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Il Neoimpressionismo di Ana Croitoru, tra morbidezza espressiva e nostalgia verso la semplicità spontanea delle atmosfere del passato

Il legame con tutto ciò che ha costituito l’arte nei secoli precedenti a quello contemporaneo è per alcuni autori fondamentale come base per una poetica espressiva che ha bisogno di restare ancora all’interno di quei canoni estetici e realizzativi che si coniugano con il loro intento creativo, con un approccio in cui lasciar emergere il desiderio di non lasciar andare la bellezza e la delicatezza appartenenti al passato, scegliendo così di non aderire ai nuovi punti di vista stilistici. La protagonista di oggi mostra una figurazione tradizionale, seppure aderente al primo rivoluzionario movimento dell’Ottocento, attraverso cui racconta scorci, scene cittadine e nature morte che hanno il sapore romantico delle atmosfere di altri tempi.

Quando i venti innovativi dell’età moderna cominciarono a farsi sentire in modo preponderante nel continente europeo, fu evidente a un nutrito gruppo di artisti che anche la pittura dovesse adeguarsi e trovare nuovi spunti che la rendessero più affine al tenore di vita della nuova borghesia, alla vita all’aria aperta e a una velocità esecutiva che non richiedesse più l’esecuzione in studio dei dipinti; queste furono le spinte principali che condussero alla creazione dell’Impressionismo, tanto quanto l’esigenza di introdurre una tecnica pittorica che consentisse di rendere perfettamente la luce e le immagini colte nel momento dell’osservazione. Attingendo alle intuizioni di William Turner, Claude Monet diede vita a quella che è considerata la prima opera impressionista dal titolo Impression, soleil levant, dove fu chiaro il distacco dal disegno preparatorio e dagli strati pittorici necessari per definire sfumature e tonalità che avevano contraddistinto l’arte precedente.

Con l’affermarsi del movimento dell’Impressionismo ciascun interprete diede la sua versione dello stile e così le atmosfere gioiose e di vita all’aria aperta di Pierre-Auguste Renoir coesistevano con gli interni dei teatri e le scene di ballo che contraddistinsero la produzione di Edgar Degas, tanto quanto i paesaggi naturali e le panoramiche della campagna francese di Alfred Sisley si accompagnavano alla luminosità evanescente e alle pose delicate dei ritratti di Berthe Morisot. Il vento innovativo si propagò ben presto nell’intera Europa che ebbe uno tra i massimi esponenti paesaggisti nello spagnolo Joaquín Sorolla, considerato letteralmente il maestro della luce, e il ritrattista italiano Giovanni Boldini, corteggiato e acclamato dalla borghesia europea per la sua capacità di realizzare immagini di una bellezza e di un’eleganza fuori dal comune. Anche l’Europa dell’Est ebbe grandi esponenti nell’Impressionismo, come il russo Isaak Levitan, il rumeno Nicolae Grigorescu e il ceco Antonín Chittussi che predilessero il paesaggio dandone una versione personalizzata soprattutto per l’utilizzo diverso della luce. L’eredità impressionista lasciò ai successivi autori e interpreti spunti evolutivi sia per il tema della scomposizione della pennellata, caratterizzata da piccoli tocchi cromatici da cui doveva fuoriuscire la resa perfetta della realtà osservata, sia per le atmosfere rarefatte e avvolgenti che venivano generate da questo stile pittorico e che avevano come scopo principale quello di riprodurre fedelmente tutto ciò che lo sguardo coglieva nella fase osservativa, malgrado poi le sensazioni suscitate nel fruitore andassero oltre la pura ammirazione estetica e ne toccassero invece le corde emozionali.

Nella contemporaneità il Neoimpressionismo ha saputo trasformarsi e adeguarsi ai tempi dando vita alla riproduzione dei paesaggi urbani, con le loro luci e ombre, con i loro grattacieli e con un traffico incontenibile, ma anche con la capacità di riprodurre le pose e le ambientazioni intimiste dei ritratti, di cui è grande interprete lo statunitense Jeremy Mann.

