62° FESTIVAL DI CANNES
tra applausi, fischi, approvazioni e delusioni anche quest’anno si è concluso il Festival Internazionale del Film
DALLA CROISETTE - Il 24 maggio è terminato il 62° Festival di Cannes. La giuria presieduta da Isabelle Huppert, una delle più affascinanti attrici francesi, ha premiato con la Palma d’Oro il film ‘Le Ruban Blanc’ del regista austriaco Michael Haneke.
FESTIVAL CONTRADDITTORIO - Il verdetto è stato uno dei più controversi nella storia della manifestazione. I giurati non hanno tenuto conto dei film più apprezzati e applauditi da pubblico e critica, come ‘Vincere’ ( di Marco Bellocchio), ‘Etreintes Brisées’ ( di Pedro Almodovar) e ‘Looking for Eric’ ( di Ken Loach). I più maliziosi si interrogano sul conflitto di interessi tra il regista Michael Haneke e la presidentessa della giuria Isabelle Huppert, premiata come migliore attrice nel Festival del 2001 per ‘La Pianiste’ dello stesso M. Haneke. I più critici avranno da ridire anche sul premio a Charlotte Gainsbourg come migliore interprete femminile per il fischiatissimo ‘Antichrist’ (di Lars Von Trier). Il premio come miglior attore è andato al bravo Christoph Walz per ‘Inglorious Basterds’ (di Quentin Tarantino). Il Grand Prix è stato vinto, invece, dal film francese molto applaudito ‘Un Prophéte’ ( di Jacques Audiard).
IL VINCITORE - ‘Le Ruban Blanc’, film in bianco e nero, è ambientato in un paese rurale della Germania del Nord nel 1913, dove il mondo degli adulti è cadenzato dall'ottusità e violenza dei rispettivi ruoli che invade l'educazione dei loro figli. Nella comunità accadono strani incidenti che prendono man mano il carattere di un rituale punitivo. Del suo film Michael Haneke ha detto: “qualsiasi principio, quando viene estremizzato, diventa disumano. Che sia un ideale religioso, politico o sociale, quando diventa pensiero unico produce il terrorismo. Una certa educazione e cultura in senso assolutista porta a degenerazioni altrettanto assolutiste, al terrorismo, al fanatismo religioso, al Nazismo, anche se questo mio film non è un lavoro sulla Germania o sul nazismo".
TRA DELUSIONI E BELLE SORPRESE - Primo tra i film deludenti di questo Festival è ‘Antichrist’ di Lars Von Trier che ha ricevuto più fischi e segni di disapprovazione che applausi. Un film molto atteso dagli spettatori che sono rimasti profondamente scontenti da questo pseudo horror definito di pessimo gusto dalla critica. Oltre al flop di Von Trier, l’altro lungometraggio attesissimo dal pubblico della Croisette era ‘Ne retourne pas’ di Marina de Van. La regista francese ha portato sullo schermo la coppia di attrici Bellucci-Marceau in un thriller psicologico che ha raccolto un fallimento totale. A far emozionare la platea di Cannes, invece, è stato ‘Un Prophéte’ di Jacques Audiard. Descrive la vita violenta e senza sconti all’interno di un carcere. Un bellissimo film che ha ricevuto un tripudio di applausi e l’approvazione della critica. Altro regista che ha ricevuto elogi è Ken Loach con il suo ‘Looking for Eric’. Un film leggero, commovente ed umano di un regista molto amato dal pubblico.
TUTTI I PREMI - Palma d'Oro ‘Le Ruban Blanc’ realizzato da Michael Haneke;
Grand Prix ‘Un Prophète’ realizzato da Jacques Audiard;
Premio eccezionale per l’insieme della sua carriera e la sua contribuzione alla storia ‘Les Herbes Folles’ realizzato da Alain Resnais;
Premio per la miglior regia a Brillante Mendoza per ‘Kinatay’;
Premio per la miglior sceneggiatura a Lou Ye per ‘Chun Feng Chen Zui De Ye Wan (Notti di ebbrezza primaverile)’;
Premio per la migliore interpretazione femminile a Charlotte Gainsbourg per ‘Antichrist’ realizzato da Lars Von Trier;
Premio per la migliore interpretazione maschile a Christoph Waltz per Inglourious Basterds realizzato da Quentin Tarantino;
Premio della Giuria ex-aequo a ‘Fish Tank’ realizzato da Andrea Arnold e a ‘Bak-Jwi’ realizzato da Park Chan-Wook.
(di Stefano Girasante - del 2009-06-08)
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