NEO-GENITORI IN CRISI: ECCO LA CAUSA!
La mancanza di sonno causa il declino della soddisfazione coniugale dei neo-genitori
E’ quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Families System & Health.
Secondo gli autori, che hanno revisionato gli esperimenti presenti in letteratura, il sonno dei neo-genitori è spesso caratterizzato da una significativa variabilità della quantità e qualità del sonno che determina, in definitiva, una condizione di privazione parziale di sonno. Inoltre, questa condizione è esasperata dall’impossibilità di determinare quando il proprio sonno cesserà di essere interrotto dai frequenti risvegli, e tale incontrollabilità, amplificherebbe uno stato d'animo negativo e le note conseguenze fisiologiche della mancanza di sonno, come l’affaticamento e i cambiamenti delle abilità cognitive e dell’umore.
Nonostante, la gioia che circonda la nascita del primo figlio, il processo di transizione alla genitorialità comporta il coinvolgimento della coppia in processi intrapsichici complessi che, attraverso l’integrazione e il rimodellamento dell’identità, la ridefinizione del rapporto di coppia e di quello con il nucleo d’origine, mettono in discussione gli equilibri psichici raggiunti.
La gestione efficace di questi molteplici compiti, associati a quelli di tipo pratico relativi alla cura e al benessere del neonato, così come la capacità di elaborare le emozioni che emergono nel tentativo di gestire i fattori di stress, richiede che vengano attivate proprio quelle abilità cognitive maggiormente colpite dalla privazione di sonno, quali: la fluenza verbale (utile per comunicare efficacemente le esigenze e gli obiettivi), l'attenzione sostenuta (che permette di concentrarsi su una particolare questione o un obiettivo), la memoria di lavoro (che consente di destreggiarsi e portare a termine obiettivi multipli), ed infine, la flessibilità cognitiva (che consente di osservare la situazione anche dal punto di vista del partner). Un’altra conseguenza della privazione parziale di sonno è l’aumento di sentimenti negativi, come l’ostilità e l’irritabilità, che amplificano il conflitto dei coniugi e riducono le loro interazioni positive.
In sintesi, ciò che forse era facilmente intuibile dai neo-genitori, è stato confermato: il sonno, l’irritabilità e le difficoltà connesse ai cambiamenti nei processi cognitivi, svolgono un ruolo significativo nel declino della soddisfazione coniugale durante il processo di transizione alla genitorialità.
Tuttavia, come affermano gli autori, l’importanza di questa ricerca è legata soprattutto alle implicazioni cliniche, considerando innanzitutto, che i disturbi del sonno sono fortemente coinvolti nella depressione materna, che a sua volta è connessa a problemi dello sviluppo cognitivo e sociale dei bambini. Inoltre, gli autori invitano tutte le figure professionali coinvolte nell’ambito della salute, ad informare i neo-genitori dei futuri cambiamenti nella quantità e qualità del sonno e ad educarli sulle conseguenze della privazione di sonno anche, attraverso l’utilizzazione di uno strumento come la Sleep Disturbance Scale (Lee, 1992) che risulta vantaggioso per valutare eventuali disturbi del sonno, poiché una maggiore consapevolezza permetterebbe alle coppie di valutare il comportamento e l’irritabilità propria e del coniuge in termini più neutrali.
(di M.Teresa Dell’Erba, dottoressa in Psicologia - IGEA Centro Promozione Salute - del 2010-04-03)
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