Il Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi ospita dall’8 aprile al 3 maggio 2018 la mostra di icone e dipinti dell’artista russo Dimitri Kuzmin. In occasione del finissage, uno spettacolo di danza offerto proprio dalla figlia dell’artista, Natalia Kuzmin
La mostra dell’artista Dimitri Kuzmin presso il Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi, è patrocinata dall’Associazione Russkaya Versilia, presentata da Giuseppe Joh Capozzolo. L’evento vedrà inoltre come finissage sabato 28 aprile nel salone del Logos Hotel, una interpretazione di danza della figlia dell’artista Natalia Kuzmin. La ballerina frequenta la scuola di danza “Mery Dance” della maestra Mery Gassani di Marina di Massa.
L’esposizione sarà visitabile fino al 3 maggio su appuntamento. Mentre al Logos Hotel sarà esposta una parte delle opere dello stessa artista, tutti i giorni dalle 10 alle 23.
Biografia
Dimitri Kuzmin nasce a Tulcea, Municipio della Romania attraversato dal Danubio, da genitori russi. La formazione culturale di Dimitri è trasversale e multidisciplinare. Infatti, dopo aver compiuto, nella stessa città, studi scientifici, frequenta un collegio artistico sempre a Tulcea, specializzandosi in pittura e Restauro presso la Scuola di Restauro del Vaticano. Inizia quindi un percorso produttivo e formativo che lo porterà ad accrescere nel tempo la sua esperienza e la sua cultura come iconografo e restauratore specializzato.
Note critiche di Giuseppe Joh Capozzolo
“L’arte di Dimitri Kuzmin è diretta espressione di un profondo senso di spiritualità. Spiritualità che si esprime sicuramente con le raffigurazioni di Arte Sacra, in particolare le icone di cui Dimitri Kuzmin è maestro iconografo. Ma anche con le diverse rappresentazioni figurative nelle quali l’artista tende ad esaltare cromie parimenti presenti nell’arte religiosa orientale come in quella medievale occidentale le quali svelano simbologie direttamente riferite ai colori dei pigmenti variamente impiegati. Le raffigurazioni dell’artista sono sacre, sono acherotipe, costituiscono cioè il prodotto della volontà divina che agisce attraverso la mano dell’iconografo. Per questo motivo, l’artista, a differenza dell’autore di opere d’arte religiosa rinascimentale, non è il protagonista dell’opera ma soltanto strumento della sua genesi”.