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NEW MOON: IL RITORNO DEI VAMPIRI

il 20 novembre esce l'episodio secondo della saga di Twilight

Cosa c'è dietro il successo della quadrilogia della Meyer e il rinnovato interesse per i vampiri? Il ritorno di creature che sembravano destinate all'estinzione.
CONFESSO - Non ho mai amato particolarmente i vampiri.
Nonostante la mia biografia ufficiale reciti scrittore noir, e quindi non mondabile dall'universo horror, devo ammettere che quegli esseri non morti che si nutrono di sangue non hanno mai colpito più di tanto il mio immaginario.
E di conseguenza li ho sempre relegati nella categoria "trascurabili", forse anche perchè li ho sempre ritenuti un po' caricaturali, troppo assurdi da prendere seriamente, e di conseguenza difficilmente collocabili tra le cose che fanno realmente paura.
I serial killers esistono.
Fatti soprannaturali di cui non riusciamo a dare spiegazione logica forse anche.
Ma i vampiri.
Possiamo forse noi credere ai vampiri?
A VOLTE RITORNANO - E non devo essere stato l'unico, per tanti anni, a considerarli quanto meno fuori moda.
Non a caso il vampiro classico, quello che dorme nella bara, vive in Transilvania ed esce solo di notte avvolto nel mantello nero, ammettiamolo, era un po' caduto in disgrazia.
La letteratura di genere aveva smesso di occuparsene, il cinema anche, e di conseguenza Dracula e i suoi degni epigoni sembravano destinati ad essere relegati nell'oblio di un passato glorioso ma francamente anacronistico.
Incapaci di fare presa sulle nuove generazioni, i vampiri avevano completamente perso ogni possibile appeal in grado di sedurre il pubblico.
E quando tutti eravamo oramai pronti per archiviarli, per la teoria dei corsi e ricorsi storici (Vico docet, ogni cosa periodicamente si ripete e ritorna), i vampiri sono ricomparsi.
E non lo hanno mica fatto per la porta di servizio: ripuliti, aggiornati, trendissimi, si sono ripresentati compiendo tabula rasa di tutti i luoghi comuni incompatibili con l'estetica del terzo millennio, e hanno stabilito le nuove regole del mercato che vogliono i vampiri in cima a tutte le classifiche.
IL CASO MEYER - Stephenie Meyer, autrice della saga di TWILIGHT, ha, in tutto questo, un ruolo fondamentale.
Come sia riuscita nel miracolo è in effetti un mistero, visto che la sua scrittura è una sorta di strano mix tra letteratura adolescenziale, lessico ottocentesco e blandissime tentazioni horror, ma bisogna prenderne atto: la formula funziona, e non soltanto tra i giovani, visto l'interesse che si è creato intorno alla storia di Edward e Bella.
E se consideriamo che da un libro piuttosto statico dove metà delle pagine ruotano intorno alla protagonista che dice quanto Edward sia bello, ed irresistibile, e fantastico, senza peraltro toccarlo con un dito (a pagina 100 avevo già urlato "bacialo" almeno trenta volte) ne è uscito un film low budget con effetti speciali decisamente superati (forse una scelta di campo: non è l'horror il filo conduttore del film della Hardwicke), il tutto diventa ancora più sorprendente e, di conseguenza, meritevole di essere analizzato.
IL NUOVO VAMPIRO - A quasi tre mesi dall'uscita di NEW MOON (novembre 2009), episodio secondo della saga, e con TWILIGHT che ha appena fatto incetta di premi al TEEN CHOICE AWARDS, devo confessare che, stranamente, a questo giro ho preferito il film al libro.
Più essenziale, meno ripetitivo, c'è tutto quello che deve esserci e, per certi versi, anche la psicologia dei personaggi è rispettata piuttosto fedelmente.
Cos'è che piace in tutto questo?
La risposta secondo me è: la pulizia dei sentimenti.
Questi nuovi vampiri sono persone che soffrono, che nel procurare dolore hanno sensi di colpa.
Gente che prova a fare del proprio meglio, che sbaglia e che cerca di migliorarsi, con alterne fortune.
E che ha voglia di normalità, non rinnegando la propria natura.
E allora questi vampiri non diventano splendida metafora di quello che siamo tutti noi come esseri umani? Non diventano moderni perchè liberandosi di tutta quella zavorra goticheggiante che li rendeva creature incapaci di trovare una collocazione nei tempi moderni si sono trovati ad interpretare, ad uso soprattutto dell'universo adolescente, una filosofia di vita perfettamente condivisibile?
E del fatto che si innamorino? Cosa ne diciamo di questa loro necessità di provare sentimenti?
Mettendo in campo tutte le loro contraddizioni, esattamente come fa ogni persona di questo mondo.
FENOMENO DI MERCATO E METEORA? - Non comprendere lo spazio che la Meyer è riuscita ad individuare alzando le spalle di fronte ai milioni di copie vendute è come non continuare a capire perchè i Vanzina portano gente al cinema o Ramazzotti fa il pieno degli stadi.
Questo è il mercato signori: si individua la domanda e si predispone un'offerta.
Può piacere o non piacere, ma ridurre il tutto ad una valutazione puramente artistica scorporando il costume dell'utenza vuol dire non capire le dinamiche che portano la gente a scegliere le cose.
E siccome qui, a differenza dei Vanzina, siamo di fronte a un prodotto che può non entusiasmare ma che ha comunque una sua dignità, beh, signori, tanto di cappello.
Benvenuti a questi vampiri che sono belli, vestono bene, sopportano la vista delle croci, vivono in modo abbastanza normale e si cibano solo di sangue animale.
Benvenuti perchè alla fine la Meyer ha rispolverato il romanzo d'appendice di fine ottocento e gli ha dato una nuova veste.
Capace di farlo sembrare non soltanto attuale.
Ma attualissimo.
E spaventosamente moderno.

(di Alessandro Berselli - del 2009-08-13) articolo visto 2581 volte
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