1 Parfum de trandafiri – olio su tela, 120x80cm

L’artista rumena Ana Croitaru resta invece, per scelta, legata alla figurazione più classica, si muove all’interno di un mondo nostalgico, dove il presente appare solo e unicamente dai volti delle sue protagoniste, donne moderne che però mostrano atteggiamenti morbidi e sinuosi tanto quanto le dame ottocentesche ritratte da Boldini o dal suo conterraneo Grigorescu; c’è nelle sue opere un desiderio di rivivere tutta quella spontaneità di sentimenti appartenente alle fasi precedenti al progresso sfrenato del Novecento, quando cioè tutto è cambiato e la società ha modificato i suoi valori dimenticando la semplicità e spingendosi verso un consumismo in cui l’avere ha più forza dell’essere. Ciò che invece emerge in modo chiaro dalle tele di Ana Croitoru è la poesia, la raffinatezza delle sue scene di interni, dove i personaggi sembrano lasciarsi andare ai propri pensieri, alle emozioni più intime che riescono a manifestare solo quando si sentono al sicuro e immersi in quelle ambientazioni familiari e sempre arricchite dalla bellezza dei fiori, come se l’artista ricercasse costantemente l’interazione e il contatto con la natura, con tutto ciò che possa rendere l’esistenza più piacevole anche nei piccoli istanti quotidiani.

2 La oglinda, tributadus lui Abbot Fuller Graves – olio su tela, 60x50cm

La gamma cromatica predominante si trasforma dunque di opera in opera, sulla base della sensazione emanata dalle sue protagoniste, così come la luminosità varia imprimendo sulla tela l’atmosfera che si accorda alle espressioni delle donne, come se l’energia interiore si diffondesse verso l’esterno.

3 Gratie – olio su tela, 90x60cm

Nell’opera Gratie infatti la ragazza è ritratta in un momento di introspezione, sembra riflettere su qualcosa di appena avvenuto, o forse su un ricordo di un’emozione provata che fa fatica a lasciar andare; la posa seduta e girata leggermente di lato sottintende l’esigenza di continuare a cullare la memoria di quanto appena lasciato andare ma la sensazione suscitata non è di rammarico o di malinconia, piuttosto la gamma cromatica in cui le dominanti sono il giallo e l’arancione esprimono energia positiva, serenità, tranquillità e speranza di rivivere presto l’istante appena terminato. La luce del sole che filtra dalla finestra avvolge le sue sensazioni carezzandole, come fosse una promessa che la felicità provata tornerà presto.

4 Ruxi – olio su tela, 90x60cm

La tela Ruxi, al contrario, racconta di una giovane donna moderna, come mostra il volto ben definito quasi in uno stile realista, che resta però attaccata al passato indossando un abito tradizionale con leggerezza e orgoglio perché mantenere vive le proprie radici significa non dimenticare mai il luogo da cui proviene, i valori con cui è cresciuta e la solidità dei legami familiari più antichi. Il sorriso della ragazza è timido, sembra perdere la sicurezza in se stessa che avrebbe indossando un qualsiasi abbigliamento contemporaneo come se avvertisse la responsabilità e la profondità del significato di portare con sé tutto ciò che appartiene alla sua terra, di tramandare tutto ciò che è giunto a lei dal passato e che dovrà continuare a essere mantenuto per le generazioni future; il colore dello sfondo è un magenta rosato, la tonalità dell’anima, della capacità di comunicare con l’altro comprendendolo nel profondo, della possibilità di entrare in connessione con le emozioni più intime e di diffonderle verso l’esterno creando armonia.

5 Natura statica – olio su tela, 90x60cm

Lo stile di Ana Croitoru si conferma neoimpressionista anche nelle nature morte, come l’opera Natura statica dove l’artista riproduce uno scorcio familiare e quasi appartenente a un’altra epoca, un mobiletto da ingresso con specchi dove non può mancare un vaso di fiori, quasi a sottolineare l’attitudine del suo popolo di accogliere chiunque visiti una casa attraverso il profumo e la bellezza della natura. La sensazione che emerge osservando questa tela è di calore, di familiarità, di focolare domestico all’interno della quale si respira armonia, calma e rilassatezza, quasi costituisse un nido dentro cui rifugiarsi dal mondo esterno circondandosi di tutto ciò che rende l’esistenza più piacevole.

La tonalità del celeste, che contraddistingue il mobiletto, e l’impalpabilità dell’ambiente circostante contribuiscono a infondere delicatezza e sofficità alla composizione generale, invitando letteralmente l’osservatore a lasciarsi andare a quella semplicità avvolgente.

