LA PIRATERIA DELLA STRADA TECNICHE DI INDAGINE
L’investimento dei pedoni sugli attraversamenti pedonali
L’investimento di pedoni sulla strada non è un fenomeno che interessa solo l’attraversamento occasionale della carreggiata, spesso, come le cronache dei giornali riportano, coinvolge anche pedoni che attraversano regolarmente la strada transitando sugli appositi attraversamenti pedonali.
Nel 2005 la mancanza del rispetto dei segnali di precedenza, il sorpasso di altre vetture in prossimità di attraversamenti pedonali, l’alta velocità dei veicoli, la distrazione dei conducenti e la mancata osservanza e rispetto dei segnali stradali, oltre alla guida in stato di ebbrezza, sono state le principali cause che hanno portano all’investimento di 18.901 pedoni per un totale di 16.791 incidenti e che hanno causato la morte di ben 703 persone, senza contare le conseguenze nel tempo di migliaia di vite umane per i danni subiti ed i relativi costi sociali. Nella sola città di Roma in un anno sono state emesse circa 3.000 sanzioni per mancato rispetto della precedenza ai pedoni sugli attraversamenti pedonali. Quasi 2.500 sono stati i pedoni investiti e di questi ben 61 sono deceduti. Le statistiche del 2006 hanno messo in evidenza nel nostro paese un numero di morti per investimento pari a 758 vite cancellate, con 55 persone in più rispetto all’anno precedente.Anche se le case automobilistiche stanno facendo diversi sforzi per rendere le vetture sempre più sicure per gli occupanti e renderle “più sicure” anche per i pedoni inavvertitamente investiti, è soprattutto in direzione della prevenzione e dei controlli sul territorio che si devono compiere i maggiori sforzi. E’ in questa stessa direzione che, ad esempio il progetto Safety TUTOR in ambito autostradale, ha permesso di ottenere buoni risultati in termini di riduzione dei sinistri e riduzione dei morti e dei feriti grazie all’adozione di una serie di misure di controllo tecnologico oltre ad attività complementari di formazione e sensibilizzazione degli automobilisti sul problema dell’alta velocità ed il mancato rispetto delle distanze di sicurezza. Forse è venuto il momento di esportare anche in ambito urbano queste esperienze positive, a tutela della vita umana. Da un punto di vista dell’osservazione del fenomeno, studio a posteriori delle cronache giornalistiche e dei rilievi compiutinel corso delle indagini, l’investimento dei pedoni è spesso contraddistinto da un problema connesso, ovvero quello della fuga dell’investitore.
Non stiamo a sindacare sulle ragioni psicologiche di questo fenomeno, tuttavia le conseguenze di questo genere di azioni spesso portano conseguenze, le più gravi, proprio sulla/e persone investite. In caso di incidente con grave investimento di pedone, vengono infatti negati ed omessi proprio i primi vitali soccorsi. In assenza di testimoni o persone presenti sul luogo del sinistro, la persona investita viene ad essere praticamente “abbandonata al suolo”, senza ricevere le necessarie prime cure che potrebbero limitare i danni fisici, o nei casi peggiori salvare proprio la vita. Ogni minuto infatti è prezioso. E’ proprio partendo da queste criticità che recentemente è stato studiato e messo a punto un nuovo sistema tecnologico, per contrastare questo grave fenomeno e soprattutto “identificare in modo preciso” i cosiddetti “pirati della strada”. A seguito di un incidente, per identificare i “pirati della strada”, si cerca di raccogliere a posteriori le dichiarazioni dei possibili testimoni, sempre che ve ne siano, e prelevare sulla strada i possibili frammenti appartenenti a veicoli incidentati. La ricerca delle auto pirata è in molti casi lunga, onerosa, e non sempre porta alla risoluzione del crimine da parte delle Forze di Polizia.
