A differenze dei suoi precedenti lavori, il suo volto non compare in copertina: siamo a una sintesi che è in sé una nuova fase in cui l’autore compie un passo indietro per lasciare che a parlare siano le canzoni, parole e musica che cogliendo stati d’animo, emozioni, immagini fugaci, più che raccontare una storia tratteggiano un’interiorità che dialoga con se stessa e riflette sulle proprie incongruenze per accoglierle in un abbraccio. Anche nel video, diretto da YouNuts! e disponibile da oggi su YouTube, Motta si spoglia da tutte le sovrastrutture e si presenta per quello che è, per un artista che canta la sua canzone guardandoti negli occhi, diretto, e che ritrova, finalmente, la sua dimensione essenziale, quella live.
Nel brano, come in tutto il disco c’è stato un grande lavoro di produzione volto ad ottenere un suono stratificato, pieno e di respiro internazionale, con una grande cura per i dettagli e un modo originale di arrangiare attraverso gli archi. Un lavoro che rispecchia la volontà di avvicinare sound e arrangiamenti alla dimensione live intesa come fondante. Una produzione articolata nella quale emerge chiara, semplice ed in primo piano, la voce.
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