“Affascinato dalla “magia delle mani”, proprio parlando di fronte a un nostro uditorio aveva osservato come in questo “periodo di grande cambiamento il modello dell’impresa artigiana è l’unico che realmente produce qualcosa. Il valore del manufatto realizzato, o quasi, su misura sarà la necessaria evoluzione del mercato”. In un’altra occasione aveva rilevato che “L’Italia possiede pratiche e manualità che ci hanno resi unici nei secoli”, deve approfittarne. “In futuro – aveva auspicato dal palco di un’altra nostra manifestazione – spero che tra le dichiarazioni dei redditi più alte ci siano quelle di cinquanta artigiani, un riconoscimento al valore della Nazione dai polpastrelli intelligenti”. Ci mancherà, Philippe Daverio”, conclude la Cna.
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