Il progetto appartenente ad una collezione fin ad ora composta da circa 40 opere, realizzate su tele di grandi dimensioni, nasce come apertura ufficiale di un nuovo e lungo ciclo, che verrà presentato in anteprima negli spazi dell’Arts & Entertainment District, Miami Art Week, in occasione dell’Art Basel, dove si svolgono le manifestazioni in cui musei e gallerie internazionali presentano gli artisti più influenti del mondo.
Il progetto, che verrà esposto in esclusiva, in seguito alla manifestazione di arte contemporanea, verrà riproposto in altre eventi personali nei musei in giro per l’Europa. Nimble è una collezione che il pittore ha realizzato per mettere nuovamente in luce il connubio che da sempre caratterizza i suoi dipinti, eseguiti con una tecnica prettamente figurativa – accademica, definita in modo parziale da alcune soluzioni innovative – informali, che rilasciano un concetto e una teoria fondamentale di base.
”Il significante di Nimble è tenere lo sguardo vivo, su una scena già esplorata dall’artista, una scena che si ripete, legata agli studi di forma, compiuti grazie a l’utilizzo di solidi e di volumi elegantemente scomposti, elementi che risultano tradizionali nella prima fase di composizione, ma che una volta dipinti diventano postmoderni. Nimble è a metà strada tra una cifra stilistica sperimentale e una cifra stilistica rinomata. Questo nuovo lavoro si afferma completo come studio, e come risultato eccelso dello stesso, come esplorazione di un fattore onirico, sognante, ma afferrabile per il suo aspetto naturalistico e per la veridicità indiscussa della materia.
Questo ciclo è una strada da percorrere, perchè territorio libero e affascinante, la sua chiave è l’espressione: una sagoma in corsa, un paesaggio immaginato, un elemento distante che rievoca un ricordo. Un qualcosa di sbiadito, sfuggente, ma allo stesso tempo leale con chi lo insegue. In questo percorso la pittura ha il potere di tradurre più che di comunicare, ha il potere di smascherare l’apparenza delle categorie mentali a cui siamo soliti cadere o rifugiarci: cosa è statico e cosa non lo è? Cosa è reale e cosa non lo è? Il quadro vibra, il quadro è reale. L’artista sollecita e dipinge la velocità del pensiero, ritrae la dinamica, non necessitando di ritrarre alcun corpo. Il dettaglio delle opere vuole, grazie anche alla qualità della loro realizzazione, far esplodere una cromia vibrante che non risiede solo nei confini elastici del fattore pittorico, ma anche dentro un pensiero dettato al momento della loro stessa fisica esposizione. L’arte di Daniele Bongiovanni è un’esperienza mentale, che nasce dall’intelligenza emotiva e dalla tecnica, qui fluida, come fluidi sono i pigmenti di questa nuova ricerca virtuosa”.
(tratto dal contributo critico Introduzione a Nimble, velocità e informazioni provenienti dal mondo esterno, 2016)
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