Nella settima arte la cena è sinonimo di imprevedibilità. Quante volte abbiamo visto il più comune degli inviti finire nel peggiore dei modi?
La Francia ha costruito un impero su commedie come La cena dei cretini e drammi come Cena tra amici; un genere a cui, negli ultimi tempi, anche il cinema tricolore ha strizzato l’occhio ne Il nome del figlio di Francesca Archibugi o Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese.
La logica alla Carnage di Roman Polanski è vincente ma per rendere difficile ai convitati arrivare al dessert ci vuole una sceneggiatura di classe; un obiettivo raggiunto da Il Ministro, l’esilarante commedia nera scritta, prodotta e diretta da Giorgio Amato. Interpretata da Gianmarco Tognazzi, Alessia Barela, Fortunato Cerlino, Edoardo Pesce, Jun Ichikawa e Ira Fronten, Il Ministro racconta la tragicomica storia di Franco Lucci (Gianmarco Tognazzi), un imprenditore sull’orlo della bancarotta. La salvezza della sua società dipende da un appalto pubblico che potrebbe ottenere grazie all’intervento di Rolando Giardi (Fortunato Cerlino), un ministro che ha deciso di corrompere con una cena elegante e un’escort da tremila euro. Ma una serie di sfortunati eventi costringe Franco a ripiegare su Zhen (Jun Ichikawa), una ballerina di Burlesque che darà alla serata una piega inaspettata.
“Ci indigniamo di fronte alla corruzione ma se avessimo un amico potente faremmo di tutto per compiacerlo”. Con le parole di Giorgio Amato apriamo l’analisi de Il Ministro, un film che offre una riflessione cinica ma reale della situazione italiana. Secondo il regista di The Stalker non è facile resistere alle tentazioni del potere; se un “no” ci preclude il destino che abbiamo sempre sognato, un “si” può risolvere tutti i nostri problemi. Ma quanto può essere costoso piegarsi alle logiche del potere? Un quesito che nessuno dei protagonisti della storia si pone perché di personaggi positivi ne Il Ministro non ce ne è neanche l’ombra.
La lotta tra carnivori e vegani nata in casa Lucci si estende in una carneficina che non risparmia niente e nessuno, nemmeno quei pochi personaggi che sembrano nascondere una parvenza di umanità. Eppure il tono de Il Ministro è sempre ironico, leggero, pungente, simbolo di un cinema che vuole graffiare senza ferire veramente. Il taglio resta profondo come lo sono la crudeltà di Giardi, la disumanità di Franco e le fragilità di Rita, personaggi resi impeccabili dai bravi Cerlino, Tognazzi e Barela. A stupire sono però i volti meno conosciuti del film: la misteriosa e conturbante Zhen di Jun Ichikawa e la drammatica e intensa Esmeralda di Ira Fronten, due attrici che con le loro straordinarie performance danno al film una marcia in più. Se avrà successo o meno è impossibile dirlo, ma noi di NewsCinema vi assicuriamo che la cena de Il Ministro sarà difficile da dimenticare.
Il Ministro verrà distribuito da Europictures in tutti i cinema italiani il 5 maggio 2016.
Carlo Andriani – Fonte News Cinema