“MOI 392”, a Livorno proiezione del lungometraggio su Camille Claudel

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Moi 392 Livorno

Il 3 maggio presso la Galleria d’arte Extra Factory, sarà proiettato il lungometraggio di Chiara Pasetti dedicato alla scultura  francese

LIVORNO – Venerdì 3 maggio, nella Galleria d’arte Extra Factory, a Livorno, verrà proiettata l’opera cinematografica di Chiara Pasetti. L’evento é stato organizzato dall’Associazione Le Cicale Operose e avrà inizio alle ore 21.15.

MOI 392 é un progetto cinematografico dedicato alla scultrice francese Camille Claudel (1864-1943), nato durante la seconda ondata dell’epidemia da covid-19. interpretato da Lisa Galantini per la regia di Mario Molinari. 

Accanto a Lisa Galantini, Massimo Popolizio dà voce a due lettere di Auguste Rodin a Camille negli anni del loro amore; Anna Bonaiuto recita la lettera di condoglianze per la sua morte, inviata dal cappellano del manicomio di Montdevergues al fratello Paul Claudel il 20 ottobre del 1943.

Il testo è di Chiara Pasetti, liberamente tratto dalla Correspondance di Camille Claudel e pubblicato nel libro Mademoiselle Camille Claudel e Moi (ed. Aragno 2016, II ristampa marzo 2023).

È stato concepito per il monologo teatrale MOI, che vede in scena Lisa Galantini diretta da Alberto Giusta. Lo spettacolo ha debuttato nel settembre del 2016 nell’ex ospedale psichiatrico di Quarto-Genova e da allora è stato sui palcoscenici di numerosi teatri italiani e in Svizzera. È tuttora in scena.

La storia di Camille Claudel è tanto appassionante quanto drammatica, e ancora troppo poco conosciuta specialmente in Italia. Scultrice e artista di eccezionale talento, frequentò l’Accademia Colarossi a Parigi dove conobbe Auguste Rodin, di cui divenne allieva e modella e con il quale intrecciò una relazione tormentata, dall’epilogo doloroso per entrambi. Agli inizi del Novecento, nonostante fosse all’apice del successo, si isolò sempre di più fino a condurre una vita estremamente solitaria. Nel marzo del 1913, pochi giorni dopo la morte del padre, venne internata presso la clinica psichiatrica di Ville-Évrard su richiesta della madre e del fratello Paul. L’anno successivo venne trasferita presso l’asilo pubblico per alienati mentali di Montdevergues presso Avignone, dove restò fino alla morte avvenuta a quasi settantanove anni, il 19 ottobre del 1943. Morì sola, abbandonata da tutti, dopo trent’anni di internamento in manicomio. Venne sepolta nel cimitero dell’ospedale in una fossa comune. Nemmeno il suo nome sulla lapide, ma l’anno del decesso e il suo numero di matricola: 392.

Da quest’ultimo particolare biografico, tragico e commovente, prende spunto il titolo del progetto cinematografico MOI 392, condotto sullo stesso testo del monologo teatrale, per la regia di Mario Molinari.

Lisa Galantini qui non è un corpo ma una voce.

Nel lungometraggio figurano disegni di Mimmo Lombezzi e filmati realizzati da Giacomo Doni in diversi ex manicomi italiani dal 2007 al 2016.

Il lungometraggio è realizzato con il contributo promozionale di Nidodiragno-Produzioni. È prodotto dall’Associazione culturale Le Rêve et la vie di Novara e APS Feelmare di Savona.

Ingresso libero.

La voce di Camille Claudel, che il mondo ha smesso di ascoltare e ha voluto spegnere lasciando «marcire un’artista in un manicomio come una criminale» (sono parole della stessa Claudel).