Telecamere intelligenti aiutano ad identificare le auto pirata
Il nuovo sistema di videosorveglianza attiva é basato sull’impiego di telecamere intelligenti ed è stato studiato per risolvere questo annoso problema degli incidenti che interessano i pedoni di tutti i paesi del mondo, data la forte crescita del numero di veicoli in circolazione con proporzionale aumento di questo fenomeno.
Il sistema “intelligente”, il cui nome scientifico è “PDHS” (acronimo di Pirate Drivers Hunter System – Sistema di cattura delle auto pirata) è stato ideato e sviluppato per garantire diverse funzionalità finalizzate a:
• Prevenire, innanzitutto come mezzo di deterrenza, la violazione prevista per i conducenti di veicoli che non concedono la precedenza ai pedoni sugli attraversamenti pedonali;
• Documentare eventuali sinistri, leggendo il numero di targa della vettura “pirata”, allertando tempestivamente le Forze dell’Ordine in caso di sinistro, e provare con una sequenza filmata l’eventuale responsabilità del conducente del veicolo nel sinistro;
• Rilevare lo stato di efficienza degli attraversamenti pedonali, segnalando per tempo all’ente addetto alla manutenzione della segnaletica stradale la necessità da parte dei Comuni di ripristinare la corretta visibilità delle zebrature;
• Comandare pannelli a messaggio variabile e segnaletica elettronica verticale per informare gli automobilisti del prossimo avvicinamento ad un passaggio pedonale sorvegliato e della necessità di porre attenzione e massimo rispetto al codice della strada per la presenza di un’area critica.
Il sistema deriva dalle tecnologie messe a punto per la lettura automatica delle targhe (cosiddetti sistemi ANPR) e rilevare alcune infrazioni al codice della strada come ad es. per il passaggio da un incrocio con il semaforo rosso. Il sistema PDHS integra tuttavia una serie di nuove funzionalità, specifiche per affrontare il problema dei pedoni investiti. Cuore del sistema PDHS è un sistema di visione intelligente in grado di leggere automaticamente, attraverso un software OCR integrato a bordo del sistema, la targa dei veicoli che transitano sugli attraversamenti pedonali. Il sistema di visione è dotato di una doppia telecamera, in grado di effettuare anche una ripresa panoramica di contesto, in grado di inquadrare tutta la carreggiata comprendendo tutta l’area prossima agli attraversamenti pedonali. Ciascuna unità è dotata di un modem radio per la comunicazione automatica con un centro di telediagnosi e teleallarme e dispone di un ricevitore GPS integrato attraverso il quale il sistema è in grado di inviare le proprie coordinate georeferenziate (latitudine, longitudine, altitudine) e sincronizzare il proprio orologio interno, mantenendo una precisione assoluta nella documentazione del crimine. Il sistema è solitamente posto su un apposito palo ad una distanza di alcuni metri dagli attraversamenti pedonali.
Qualora la carreggiata presenti un doppio senso di marcia, il sistema prevede l’installazione di una doppia centralina. Il pedone che desidera attraversare la carreggiata sugli attraversamenti pedonali, deve annunciare ai veicoli la sua intenzione di attraversare la sede stradale premendo un apposito pulsante a fungo posto in prossimità del bordo della carreggiata. Questo genere di pulsanti vengono solitamente posti anche in prossimità dei semafori, ad uso anche delle persone diversamente abili per prenotare semaforo rosso nel verso di attraversamento della carreggiata. La pressione del pulsante di prenotazione, prevede la segnalazione agli automobilisti in avvicinamento agli attraversamenti pedonali, della necessità di rallentare e fermarsi per consentire al pedone/i di completare l’attraversamento della carreggiata. Per avvisare gli automobilisti del passaggio di pedoni, è previsto un cartello luminoso a led, con messaggio variabile.
