FABRIZIO PULVIRENTI DIMESSO, LA LOTTA CONTRO L'EBOLA CONTINUA
“Non credo di essere un “eroe” ma so per certo di non essere un “untore”: sono solo un soldato che si è ferito nella lotta contro un nemico spietato”
Scriveva così Fabrizio Pulvirenti in una lettera durante la degenza, raccontandosi nella sua guerra personale contro l’Ebola, giunta ormai al suo termine. Valerio Fabio Alberti, commissario dello Spallanzani, il 2 Gennaio ha annunciato ufficialmente la guarigione dal virus del medico di Emergency, acclamato dai numerosi giornalisti accorsi in sala stampa all’ospedale Spallanzani.
Pulvirenti è stato sottoposto ad un trattamento antivirale specifico con un farmaco non registrato in Italia e autorizzato con un'ordinanza dall'Agenzia Italiana del Farmaco, Aifa, apprendiamo da un post di Emergency, passando da periodi di stabilità a momenti particolarmente duri che sommessamente ha rievocato durante la conferenza raccontando la sua permanenza in ospedale, la meticolosa analisi medica dei vari sintomi “cercavo di capire qualcosa di più di ciò che mi stava succedendo, cercavo di mantenere la mente lucida e distaccata per un’analisi scientifica” – come scrisse nella sua lettera - e l’abbandono alla malattia, quando ormai il paziente aveva completamente surclassato il medico nelle due settimane più buie del ricovero.
Momenti, questi, di terrore a cui si sono avvicendati presto i sorrisi di soddisfazione e il sollievo dello staff impegnato nelle cure di Pulvirenti a cui, lo stesso, ha rivolto un accorato ringraziamento non solo per l’impegno e per il lavoro svolto, ma soprattutto per l’affetto dimostratogli.
Cecilia Strada, figlia del fondatore dell’associazione Emergency, presente alla conferenza, ha voluto ricordare le difficoltà attraversate sia dai colleghi Emergency, privati della collaborazione forte di un amico e demoliti dal timore di un contagio, sia dall’intera equipe dell’ospedale Spallanzani in cui la stessa riponeva piena fiducia confidando nell’assistenza continua, dedicata e altamente specializzata: quello che purtroppo manca ai pazienti affetti da Ebola in Africa - ha dichiarato la Strada - a cui si sta ponendo rimedio attraverso la formazione di un centro di trattamento di terapia intensiva, grazie anche ai nuovi fondi erogati per la cura.
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, è intervenuta in conferenza a proposito, annunciando lo stanziamento da parte del ministero della salute di ben 4 milioni di euro per lo Spallanzani e il conferimento di una medaglia ad alto valore per la sanità italiana all’associazione Emergency nonché una onorificenza a parte al Dottor Pulvirenti per il coraggio e l’esempio dato.
Lo stesso ha infine dichiarato di voler far ritorno in Sierra Leone per continuare la cura dei malati di Ebola grazie anche agli anticorpi attivi contro il virus contenuti nel suo sangue, che sarà raccolto, ha assicurato il direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito, per creare una banca centralizzata di plasma e continuare così la lotta all’Ebola.
[Fonte foto ANSA]
(di Gabriella Mazzardo - del 2015-01-03)
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