6 Strada Lipscani – olio su tela, 50x50cm

Quando racconta gli scorci cittadini invece, Ana Croitoru sceglie la luminosità, la capacità della luce pittorica di arricchire e mettere in risalto scene che altrimenti sfuggirebbero dentro l’osservazione distratta della realtà, come nel dipinto Strada Lipscani dove il sole mattutino sembra scaldare le note del musicista di strada che accompagna il risveglio della città; qui il tratto impressionista emerge in modo persino più evidente rispetto alle altre opere perché la rarefazione dei raggi del sole rende indistinguibili le persone che camminano sulla via, quasi fossero un semplice particolare pur costituendo invece parte integrante della composizione tanto quanto il selciato e il palazzo imponente di fronte al violinista. Ciò che infatti è fondamentale è l’impressione della totalità della scena, quella magia affascinante di cui la realtà si veste solo quando lo sguardo osservante è in grado di coglierne l’incanto.

7 Castelul Peleș – olio su tela, 70x50cm

Ana Croitoru diplomata alla Scuola d’Arte di Bucarest, ha compiuto una scelta di vita che l’ha allontanata dalla pittura, ma dal 2019 ha ricominciato a dipingere a pieno ritmo realizzando quattro mostre personali e partecipando a mostre collettive in Romania e all’estero – Italia, Spagna, Bulgaria -.

ANA CROITORU-CONTATTI

Email: croitoruani@yahoo.com

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The Neo-impressionism of Ana Croitoru, between expressive softness and nostalgia for the spontaneous simplicity of past atmospheres

For some authors, the link with everything that constituted art in the centuries preceding the contemporary one is fundamental as a basis for an expressive poetics that still needs to remain within those aesthetic and realisation canons that match their creative intent, with an approach in which they let emerge the desire not to let go of the beauty and delicacy belonging to the past, thus choosing not to adhere to the new stylistic points of view. Today’s protagonist shows traditional figuration, albeit adhering to the first revolutionary movement of the 19th century, through which she depicts foreshortenings, city scenes and still lifes that have the romantic flavour of the atmospheres of bygone days.

When the innovative winds of the modern age began to make themselves felt on the European continent, it was clear to a large group of artists that painting also had to adapt and find new ideas that would make it more in tune with the lifestyle of the new bourgeoisie, with life in the open air and a speed of execution that no longer required studio painting; these were the main thrusts that led to the creation of Impressionism, as much as the need to introduce a painting technique that could perfectly render the light and images caught in the moment of observation. Drawing on the insights of William Turner, Claude Monet created what is considered to be the first Impressionist work entitled Impression, soleil levant in which there was a clear move away from the preparatory drawing and pictorial layers required to define nuances and tones that had characterised previous art.

With the emergence of the Impressionist movement, each interpreter gave his own version of the style, and so Pierre-Auguste Renoir‘s joyous atmospheres of the outdoors coexisted with the theatre interiors and dance scenes that characterised Edgar Degas‘s output, just as Alfred Sisley‘s natural landscapes and panoramas of the French countryside were matched with the evanescent luminosity and delicate poses of Berthe Morisot‘s portraits. The innovative wind soon spread throughout Europe, which had one of its greatest landscape painters in the Spaniard Joaquín Sorolla, literally considered the master of light, and the Italian portrait painter Giovanni Boldini, courted and acclaimed by the European bourgeoisie for his ability to create images of uncommon beauty and elegance. Eastern Europe also had great exponents of Impressionism, such as the Russian Isaak Levitan, the Romanian Nicolae Grigorescu and the Czech Antonín Chittussi, who favoured the landscape, giving a personalised version of it, especially through the different use of light. The Impressionist inheritance left evolutionary cues for subsequent artists and interpreters, both in terms of the theme of the decomposition of the brushstroke, characterised by small chromatic touches from which the perfect rendering of the observed reality had to emerge, and in terms of the rarefied and enveloping atmospheres generated by this style of painting, the main aim of which was to faithfully reproduce everything that the eye could grasp during the observation phase, even though the sensations aroused in the viewer went beyond pure aesthetic admiration and instead touched his emotional chords.

