NAPOLI – Crescono nel 2017 le imprese agricole giovanili al Sud dopo il calo degli anni precedenti. Lo ha rivelato il direttore Svimez, Luca Bianchi, in occasione del convegno della Cia a Napoli, ‘L’agricoltura e’ sistema rurale’. “Il numero delle imprese agricole giovani e’ calato sensibilmente fino al 2015, per poi registrare una ripresa – riferisce Bianchi nel suo intervento – che nel 2016 ha interessato maggiormente il Nord e il Centro (rispettivamente +9% e +12,5%) e meno il Mezzogiorno (+1,9%), mentre nell’ultimo anno il Mezzogiorno si e’ allineato alle tendenze generali (+5,9% a fronte di una media nazionale del +5,6%)”.
Questo dato, ha proseguito, “e’ ancora piu’ significativo se si considera che nel 2017 lo stock totale di imprese agricole non e’ aumentato rispetto all’anno precedente (-0,3% in Italia e -0,4% nel Mezzogiorno)”
Sul fronte delle produzioni tipiche poi, a fine 2017 nel Mezzogiorno risultano riconosciute 64 Dop (Denominazione Origine Protetta) e 44 Igp (Indicazione Geografica Protetta): il 37% del totale nazionale. Il 73% dei prodotti riconosciuti si concentra in Sicilia, Campania, Puglia e Calabria. Nel dettaglio, sono 30 tra Dop e Igp in Sicilia, 23 in Campania, 20 in Puglia, 18 in Calabria, 10 in Abruzzo e Basilicata, 8 in Sardegna e 6 in Molise. “Al di la’ del numero – osserva Bianchi – e’ interessante valutare il fatturato all’origine dei prodotti di qualita’: la Campania con 366 milioni nel solo comparto food e’ la piu’ importante regione del Sud (circa il 50% del totale Sud), grazie soprattutto al Consorzio della mozzarella di bufala Dop”.
Nel comparto dei vini, al Sud si registra il 16% della produzione nazionale di Dop e il 32% di IGP. Sul fronte delle produzioni a Indicazione geografica, quindi, la fotografia realizzata restituisce l’immagine di un ambito dalle considerevoli potenzialita’ per il prossimo futuro secondo una traiettoria che, se ben governata, consentirebbe di sviluppare e valorizzare in ottica sistemica la produzione agroalimentare, il relativo territorio e il retroterra culturale.