Il sistema è temporizzato con un tempo sufficiente per permettere al pedone di completare il passaggio da una parte all’altra della strada, ed il tempo è studiato anche per permettere a persone disabili – es. a bordo di carrozzine o persone anziane non sufficientemente veloci – di attraversare la strada in tutta tranquillità e sicurezza. Durante la fase di attraversamento dei pedoni, il sistema PDHS registra e riconosce le targhe dei veicoli, che non rispettano la precedenza del pedone/i ed all’occorrenza documentano l’infrazione per eventuali fini sanzionatori da parte delle autorità preposte. Nella versione di sistema PDHS più evoluta, grazie ad ulteriori sensori intelligenti sempre basati su telecamere, la centralina è in grado di rilevare automaticamente anche l’efficienza ed efficacia in termini visivi delle zebrature sulla strada, segnalando alle organizzazioni preposte la necessità di rifacimento della segnaletica orizzontale, oltre a poter rilevare automaticamente anche eventuali sinistri. Queste due tipologie di eventi, rilevati da parte del sistema in modo totalmente automatico, prevedono l’invio di una tempestiva notifica ad un centro di controllo della Polizia affinché possa osservare a terminale le scene riprese dal sistema video e all’occorrenza, inviare sul posto i soccorsi. Nei casi di emergenza la tempestività degli interventi di primo soccorso, possono determinare la differenza tra vita o morte anche di una persona o, quanto meno, contenere gli eventuali danni conseguenti all’incidente (es. emorragia, lesioni colonna vertebrale, frattura arti, ecc…). I vantaggi derivanti dall’impiego in ambito urbano della soluzione PDHS sono facilmente immaginabili. La funzione di base del sistema PDHS, permette di ottenere un elevato fattore deterrente e di contenimento del fenomeno al pari di quello ottenuto con il sistema “Safety TUTOR”, in ambito Autostradale. Il progetto di controllo e misurazione della velocità puntuale e media dei veicoli, noto con il nome di TUTOR, lo scorso anno ha favorito la riduzione del 50% del tasso di deceduti a seguito di incidenti autostradali. La diffusione e corretta adozione del sistema PDHS o di questo genere di sistemi in ambito urbano, dipenderà dalla sensibilità delle Amministrazioni Pubbliche ed Enti locali su questa specifica tematica e dalla disponibilità di risorse economiche per affrontare questi “investimenti”.
Pedoni, ciclisti e motociclisti
Pedoni, ciclisti e motociclisti di solito riportano i danni più gravi in caso di collisioni con il traffico della strada, e le statistiche indicano che le conseguenze sulla salute degli incidentati necessitano di una maggiore assistenza sociale.
Sulla media europea, i pedoni e i ciclisti rappresentano circa il 20% degli incidenti gravi in tutte le regioni Europee, ma sono a rischio sproporzionato di morte o danni seri se equiparati con gli utenti dei veicoli. Nel 1997, pedoni e ciclisti hanno rappresentato solo il 22% della gente coinvolta in incidenti stradali seri, ma il 33% di queste vittime è morta.
Esperienza di Baden in Austria
In Austria sono state messe in atto delle azioni efficaci per migliorare l’incolumità di ciclisti e pedoni. I danni e i morti sono diminuiti. Nella città di Baden, per esempio, sono state messe in atto una serie di strategie dei trasporti, che tengono in grande considerazione gli utenti più “deboli” sulla strada e per questo includono alcune limitazioni alla circolazione. Circa il 75% della città è dotata di strade con corsie per i pedoni ed i ciclisti ove la velocità massima degli altri veicoli è di 30 Km/h. o anche meno. Questa condotta ha portato ad una riduzione del 60% degli incidenti sulla strada tra gli anni 1986 e 1999. Oggi, le strade in Baden sono considerate le più sicure di tutta l’Austria.
[di Franco Morizio - Commissario Capo Vice Comandante Corpo Polizia Locale di Lecco]
(di Dott. Domenico Carola - Dirigente P. M. - Isernia - del 2010-01-27)
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