Venivano allevate in un vivaio abusivo allestito clandestinamente all’interno del porto
NAPOLI – I militari del Reparto Operativo Aeronavale di Napoli, nell’ambito degli interventi finalizzati alla tutela del territorio e dell’ambiente, hanno sventato un serio pericolo per la salute pubblica, rinvenendo e sottoponendo a sequestro 20.000 chili di cozze allevate in un vivaio abusivo allestito clandestinamente all’interno del porto di Napoli.
Il valore del prodotto sottratto al mercato nero ha un valore stimato di circa 60.000 euro e sarebbe stato posto in vendita alle famiglie all’approssimarsi delle festività pasquali, quando tradizionalmente si registra un notevole incremento della domanda di prodotti ittici.
Nella mattinata di ieri, gli equipaggi di due vedette della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Napoli, in servizio di perlustrazione sotto costa, con l’ausilio di personale in forza al Nucleo Sommozzatori del II Reparto Tecnico di Supporto della Guardia di Finanza di Napoli/Nisida eseguivano, nello specchio d’acqua antistante il molo frangiflutti di levante del porto di Napoli, una verifica subacquea in esito alla quale si accertava che ignoti avevano abusivamente realizzato un campo mitili composto da un filare – posto parallelamente al citato molo – della lunghezza di 120 metri circa, al quale erano assicurate in tutto n. 350 trecce di frutti di mare (cozze) del peso complessivo stimato di 20.000 chilogrammi, le cui estremità erano ancorate al fondo marino a mezzo di corpi morti. Il medesimo allevamento abusivo occupava complessivamente una zona di mare dell’estensione approssimativa di 1.400 metri quadrati.
Il controllo si concludeva con il sequestro di un totale di 20.000 chili di cozze prive di qualsiasi requisito igienico-sanitario, quindi potenzialmente pericolose per la salute pubblica e
pronte ad essere immesse sul mercato. Il campo mitili abusivo così posizionato costituiva inoltre un grave pericolo per la sicurezza della navigazione, in quanto situato in un tratto di mare interessato da intenso traffico commerciale e da diporto, in assenza di qualsiasi dispositivo di segnalazione previsto dalla vigente normativa.
L’intero quantitativo di mitili, sottoposto a sequestro è stato contestualmente distrutto mediante rigetto in acque marine profonde, al largo del porto di Napoli.