VIOLENZA: SCONFITTA DI TUTTI
Integrazione reciproca per cogliere nell’altro un’opportunità e non una diversità.
I fatti di violenza e di ostilità, verificati a Rosarno, nei giorni successivi all’Epifania, hanno portato alla luce lo stato di abbandono e di sfruttamento degli immigrati, impiegati come stagionali, in Italia Meridionale. Certamente quello che è accaduto è un sconfitta per tutti noi perché l’uomo bianco o nero, italiano o straniero che sia non può vivere in situazioni così dure, in pessime condizioni igienico-sanitarie paragonabili a quella degli 'schiavi', in quanto privi di dignità.
Sicuramente non è purtroppo l’unico caso in Italia (basti pensare anche ai fatti di violenza che hanno caratterizzato la cronaca negli ultimi mesi a Martinsicuro) ma purtroppo, si sa, spesso questi fatti vengono alla luce solo quando “fanno notizia” quando ci sono delle vittime o coinvolgono numerose persone.
Bisogna lavorare a tutti i livelli per una effettiva integrazione degli immigrati mettendo da parte l’intolleranza e lasciando il posto all’accoglienza, alle accettazione al rispetto anzi all’opportunità di arricchirsi della diversità dell’altro.
Tanto vera quanto di difficile realizzazione una celebre frase di Mandela:
“La libertà nella propria terra è l'apice delle proprie aspirazioni”
Chi viene in Italia spesso lo fa non solo perché non può ottenere quella libertà nella propria terra, ma perché non può neppure sognare un futuro dignitoso. Non deve essere un alibi certo ma per chi crede nella volontà di pacifica aggregazione deve essere una spinta ad accettare serenamente la partecipazione ed integrazione di questi persone.
Si deve infatti intraprendere nei fatti la strada della mediazione con coloro, che credono ed agiscono in maniera diversa dalla nostra, trovare delle possibilità di incontro e di convivenza civile attraverso l’accettazione dell’esistenza di una pluralità di posizioni e di opinioni.
I meccanismi di integrazione sono quelli di un processo reciproco: la popolazione deve mostrare apertura, spirito di apprezzamento e di rispetto, le persone straniere che dimorano regolarmente in un paese, devono fare il possibile per integrarsi ed osservare regole e leggi del posto in cui vivono e poter dunque beneficiare di pari opportunità per quello che riguarda l’accesso alla vita economica e sociale.
Il nostro contributo passa attraverso l’apertura di uno “Spazio Intercultura” curato da esperti del settore che offriranno un supporto culturale al problema. Perché spesso le differenze nascono da un problema di comprensione delle origini e delle tradizioni culturali del prossimo.
Di certo non sarà una rubrica a cambiare i modi di pensare o a sensibilizzare l’opinione pubblica ma siamo convinti che sarà un segno di avvicinamento o meglio di apertura verso nuovi modi di pensare. (di Alessandro Gulizia - del 2010-02-03)
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