Da venerdì 7 maggio è disponibile su tutte le piattaforme digitali “Morire leggenda”, l’album d’esordio dal sapore internazionale di Sheng. Morire Leggenda è un viaggio nella realtà di Sheng vissuto attraverso i suoi occhi. Ogni traccia ne racconta un aspetto secondo il sound e il linguaggio più adatto. Sulle strumentali, tutte a cura di Brvss, si alternano rime di piombo e ritornelli più leggeri che mettono d’accordo ascoltatori di tutte le generazioni. Non è il disco di un emergente, come molti si sarebbero aspettati, ma la riprova che Sheng parla con la consapevolezza di un veterano. Morire Leggenda è il punto di rottura nel copia-copia generale della scena odierna: non è un disco fatto per piacere, e proprio per questo, piace.
Sheng ci ha gentilmente concesso un’intervista.
“Morire leggenda” è il tuo disco d’esordio, di che cosa si tratta?
È la mia storia, raccontata con il mezzo che sento mio più di ogni altro. Grazie alla musica riesco a tirare fuori delle emozioni da quello che vivo, per poi trasmetterle all’ascoltatore.
Che tipo di accoglienza ti aspetti?
Sono ottimista, il pubblico ha risposto bene alle ultime uscite, e anche qualche addetto ai lavori si è complimentato personalmente, so che il disco non deluderà!
Come vivi questa tua prima uscita discografica?
Ottimismo, come ho detto, ma anche tanta consapevolezza, il seminato stavolta è importante ma aspetto il momento giusto per raccogliere, tempo al tempo.
Come ti sei avvicinato al mondo della musica?
Da piccolo, in modo abbastanza casuale, poi è arrivato il rap e trovato la mia vera dimensione: era un genere nuovo e riservato agli appassionati, mi piaceva far parte di quei “pochi”.
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