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Barcellona vince Champions 2015

DIARIO DI BERLINO: I SOGNI E LE ILLUSIONI ...

Una tripleta sfumata contro un avversario stellare

BERLINO - Una notte magica doveva essere quella dell'Olympiastadion per i tanti tifosi bianconeri giunti a Berlino per accarezzare un sogno europeo che avrebbe coronato nel migliore dei modi una stagione trionfale data dai successi in campionato e coppa Italia. In molti tra cabala e incondizionata fiducia speravano in uno "scherzetto" al favorito Barcellona. Attimi di fiducia, attimi di speranza, attimi di ritorno alla realtà... Tutto finisce da come ha inizio ... I tifosi italiani che con composto entusiasmo danno voce alla propria fede bianconera per le vie della capitale tedesca, in particolar modo negli snodi cruciali della metro, ferrovia, stadio e soprattutto nel villaggio della Champions, diventato ormai un appuntamento di riferimento per tutti i tifosi di calcio ed in particolar modo per la grande maggioranza di "assenti" alla finale. Impensabile poter accogliere in uno stadio tante richieste,ma allo stesso tempo nessuna possibilità di maxi schermi dove vivere la "passione" collettiva. All'interno dello stadio una grande speranza ma anche una grande paura di non essere all'altezza di un avversario di così grande livello.

LA CHIAVE TATTICA - Se i bianconeri sono usciti a testa alta il merito va al tecnico Allegri che ha giocato la partita senza far barricate. Nel quarto d'ora iniziale la squadra è apparsa un pò timida e fuori dai giochi ma con il passare dei minuti ha trovato una quadratura e un modo per mettere in difficoltà gli avversari. Infatti è nella ripresa che si concretizza il momento migliore, appena dopo il gol del pari e quel rigore a lungo reclamato. Tanti i presupposti per poter ribaltare i giochi. Ma il signor Messi, testa bassa, prende in mano la squadra regalando un finale in crescendo che ha demolito i sogni dei tifosi italiani. Qualche appunto sicuramente sui giocatori schierati in particolare per la presenza di un non lucidissimo Vidal di contro ad uno Sturaro, certamente meno esperto, ma in un periodo di invidiabile forma fisica. Un plauso per parte: Barzagli che è tornato in formato maxi ed è riuscito ad offrire a Bonucci quel contributo fondamentale per reggere l'impatto nonostante il ko di Chiellini; dall'altra Iniesta che più delle giocate di Neymar o della freddezza di Suarez ha con grande classe guidato il centrocampo per tutta la sua permanenza in campo. Non a caso premiato come migliore del match è stato lui il grande metronomo della squadra spagnola.

COSA RESTA DI BERLINO - A prescindere dal risultato la finale di Berlino riporta il calcio italiano a vestire quel ruolo di protagonista che mancava dall'impresa nerazzurra a Madrid. Un cammino quello bianconero non facile, ma con un pizzico di buona sorte ha portato la squadra di Allegri sul tetto d'Europa, seppur per una sola notte. Non sarà certo questo risultato a ridurre il divario con i due principali club spagnoli, ma di certo qualcosa si è mosso e questo dovrà essere da stimolo per tutto il calcio italiano, per far meglio ed uscire da quell'alone di "mediocrità" che ha livellato la classifica facendo spiccare il club di Torino che ha conquistato il tricolore senza grossi patemi. Berlino dovrà pertanto portare i frutti per poter far meglio e per rilanciare il blasone del calcio italiano anche in Europa.

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(di A. Gulizia - del 2015-06-14) articolo visto 2363 volte
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