MODENA – Ironico, beffardo, di certo umorale e amante del paradosso. Sono alcune caratteristiche del temperamento scanzonato, spesso contraddittorio e incline alla polemica, di Alessandro Tassoni, l’autore della “Secchia rapita”. Ed è anche a questi aspetti della sua personalità, a questo suo carattere inquieto e anticonvenzionale, ma di intellettuale aperto a diversi campi del sapere che è dedicata la mostra. Dal 12 dicembre 2015 al 13 marzo 2016, Musei Civici, sala Crespellani.
Ironico, beffardo, di certo umorale e amante del paradosso. Sono alcune caratteristiche del temperamento scanzonato, spesso contraddittorio e incline alla polemica, di Alessandro Tassoni, l’autore della “Secchia rapita”. Ed è anche a questi aspetti della sua personalità, a questo suo carattere inquieto e anticonvenzionale, ma di intellettuale aperto a diversi campi del sapere (dalla storia alla politica, dalla filosofia alla scienza), che sarà dedicata la mostra “Alessandro Tassoni. Spirito bisquadro” in programma a Modena, a Palazzo dei Musei, dal 12 dicembre, in occasione del 450° anniversario della nascita del poeta.
La mostra, curata da Grazia Biondi e Cristina Stefani, è promossa dal Museo Civico d’Arte in collaborazione con Biblioteca Estense Universitaria, Archivio Storico del Comune e Archivio di Stato con il contributo di Rotary e Lions Club.
Fu Tassoni stesso a definirsi “Bisquadro” in occasione del suo ingresso all’Accademia degli Umoristi di Roma, di cui fu Principe. Con lo stesso nome firmò anche l’edizione della Secchia rapita del 1624. Tassoni scelse questa definizione per alludere alla vena bizzarra che lo contraddistinse, al punto che si fece ritrarre con un fico in mano per significare, in forma esteriormente dolce e ridicola, ma intimamente amara e disillusa, lo scarso guadagno ricavato dalle sue fatiche.
L’esposizione è volta a riproporre all’attenzione di un vasto pubblico la personalità e l’opera dello scrittore modenese con una visione non settoriale e celebrativa, ma tesa a riconsiderare l’opera di un autore che, pur avendo legato il proprio nome all’invenzione del genere eroicomico – con la sua celebre Secchia rapita, pubblicata per la prima volta nel 1622 a Parigi – fu anche autore di testi polemici e originali che riflettono non solo il suo spirito ‘bizzarro’ ma anche la sua controversa e poco fortuna carriera politico-diplomatica.La mostra, che avrà importanti prestiti da Roma, Firenze, Torino, Bologna e Oderzo, mira a mettere in scena il contesto che ha visto operare Tassoni nella sua attività di poeta, dplomatico e cortigiano al servizio dei Colonna, dei Savoia, dei Ludovisi e di Francesco I.La vocazione enciclopedica e la complessità dei suoi interessi viene tratteggiata in una scansione espositiva che rende conto dei momenti più importanti dell’attività letteraria e politica di Tassoni, a partire dagli gli anni della formazione e del passaggio a Roma.La vivacissima Corte papale rappresentava infatti per gli scrittori dell’epoca non solo la possibilità di coltivare i propri interessi letterari ed eruditi, ma anche di intraprendere una carriera politica e diplomatica.
In questo contesto lo scrittore maturò il Paragone degl’Ingegni antichi e moderni: un’opera in cui, sostenendo la superiorità dei moderni nella politica, nelle scienze, nelle arti, nelle lettere e in ogni altra attività umana, inaugurava quella querelle des anciens et des modernes destinata a divenire oggetto di vivace dibattito nella Francia dell’ultimo trentennio del secolo XVII.Notevole attenzione sarà dedicata alla biblioteca tassoniana, tramite l’esposizione dei libri che gli appartennero e che furono da lui postillati, a partire da quelli delle «tre corone» (Dante, Petrarca, Boccaccio), fino all’Orlando furioso.La mostra ripercorre anche la lunga vicenda compositiva e editoriale della Secchia rapita, illustrando le ricerche preliminari condotte dal poeta durante la redazione del poema, evidenziando anche i molteplici richiami alla società contemporanea.La mostra presenterà alcune importanti novità sul fronte della fortuna editoriale e iconografica della “Secchia rapita” in ambito grafico e pittorico.Particolarmente ricca e vivace sarà la sezione dedicata alla fortuna della “Secchia rapita” nel Novecento, declinata su molteplici fronti compresi tra l’interpretazione artistica e la rilettura popolare: dall’impresa straordianria dell’editore Angelo Fortunato Formiggini alla goliardia studentesca, divenendo oggetto di furti rocamboleschi e di satiriche rappresentazioni in costume.Per l’occasione inoltre saranno esposti i dipinti su carta della Secchia rapita realizzate di Antonio Possenti (Lucca 1933).
Informazioni
Museo Civico d’Arte, Palazzo dei Musei, Largo Porta Sant’Agostino 337 – 41121 Modena
www.museicivici.modena.it
museo.arte@comune.modena.it
facebook: museoartemodena
Orari:
martedì-venerdì: 9-12
sabato, domenica e festivi: 10-13 e 16-19
lunedì chiuso.