BIODIVERSITÁ DAY: IL BILANCIO DELLA LNDC SULLA SITUAZIONE IN ITALIA
La giornata è stata istituita dall’ONU per sensibilizzare tutti sulle specie in via di estinzione
Il 22 maggio si celebra la ''Giornata mondiale della diversità biologica'', evento proclamato dalle Nazioni Unite al fine di divulgare la comprensione e la consapevolezza dei problemi relativi alla biodiversità, ovvero per sensibilizzare tutti, nazioni e cittadini, sulle specie animali e vegetali che rischiano di scomparire per sempre dalla faccia del pianeta. LNDC ha analizzato la situazione italiana.
Per quanto riguarda il nostro Paese i dati che emergono dalle relazioni congiunte dell'ISPRA e del Ministero dell'Ambiente, rivelano una situazione drammatica. In Italia infatti il 50% delle specie vegetali, il 51% degli animali e il 67% degli habitat si trovano in uno stato di conservazione cattiva o inadeguata. Pertanto molte specie sono in forte declino e in pericolo d'estinzione.
Nel dettaglio sarebbero ben 161 le specie di animali vertebrati e 194 le varietà vegetali contenute all'interno delle cosiddette Liste Rosse nazionali delle specie a rischio. Tra le creature minacciate ci sono vari tipi di pipistrelli, vittime dell'uso indiscriminato di pesticidi e dell'alterazione delle aree agricole, il 40% degli anfibi, come molto problematica è pure la condizione delle tartarughe palustri. La situazione più critica, tuttavia, appare quella dei pesci di fiume e di lago, quasi tutti insidiati dai loro simili introdotti nell’habitat a fini di pesca.
Per quanto riguarda l'orso marsicano sono rimasti soltanto 40-50 esemplari, una soglia limite per assicurarne la sopravvivenza nel medio-lungo periodo. Quasi il doppio è il numero di unità di orso bruno europeo ma ciò non li mette al sicuro. Sia gli uni che gli altri sono costantemente nel mirino di criminali episodi di avvelenamento, delle fucilate dei bracconieri e a volte sono posti sotto tiro anche dalle pubbliche amministrazioni come a esempio la provincia di Trento responsabile dell'uccisione dell’orsa Daniza, episodio per il quale Lega Nazionale per la Difesa del Cane aveva denunciato l'accaduto alla procura della repubblica locale.
Un'altra delle specie maggiormente a rischio per svariati motivi è il lupo appenninico, non di rado demonizzato ad arte, mentre in realtà è lui che ci rimette la vita quando si avvicina agli insediamenti umani. Attualmente se ne contano circa 1600 unità ma annualmente purtroppo ne vengono uccisi illegalmente circa 300 da bracconieri e allevatori; azioni scriteriate e criminose a volte “sponsorizzate” da pubbliche amministrazioni poco responsabili. Basta ricordare l'ordinanza del sindaco di Verona Flavio Tosi che concedeva l'abbattimento dei lupi per motivi, a suo dire, di sicurezza. Un’ordinanza peraltro in aperto contrasto con le normative vigenti e che è stata ritrattata forzosamente in breve tempo grazie al ricorso al TAR di numerose associazioni fra le quali LNDC.
Facendo un bilancio, la biodiversità nel nostro Paese è minacciata non tanto da paventate invasioni di specie aliene (così come vengono definiti gli esemplari non autoctoni) bensì da un lato dall'inquinamento e dall'edificazione selvaggia e dall’altro da uccisioni indiscriminate perpetrate a danno di animali protetti sulla carta ma che nel mondo reale si ritrovano a essere completamente indifesi di fronte al più pericoloso dei predatori: l’uomo.
(di Redazione - del 2015-05-22)
articolo visto 1876 volte