MUSLIM SALIKHOV, DI NUOVO IN ITALIA PER STAGE DI FORMAZIONE
Il quattro volte campione del mondo e re del Sanda, la sua carriera, l'esperienza in Italia e l'intervista esclusiva
PESCARA -
Muslim Salikhov, classe 84, il più forte atleta al mondo di
Sanda torna per la seconda volta in Italia per prendere parte a due stage di altissima formazione che hanno avuto luogo sia nel nord Italia – a
Ronchi Dei Legionari, provincia di Gorizia, il 24/1/201- sia nel centro sud – a
Roma, il 31/01/2015. Due incredibili opportunità di apprendere nuove tecniche, nonché le metodologie tipiche del Sanda, arte marziale cinese, della
MMA, del
Pào Chuì e alcuni aspetti di difesa personale; ma soprattutto di confrontarsi con il Campione mondiale.
Muslim Salikhov è infatti considerato una vera e propria leggenda del Sanda, soprattutto in Cina, dove nasce questa disciplina, e in particolar modo a seguito del titolo di “King of Sanda” conferitogli nel febbraio 2006 quando l’atleta russo esordì nel primo torneo internazionale "king of Sanda" a Chongqing (nel centro-sud della Cina) diventando così il primo non-cinese a vincere il titolo. Questo, però, fu soltanto l’inizio della brillante carriera che attendeva Salikhov; infatti ben presto vinse anche la medaglia d'oro a Pechino durante il torneo olimpico del 2008 e firmò un prestigioso contratto con Fedor Emilianenko, entrando così a far parte dell’ M-1 Global.
Un circuito questo, che promuove la divulgazione delle arti marziali miste ( le già citate MMA o anche Free Fight), uno sport da combattimento a contatto pieno in cui sono consentite sia tecniche di percussione come pugni e calci , sia di tecniche di proiezioni e lotta a terra. Nasce inizialmente dall’esigenza di confrontare discipline diverse, un ottimo trampolino di lancio quindi per un campione di Sanda come Salikhov che ha lavorato duramente per eccellere in una disciplina così completa; il Sanda rappresenta infatti l'espressione applicativa libera del Wushu cinese Moderno come prima forma di MMA poiché in essa è racchiusa l essenza di tutti gli stili di Kung Fu tradizionale, rivisti prettamente in chiave sportiva.
Una disciplina quindi completa che ben si coordina ad altre e di cui il Centro Studi Wushu Kung Fu di Pescara e il Maestro Osvaldo Taresco si sono fatti promotori oltre che ospitando personaggi del calibro di Salikhov, offrendo corsi di aggiornamento e perfezionamento della disciplina anche in collaborazione con le migliori università cinesi di wushu.
Lo stretto rapporto di cooperazione, invece, instaurato con il campione russo resta una punta di diamante a sé, definito da una profonda amicizia con il Maestro Taresco e dalla profonda stima reciproca che li lega.
“Vorrei davvero ringraziare te Osvaldo e i tuoi studenti – ha confessato Salikhov – per il rispetto e la comprensione che mi avete mostrato. Probabilmente non tutti comprendono quanti sacrifici comporti combattere in un circuito mondiale ed essere un campione, ma i tuoi atleti percepiscono quanta fatica ci sia dietro, condividono i mie sforzi e soprattutto li rispettano. Per questo vi sono sinceramente grato”.
La breve permanenza di Muslim Salikhov nella nostra nazione è durata solo due settimane, ma è stato possibile ottenere un’intervista in cui il quattro volte campione del mondo risponde ad alcune domande sulle sue recenti vittorie:
Cosa si prova ad essere il “re” di una disciplina tipicamente cinese pur non essendo cinese?
“Mi alleno in questo sport ormai da una vita, per cui sono molto felice dei risultati raggiunti in questo sport e di essere sinceramente amato dai cinesi. Sono ovviamente consapevole che essere il campione mondiale di Kung Fu, pur essendo russo, è un onore”.
Nel 2013 hai firmato per l’ M-1 Global e cominciato questo circuito di competizioni in giro per il mondo, quanto ha significato per te questa opportunità?
“Credo che prendere parte all’ M-1 Global sia fondamentale per ogni atleta di Sanda. Nel mio caso, essendo un esperto in questa disciplina, mi sento in dovere di mostrare al mondo quanto questo sport sia adatto anche al circuito di arti marziali miste. Sicuramente, promuovere il Sanda in tutto il mondo è un’opportunità enorme”.
Chi è stato il tuo avversario più temibile e perchè?
“Probabilmente Liu Hailong. È stato un incontro impegnativo, soprattutto perchè fu il mio esordio nel panorama mondiale ed ero molto giovane, avevo 19 anni, mentre Hailong era già un atleta famoso e una figura di spicco nella sua disciplina. Oltre questo, è stata per me sicuramente un’esperienza formativa”.
Durante il combattimento nel Celestian Empire (alla fine dello scorso anno) sei riuscito a migliorare il tuo record professionale a 5-1-0 con un K.O. al primo round, sei soddisfatto di questo risultato?
“Ovviamente sono molto soddisfatto, anche perché ho lavorato molto per ottenere questo risultato. Mentre combatto cerco sempre di concludere un incontro “col botto”, quindi non do particolare importanza al punteggio e non cerco di mettere l’avversario a terra, cerco solo di concludere con un K.O. per cui è decisamente appagante concludere il match al primo round”.
Questa è la seconda volta che visiti l’Italia per fare stage di Sanda e arti marziali miste, su cosa si sono focalizzati maggiormente questi stage?
“Durante questi stage, ho tentato di mostrare tutto ciò che sapevo riguardo al Sanda ed avendo costatato l’ottimo livello raggiunto dal Centro Studi Wushu Kung Fu di Pescara, mi sono sentito libero di insegnare quello che ho ritenuto fosse più opportuno per gli apprendisti e ovviamente il meglio delle mie competenze. Sono molto contento di vedere così tante persone interessate a quello che faccio e di avere la possibilità di insegnar loro il meglio della disciplina”.
Qual è l’aspetto più importante per te durante il combattimento? Attacco o difesa e perché?
“A mio avviso tutto è indispensabile. Se si tralascia anche solo uno di questi aspetti si concede all’avversario la possibilità di colpirti, bisogna essere sempre preparati e saper sfruttare i punti di debolezza di chi si ha di fronte per poterlo colpire. In ogni caso, mi alleno molto più duramente sulla difesa, ci tengo a mandare al tappeto i miei avversari”.
Come ti sei trovato qui in Italia e al Centro Studi Wushu Kung Fu di Pescara?
“Qui mi sento davvero a casa e ho stretto amicizia con tutti, soprattutto con gli atleti, specialmente con Andrea Eolini , Dannino Taresco ed altri. Sono davvero felice di essere qui e spero sinceramente di avere la possibilità di tornare nuovamente nonché di poter ospitare nella mia scuola in Dagestan il maestro Osvaldo e i suoi studenti”.
Quando e dove sarà il prossimo incontro del campionato?
“La prossima volta combatterò l’11 Aprile in Svizzera contro Karl Amoussou, un famoso lottatore di Bellator. Questa sarà una grande opportunità per me e sicuramente un march interessante. Spero di vincere”.
(di Gabriella Mazzardo - del 2015-02-12)
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