É la cantante italiana con più album realizzati ma é stata anche una tra le interpreti più apprezzate del repertorio di Brecht
MILANO – Il mondo della cultura in lutto. Oggi, sabato 24 aprile, si é spenta nella sua casa di Milano Milva, “La Rossa” per il colore dei capelli o la “Pantera di Goro” per il luogo natale, ma soprattutto interprete unica e protagonista di un pezzo indimenticabile della storia della nostra musica. Malata da tempo di Alzheimer, come dichiarato dalla figlia all’Ansa, l’artista aveva recentemente contratto il Covid.
Milva, all’anagrafe Maria Ilva Biolcati, era nata il 17 luglio 1939. Popolare in Italia e all’estero, ha trionfato sui palcoscenici di gran parte del globo, ottenendo particolari consensi, oltre che in Italia, soprattutto in Germania. Ha pubblicato con successo dischi anche in Francia, Giappone, Corea del Sud, Grecia, Spagna e Sudamerica. Elegante e raffinata, dotata di carisma interpretativo, in carrieraha collaborato con artisti del calibro di Ennio Morricone, Francis Lai, Mikīs Theodōrakīs, fino a Vangelis, Enzo Jannacci e Franco Battiato. Elegante e raffinata, dotata di carisma interpretativo, Milva è l’artista italiana con il maggior numero di album realizzati, ben 173 tra album in studio, album live e raccolte, e oltre 80 milioni di dischi venduti in tutto il mondo.
Ha, inoltre, lavorato in teatro con Gino Bramieri e David Riondino, per poi passare a Giorgio Strehler, diventando una delle più importanti attrici teatrali italiane. In particolare, si era specializza nella rappresentazione del repertorio brechtiano, diventandone la maggiore interprete italiana, nonché una delle più apprezzate in assoluto in ambito internazionale. Alle canzoni di Bertolt Brecht Milva ha dedicato ben quattro progetti discografici e innumerevoli recital teatrali
La sua statura artistica è stata ufficialmente riconosciuta dalle repubbliche italiana, francese e tedesca, che le hanno conferito alcune tra le più alte onorificenze; è l’unica artista italiana ad essere contemporaneamente: Ufficiale dell’Ordre des arts et des lettres (Parigi, 1995), Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania (Berlino, 2006), Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (Roma, 2007) e Cavaliere della Legion d’onore della Repubblica Francese (Parigi, 2009).
Nel 2010, dopo cinquantun anni di carriera, pubblica il terzo album scritto e prodotto per lei da Franco Battiato (dopo “Milva e dintorni” del 1982 e “Svegliando l’amante che dorme” del 1989), intitolato “Non conosco nessun Patrizio” e balzato immediatamente nella top 20 dei dischi più venduti in Italia. Con questo album l’artista aveva annunciato il suo addio alle scene, almeno per quanto riguarda le esibizioni dal vivo, dopo mezzo secolo di palcoscenico vissuto in tutto il mondo.
Così ha voluto ricordarla il Ministro della Cultura, Dario Franceschini: “Milva è stata una delle interpreti più intense della canzone italiana – dice di lei il ministro Franceschini -. La sua voce ha suscitato profonde emozioni in intere generazioni. Una grande italiana, un’artista che, partita dalla sua amata terra, ha calcato i palcoscenici internazionali, rendendo globale il suo successo e portando alto il nome del suo Paese. Addio alla Pantera di Goro”. Ma messaggi di cordoglio stanno arrivando in queste ore da ogni parte del mondo.