In the contemporary world, Neo-impressionism has been able to transform and adapt to the times, giving life to the reproduction of urban landscapes, with their lights and shadows, their skyscrapers and uncontrollable traffic, but also with the ability to reproduce the poses and intimate settings of portraits, of which the American Jeremy Mann is a great interpreter. The Romanian artist Ana Croitaru, on the other hand, remains, by choice, linked to more classical figuration, moving within a nostalgic world, where the present appears solely and exclusively from the faces of her protagonists, modern women who nonetheless display attitudes as soft and sinuous as the 19th-century ladies portrayed by Boldini or her fellow countryman Grigorescu; there is in her works a desire to revive all that spontaneity of feeling belonging to the phases before the unbridled progress of the 20th century, when everything changed and society modified its values, forgetting simplicity and moving towards a consumerism in which having has more force than being.

What instead emerges clearly from Ana Croitoru‘s canvases is the poetry, the refinement of her interior scenes, where the characters seem to let themselves go to their own thoughts, to the most intimate emotions that they only manage to manifest when they feel safe and immersed in those familiar settings, always enriched by the beauty of flowers, as if the artist were constantly seeking interaction and contact with nature, with everything that could make existence more pleasant even in the smallest everyday moments. The predominant colour palette is thus transformed from work to work, based on the sensation emanating from its protagonists, just as the luminosity varies, imprinting on the canvas the atmosphere that matches the women’s expressions, as if the inner energy were spreading outwards.

In the painting Gratie, in fact, the girl is portrayed in a moment of introspection, she seems to be reflecting on something that has just happened, or perhaps on a memory of a felt emotion that she is struggling to let go of; the seated pose turned slightly to the side implies the need to continue cradling the memory of what has just let go, but the sensation aroused is not one of regret or melancholy; rather, the chromatic range in which the dominant colours are yellow and orange express positive energy, serenity, tranquillity and the hope of soon reliving the instant that has just ended. The sunlight filtering through the window envelops her feelings caressing them, as if it were a promise that the happiness experienced will soon return. The canvas Ruxi, on the other hand, tells of a modern young woman, as shown by her well-defined face almost in a realist style, who nevertheless remains attached to the past by wearing a traditional dress with lightness and pride because keeping her roots alive means never forgetting where she comes from, the values she grew up with and the solidity of the oldest family ties.

The girl’s smile is shy, she seems to lose the self-confidence that she would have wearing any contemporary dress as if she felt the responsibility and the depth of meaning of carrying everything that belongs to her land, of passing on everything that has come to her from the past and that must continue to be maintained for future generations; the background colour is a pinkish magenta, the hue of the soul, of the ability to communicate with others by understanding them deeply, of the possibility of connecting with the most intimate emotions and spreading them outwards, creating harmony. Ana Croitoru‘s style is also neo-impressionist in her still lifes, such as the work Static Nature where the artist reproduces a familiar sight almost belonging to another era, an entrance hall cabinet with mirrors where a vase of flowers cannot be missing, almost as if to emphasise the attitude of her people of welcoming anyone who visits a home through the scent and beauty of nature. The sensation that emerges when looking at this canvas is one of warmth, of familiarity, of a domestic hearth within which one breathes harmony, calm and relaxation, almost as if it were a nest within which to take refuge from the outside world by surrounding oneself with everything that makes existence more pleasant.

The shade of light blue, which distinguishes the cabinet, and the intangibility of the surroundings help to infuse delicacy and softness into the overall composition, literally inviting the observer to let go of that enveloping simplicity. When depicting city views, on the other hand, Ana Croitoru chooses luminosity, the ability of pictorial light to enrich and emphasise scenes that would otherwise escape within the distracted observation of reality, as in the painting Strada Lipscani where the morning sun seems to warm the notes of the street musician accompanying the awakening of the city; here the Impressionist trait emerges even more clearly than in the other paintings because the rarefaction of the sun’s rays makes the people walking along the street indistinguishable, almost as if they were a mere detail, although they are as much an integral part of the composition as the pavement and the imposing building in front of the violinist. What is in fact fundamental is the impression of the totality of the scene, that fascinating magic with which reality is clothed only when the observing eye is able to grasp its enchantment. Ana Croitoru graduated from the Bucharest School of Art, made a life choice that took her away from painting, but since 2019 she has started painting again at full speed, realising four solo exhibitions and participating in group exhibitions in Romania and abroad – Italy, Spain, Bulgaria -.

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Pubblicato da
Marta Lock

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