Arte

“Moda e Modi. Stile e costume in Italia 1900-1960” ad Arezzo

La mostra “Moda e Modi. Stile e costume in Italia 1900-1960” è suddivisa in sezioni dedicate ai singoli decenni. Racconta la moda che si indossava, ma anche quella che si ammirava nelle riviste e quella che era rappresentata da artisti “reporter”

Per la primavera-estate 2018, il Polo Museale della Toscana, insieme a Mosaico e Munus, presentano “Moda e Modi. Stile e Costume in Italia 1900-1960”. La Mostra, ospitata negli spazi espositivi della Basilica di San Francesco di Arezzo dal 24 marzo al 4 novembre, è curata da Mariastella Margozzi e Laura Mancioli. L’esposizione è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 19:00, sabato dalle 9:00 alle 18:00 e la domenica dalle 13:00 alle 18:00.

Un evento che racconta l’evoluzione dello stile italiano nella vita di tutti i giorni. Ripercorre oltre mezzo secolo di storia del costume e della moda in Italia, attraverso una ricca selezione di abiti d’epoca, accessori di moda, oggetti, dipinti, disegni, acquerelli e fotografie.

Le linee sinuose degli abiti della cosiddetta Belle Époque, quelle scivolate e audaci dell’epoca decò, la moda austera del periodo bellico. Poi la creatività degli anni Cinquanta e l’estrosità degli anni Sessanta. Un racconto che privilegia la figura della donna, da sempre protagonista assoluta del mondo della moda, della quale si evidenzia la progressiva emancipazione sociale. L’abbandono dei corsetti e delle ampie gonne nel primo Novecento, per far posto ad un abbigliamento sempre più dinamico e moderno. Fino alla rivoluzionaria minigonna.

Il progetto:

Il tema di questa mostra si incentra sul secolo XX, che ha visto cambiamenti incredibili in ogni campo e ha significato per tutte le classi sociali una integrazione continua all’ambiente della vita. Ai cambiamenti epocali delle modalità del lavoro, a quelli che inevitabilmente si registrano nei costumi, nelle abitudini, nelle mode. E infine nei modi di rappresentarsi da parte della società a tutti i suoi livelli.

Ogni oggetto evoca non solo momenti che un tempo sono stati personali, ne sottolinea oggi il comune sentire delle epoche, l’appartenenza di mode e modi a intere generazioni che in essi si sono identificate.

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Pubblicato da
Virginia Chiavaroli

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