MILANO – Due tracce nuove, MIRIAM e FREESTYLE L02E. Due incursioni inaspettate e fulminee in una twilight zone sonora, fra dark wave e rumorismo elettronico, dove l’azzurro del cielo lascia il posto all’oscurità della notte. E’ uscito il 2 aprile IL CIELO NON È UN LIMITE – LATO B, un dittico musicale onirico e infernale con cui M¥SS KETA completa la riflessione ballardiana aperta nel precedente EP. Se ne IL CIELO NON È UN LIMITE M¥SS interrogava il mondo e i suoi spazi fisico-temporali dalla cornice di una vetrata all’ultimo piano di un grattacielo, nel LATO B la ritroviamo esattamente dove l’avevamo lasciata, ma al calare delle tenebre.
Il brivido di ricercare ciò che sta oltre ha lasciato spazio adesso ad un turbine nichilista che sbatte l’artista contro l’avversario più brutale: la realtà. Travolta dai meccanismi di una società che somiglia sempre più ad un ingranaggio autodistruttivo, ad un tritacarne sadico, M¥SS contempla le luci della città in un’immobile notte di aprile. L’artwork di Apollonia Saintclair – illustratrice erotica le cui immagini esplorano il terreno tra desiderio e oscurità – racconta lo sguardo di M¥SS sulla città nel momento in cui la lotta che ospita al suo interno la trasforma in un cyber demone dagli artigli affilati, ma con delle ali che la possono far volare molto in alto.
In MIRIAM M¥SS collabora per la prima volta con i DPCM (L I M al basso, Giungla alla chitarra e Danila Guglielmi alla batteria elettronica), una band capace di avvolgere la voce della Signora fino a farla esplodere delle sue stesse passioni. Su un’ossessiva strumentale post-punk/darkwave registrata in presa diretta, la M¥SS si sfoga e affila gli artigli vocali, quasi a voler buttare fuori da sé le tormentate visioni oniriche di una MIRIAM a metà tra una donna dei desideri e una chimera, tra acqua e lava, tra redenzione e punizione. La direzione musicale è affidata al maestro di danze RIVA, che concerta questo moderno sabba da celebrare rigorosamente dopo la Mezzanotte.
FREESTYLE L02E è invece un fiume selvaggio e impetuoso, che passa dall’essere un rivo strozzato a una marea travolgente. Voce robotica, eterea, deformata su una base sonora che sembra una battaglia aerea consumata su mondi lontani, o forse solo interiori. È uno scontro di pensieri, suoni, giochi vocali. È M¥SS che si concede la libertà di sperimentare nuove forme espressive.