“Sono contenta di questo nuovo lavoro, ed ultimamente lo dico spesso. Ho un bel team di lavoro e sono felice dei risultati, sto cercando il mio posto nel mercato musicale ed è la cosa che più mi interessa insieme a fare musica che mi piace”
“Dakar” è il terzo singolo di un cambio di rotta, di una crescita artistica, dall’immagine fino alle sonorità. “Dakar” è un desiderio, il desiderio di un inizio o di un ritorno, potete scegliere la vostra chiave di lettura. Un brano dal corpo Pop e il vestito R&B, con accessori di elettronica. È stato registrato a Milano da Ivan Antonio Rossi sotto la produzione artistica di Daniel Bestonzo.
Monia ci ha gentilmente concesso un’intervista.
“Dakar” è il tuo nuovo singolo, di che cosa si tratta?
“Dakar” è il mio nuovo lavoro. È un singolo che ha una storia più lunga degli altri, perché la prima volta che ha visto la luce risale a circa sette anni fa, ed il titolo originale era – Rimani con me -. Cercando materiale mi è capitato sottomano è sotto consiglio del mio produttore artistico Daniel Bestonzo ho deciso di riprenderlo, nonostante non ne fossi convinta perché per me ormai era una canzone vecchia e che non mi rappresentava più. Aveva ragione lui però. Insieme al mio coautore Fabio Fornaro abbiamo riscritto il testo e poi consegnato la bozza al produttore, che ha azzeccato la sua veste migliore al primo colpo, cosa che sinceramente accade ad ogni brano. La regia di Ivan Cazzola e la location d’oro, LeRoi Music Hall di Torino (stupenda!) hanno rinforzato la bellezza di questo lavoro. Sono felicissima di questo team, felicissima.
Cosa vuoi trasmettere con questo brano?
È un brano più introspettivo, anche se non è proprio quello che appare. Ho utilizzato la metafora della coppia lui e lei per raccontare anche una specie di auto dialogo, per raccontare le volte che rincorriamo emozioni non nostre, persone non nostre, vite non nostre. Amori mai vissuti e magari proprio per questo indelebili. Sai no, quelle storie che rimangono nel cuore nonostante non siano state vissute a pieno, e magari ci restano dentro proprio per quello, senza spegnersi mai del tutto.
C’è anche un video, come si caratterizza?
Il video come dicevo è proprio quello che cercavo, merito del regista e del suo team. Ha fatto emergere quello che cercavo di raccontare. Un bel mix di eleganza, introspezione, dinamicità, che è un po’ quello che caratterizza la mi vita, emotiva e non. La location è un’opera del 1959, dell’architetto Carlo Mollino, non potevo avere posto migliore, ringrazio tanto Toni Campa e Luciana De Biase per la gentilezza e per essersi presi cura di questo meraviglioso posto fino ad oggi.
Come nasce il tuo progetto musicale?
Il mio progetto musicale interiore nasce all’età di sette anni, da lì un bellissimo cammino, sono grata. Quest’ultima MONIA è nata praticamente ad inizio 2020, ed è ovviamente quella che mi rispecchia di più. Gli ultimi tre lavori sono esattamente quello che volevo fossero, da “La Vita È Un Bluff” a “Karité”, fino ad arrivare poi appunto a “Dakar”. Ho fatto un bel salto in avanti verso quello che voglio essere, dalla produzione musicale audio/video, dalla scrittura fino al look. Sono pronta per prendere quello che sogno da quando mi alzavo alle sei per andare a scuola. Vi invito a seguirmi sui miei canali social, interagire con me e dirmi la vostra opinione sui miei lavori, per me è importante come per tutti gli artisti, ma soprattutto amo interagire con la ‘mia gente’.