«Questa estate sono andato a trovare un amico, un artista… nello studio nel quale avevamo scritto alcune delle più belle e fortunate canzoni del mio repertorio. Per Ermal la vita professionale e artistica negli ultimi anni è stata stravolta da un meritato successo… di questo si stava parlando; di quanto i nostri percorsi, sia di vita che artistici, in fondo si somigliassero tanto. Tutti e due figli di una lunga gavetta, noi due a guadagnarsi giorno per giorno ogni briciola di quanto la vita ci stava offrendo, con passione, sudore e sacrifici…».
Aggiunge Francesco Renga: «Ad un certo punto Ermal mi fa ascoltare una canzone che parla di quella normalità di cui tutti e due ci sentiamo parte… quella normalità che ci rende fieri e consapevoli della fortuna che abbiamo. Quella normalità che entrambi proteggiamo e cerchiamo di non perdere mai. Quella normalità che oggi sembra quasi un difetto, in un mondo in cui tutti sognano di essere qualcosa di più, senza accorgersi probabilmente che la felicità il più delle volte ce l’abbiamo a portata di mano. Ci abbiamo lavorato insieme un po’, quasi per scherzo… poi quella normalità abbiamo deciso di cantarla. Eccola».
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