L'Opinionista Giornale Online - Notizie del giorno in tempo reale
Aggiornato a:
 

CAVALLERIA, CAVALIERI e ORDINI CAVALLERESCHI

ORIGINI - È impensabile parlare di Ordini Cavallereschi e di Cavalieri, omettendo di enunciare seppure senza lungo divulgarsi, sulle origini che hanno portato al riconoscimento di queste figure storiche ed ancora attuali che il più delle volte sono state contornate tra un misto di realtà e leggenda.
Vari conoscitori della materia, hanno teso e divulgato nell’opinione comune, che i Cavalieri ebbero a riconoscersi tali e realmente ad operare dalla fine del XII secolo in avanti.
Eppure permettetemi di dissentire almeno in parte, ai più, perché dapprima parliamo del periodo collocabile nel I° secolo d.C. l’allora esercito Romano, in età Repubblicana, era già in possesso di 120 Cavalieri per Legione e la cavalleria, fu e rimase fino al IV secolo la Regina delle battaglie.
STATUS IN EPOCA ROMANA - Il termine quindi nel suo senso più stretto e del significato, è bene affiancarlo alla cavalleria stessa riconosciuta ed esistente da oltre 2000 anni in ambito militare. E’ certo inoltre che la figura del c.d. cavaliere intrinsecamente rappresentava all’esterno e quindi alla società un individuo forte e di grande dignità, capace di testimoniare la propria determinazione.
In epoca Romana infine l’attribuzione di tale status militare ovvero sociale era frutto del “Jus Sanguinius” cioè dalla nascita per censo, ovvero a seguito di un riconoscimento dato da una rilevante impresa dallo spessore eroico.
STATUS IN EPOCA MEDIEVALE - Ma è bene giungere alla realtà della cavalleria medievale Europea che viene invece riconosciuta con tutti i crismi sociali e politici a partire dal VIII secolo d.C. per l’esattezza in ambito Franco fino ad arrivare alla fine del XII° secolo, e con essa il periodo socio politico, religioso e culturale delle Crociate in Terra Santa.
Proprio dall’inizio del XIII secolo in avanti, numerosi autori, anche affascinati dalle gesta di Cavalieri, narrarono le loro imprese, le azioni di forza e coraggio, ma anche di lealtà e giustizia, di obbedienza nel nome della fede. Azioni consumate che spesso rimasero anonime e prive di riconoscimento, ma che alla storia sono state affidate sino a divenire in taluni casi vera e propria leggenda.
DALLA CAVALLERIA ALLE CROCIATE DEI CAVALIERI - Or dunque si identifica in questo modo un passaggio secolare, dalla figura della cavalleria e dei suoi cavalieri che proprio nei secoli acquisì una conformazione dapprima puramente bellica a quella militare/religiosa. Il definitivo riconoscimento del Cavaliere e della sua immagine, per quanto detto, diede la sua concreta ed indiscutibile testimonianza in occasione dell’avvento delle Crociate in Terra Santa. I Cavalieri quindi, e con essi gli individui che li rappresentavano, con l’avvento delle prime Crociate prestarono le loro attività a difesa dei luoghi ed in supporto dei pellegrini che convergevano in visita anche al Santo Sepolcro in Gerusalemme.
Gli aderenti alle Crociate, erano soggetti delle più svariate estrazioni sociali, che aderivano alla missione per la Terra Santa partendo da tutta Europa. Talvolta gli interessati nel percorrere migliaia di chilometri erano costretti ad attraversare terre di confine, zone soggette ad attacchi indiscriminati ed imboscate da parte di Briganti e delinquenti spesso comuni. Rischiavano così di essere uccisi prima di poter arrivare e prestare la propria opera. In altri casi, più semplicemente i cavalieri impegnati nelle Crociate restavano vittime in battaglia, ma fieri di morire in nome della loro vocazione e scelta a difesa dei luoghi che custodivano il patrimonio religioso Cristiano.
MUTAMENTO ED ASSETTO ORGANIZZATIVO - In origine, i “Cavalieri” che ormai possiamo così denominarli, si muovevano ed operavano nei vari contesti in modo individualistico senza perseguire un fine comune ma seguendo istintivamente la propria fede religiosa e conoscenza tecnica in ambito militare. Ciò significava che essi non erano ancora strutturalmente organizzati secondo uno schema gerarchico ma in breve nacque un sistema collettivo seppure “embrionale” di organizzazione, con garanzia di attività a sostegno ai Pellegrini, bisognosi e malati. La condizione muta con il sopraggiungere ed il termine delle Crociate. Ciò si rese possibile perché si intuì l’esigenza di unirsi sotto un unico Ordinamento e prescrizione comportamentale. Questa condizione portò alla costituzione delle c.d. “Sacre Milizie” ovvero “Religioni Militari” che sorsero proprio nel territorio di Gerusalemme ed acquisirono la denominazione di “Gerosolimitani et Ospitalieri”.
Le organizzazioni cavalleresche costituitesi e di conseguenza “Ordini Cavallereschi” veri e propri, sin da subito vennero sorretti dal c.d. “Gran Maestro” per il caso d’eccellenza e rilevanza non ci si può esimere nel ricordare il 1° Gran Maestro dell’Ordine Gerosolimitano - attuale “Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta” - (parleremo di questo Ordine più avanti) il Beato Fra’ Gerardo Sasso.
DALL’ORDINE RELIGIOSO MILITARE ALL’ORDINE DI MERITO - Già dalle origini, gli Ordini cavallereschi andatisi a costituire trovarono ampio consenso ottenendo sostanziose offerte e lasciti da parte di privati riconoscenti, ma anche nobili quali Conti, Marchesi Duchi, Principi e Sovrani. Quest’ultimi che lasciarono in donazione beni immobili e considerevoli strutture andando ad arricchire il patrimonio degli Ordini. Nel contesto Europeo, sulla scia degli eventi delle crociate e su spinta dei regnanti Sovrani si vennero ad istituire altre e numerose milizie sacre di ispirazione cristiana che in breve furono riconosciute dalla Santa Sede e relativi Pontefici Massimi, che con Bolle pontificie formalizzarono il riconoscimento. Ma l’approvazione della Santa Sede, come fonte esclusiva, trova una brusca interruzione, nel XIV secolo, quando iniziarono a costituirsi Ordini Cavallereschi espressamente voluti e fondati da Sovrani dei vari Stati Europei che rivendicarono il c.d. “ Fons Honorarum”.
Nei secoli è indubbio che gli Ordini Cavallereschi abbiano mutato in modo sostanziale le proprie caratteristiche e prerogative, mantenendo comunque una conformazione in alcuni casi semplicemente religiosa, in alcuni casi semplicemente Militare e, in alcuni casi sostenendo entrambe. Ma è importante riconoscere della crisi d’identità che gli Ordini hanno soventemente subito nei secoli, tanto che alla luce della formazione di determinati Ordini Sovrani e Dinastici non che statuali si perse definitivamente la conformazione religiosa orientando gli Ordini nei sistemi delle ricompense acquisendo carattere generale di “Ordini di Merito”.
(di Rino Berardi - del 2010-01-19) articolo visto 4953 volte
sponsor