art texture mosaic

Marina Mincuzzi ha al suo attivo la partecipazione a mostre e manifestazioni in Italia e all’estero, le sue opere sono state protagoniste in importanti musei come il Museu Europeu d’Art Modern di Barcellona, il Museo di San Salvatore in Lauro di Roma, e le sue opere mosaicate che perfettamente si prestano al connubio con la moda, sono state esposte all’Aria Art Gallery di Firenze in occasione del Pitti Uomo del 2022.

MARINA MINCUZZI-CONTATTI

Email: marina.mincuzzi@icloud.com

Sito web: www.mwmarina.wixsite.com/marinamincuzzidesign

Linkedin: www.linkedin.com/in/marina-mincuzzi-2b105635/

Instagram: www.instagram.com/art_texture_mosaic_/

Marina Mincuzzi’s micro mosaics, when Arts and Crafts extends its hand to the glitter of fashion

Contemporary art has the extraordinary opportunity to take the experiments of the past and readapt them to modernity, where the individual creator of an artwork or of an idea can indulge those teachings to his own personal creative disposition; from this point of view, the current century is perhaps one of the freest from an executive point of view, but above all the one in which transversality allows creatives to measure themselves with contemporary means, with the tendency towards synergy between different artistic fields through which today’s interpreters are able to give life to new languages or, on the contrary, to reinterpret lines already traced yet explored with a fresher and more modern approach. Today’s protagonist gives a new twist to the ancient tradition of mosaic, combined with a concept from the last century in which craftsmanship could rise to art.

Around the end of the nineteenth century was born in Great Britain an artistic movement that aimed to emphasise the centrality and uniqueness of man’s work in order to rebel against the savage industrialisation of that period, where the human being appeared only as a mere cog in the assembly line, depersonalised and deprived of his inventiveness; Arts and Crafts, on the other hand, wanted to recover those old crafts and turn them into art, the ultimate expression of the ability to produce beauty and fascinate the observer. At that point, therefore, craftsmanship had to be absolutely reconsidered within a completely different existential framework, and thus manual skills, decoration, sinuous and floral lines became the symbol of a type of art that had to be manifested in every sector, from furniture to accessories.

The initial movement expanded and spread from England to the whole of Europe where it declined in name according to the characteristics it took on in each country. Art Nouveau in France and Belgium, where it also found wide application in architecture with Victor Horta, in painting with Alfons Mucha and in glassware with Lalique; Stile Liberty in Italy, which declined incisively in design and interior furnishings of which Carlo Bugatti was the master; Modernism in Spain of which Antoni Gaudì was the undisputed symbol and Viennese Secessionism in Austria, where Gustav Klimt‘s painting dominated the cultural scene of the time. But the most important trace marked by that modern art was precisely the connection between craftsmanship and artistic decorativeness, between the need to bring art back to centre stage in every sphere of existence and to spread it even in city streets or on objects at a lower cost than a painting or sculpture and thus making it more accessible.

The interaction between the various visual disciplines was then the basis of the Bauhaus school of the Weimar Republic, where, however, the stylistic result was more oriented towards Rationalism, rigorous execution and a closer contact with new emerging technologies rather than the applied decorativism conceived by William Morris in his Arts and Crafts; what was nevertheless fundamental to the evolution of later art was the unprecedented connection, that interaction that transcended the individual environments and spheres to which each discipline had previously been relegated, and which by then had given way to a new transversal way of understanding creativity. The Sardinian-born artist Marina Mincuzzi, with a past as a fashion designer as well as a photographer, is a perfect interpreter of this artistic philosophy as she personalises an ancient figurative tradition, that of mosaics, and brings it up to date by mixing tiny glass crystal tesserae with semi-precious stones such as tourmalines and amethysts, all absolutely handmade to give life to fascinating miniatures full of colour that represent the colourful and positive approach that distinguishes the artist and that find application in the fashion and accessories sector. As in a garden of wonders, all the shades of softness and dreaminess are mixed together in a result that is full of delicacy and at the same time liveliness, because the world needs to be looked at with the same playful and admiring approach as the child. Marina Mincuzzi is inspired by the marine environment because it is in that silent aquatic dimension that the vitality of tones can be seen most clearly and their energy can be received; so the fish, the starfish, the crystalline transparency of the sea, all these elements strike her creativity, inducing her to delve into their different facets through mosaic, the sensation they arouse in her and prompting her to reproduce their dreamy luminosity, which she then translates into small artworks that cannot fail to strike the observer for the harmonious effect that belongs to them.

Miniaturisation therefore has a twofold task, that of making the unique pieces made by Marina Mincuzzi even more precious because of the awareness of the work behind each one, and also the more philosophical task of prompting the observer to focus his attention on a detail, in a contemporary life in which haste induces one to give weight only to the general and approximate aspect of things, in this case the artist creates something that must be observed closely, with the calmness and consideration that one must give to everything that is valuable, that has intrinsic worth only for the fact that it does not shout out loud. The pastel tones, sometimes more intense but always juxtaposed with other soft ones to give a tender and harmonious result, strike the eye that seems to want to enter inside that world, those little things that after all constitute the essence of life itself, those flashes of light that can change the meaning of a day, if not of existence; this is why Marina Mincuzzi‘s miniatures captivate and attract, her mosaics tell not stories, but simply fragments of sensations perceived when the author paused to observe the protagonists of her small works up close.

Such a precious type of art could not fail to find application in the world of fashion, thus following in the wake of Arts and Crafts but also the craft traditions of the past where clothes and jewellery were truly unique pieces of inestimable value; the artwork Pesce Blu (Blue Fish), inspired by the decisive tones of a tropical fish of an intense blue colour, has in fact been transformed into a bracelet, a true piece of art to be worn to make every moment of the day precious and to carry with it the evocation of that ocean to which it refers, to those iridescent hues that in Marina Mincuzzi‘s imagination are lightened and softened by the reflections of the water. The artist’s narrative is never perfectly figurative, from a stylistic point of view it moves between the light evocation of an image but then blurs into her emotional world which she reinterprets, reworks, absorbs on the basis of the sensation generated by observation, therefore between the careful and slow act of execution and the final result, the artist takes her time to breathe and relive that feeling, almost as if it were too difficult to move away from it or tell it with a speed that would not be akin to her reflective nature.

In the miniature Stella Marina, on the other hand, the figuration is more present, the flower is very visible, although the tone chosen by the artist is more dreamy than the real one, as if she wanted to underline the magical dimension in which anyone observing this strange inhabitant of the seabed finds himself immersed; here the element of water seems to be hidden, because what strikes the artist’s attention is that pure and disarming beauty created by nature, that ability to give life to extraordinary beings that make the underwater world a universe to be explored with devotion and respect and to be conquered by. And this is exactly what Marina Mincuzzi does, she puts the spotlight of her aesthetic taste and artistic sensitivity on a dimension to be explored, to be observed through the filter of the chromatic and fairytale-like harmonies that she manages to generate; to her particular creative style she has given the name Art Texture Mosaic, which is also applied to canvas bags in the form of prints of certain details she has chosen from her miniatures. Marina Mincuzzi has to her credit the participation in exhibitions and events in Italy and abroad, her artworks have been featured in important museums such as the Museu Europeu d’Art Modern in Barcelona, the Museum of San Salvatore in Lauro in Rome, and her mosaic artworks, which lend themselves perfectly to a marriage with fashion, were exhibited at the Aria Art Gallery in Florence on the occasion of the Pitti Uomo in 2022.

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Pubblicato da
Marta Lock

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