IL CAPOLAVORO DEGLI UFFIZI
la storia, gli ultimi avvenimenti, il prezioso patrimonio artistico che raccoglie
LA STORIA - Da piazza della Signoria, allungandosi verso il lungarno Archibusieri, si sviluppa la splendida scenografia del piazzale e del Palazzo degli Uffizi, capolavoro urbanistico e architettonico del Vasari (1560-80), nelle forme del tardo Rinascimento. Il magnifico edificio a forma di “U”, fu costruito per volere del granduca Cosimo I de' Medici e doveva essere la sede delle magistrature e di altri uffici dello Stato (da cui il nome con il quale è universalmente conosciuto), per i quali l'attiguo Palazzo Vecchio era diventato insufficiente.
Esso nacque pertanto come una struttura di servizio, a carattere pubblico, ma già a partire dal 1580 il granduca Francesco I iniziò a trasferirvi oggetti d'arte che aveva raccolto e conservato nel suo studiolo di Palazzo Vecchio. Tutta la dinastia dei Medici coltivò il mecenatismo ed ebbe una vera e propria passione per il collezionismo d'arte, raccogliendo quanto di meglio era presente nel panorama artistico del tempo.
Vanno ricordati ad esempio Ferdinando I, che acquistò sculture classiche e dipinti contemporanei, Cosimo II che arricchì la collezione di molte opere del Caravaggio, mentre a Ferdinando II si deve l'acquisizione di molte opere di Piero della Francesca, Raffaello e Tiziano.
Il collezionismo mediceo attinse a piene mani dalla grande quantità di opere che circolavano al tempo, per via dello sviluppo del mecenatismo praticato già fin dal Trecento, dalle corporazioni che commissionavano opere ai migliori artisti del momento; inoltre il collezionismo mediceo ebbe la particolarità di rivolgersi a tutte le forme di arte figurativa, perché non fu mai monotematico ma spaziò fino a cercare bozzetti preparatori e altre forme d'arte “minore”, come pezzi di arredo e arazzi.
Col tempo le collezioni si andarono arricchendo di nuovi elementi grazie anche a doni matrimoniali o eredità, ricevuti dai granduchi e dai loro familiari; per esempio la famosa testa della Medusa di Caravaggio fu donata dal cardinal Del Monte a Ferdinando I, mentre Vittoria della Rovere, moglie di Ferdinando II, riuscì ad assicurarsi la Venere di Urbino di Tiziano.
Il nucleo di pittura francese fu costituito durante il granducato di Pietro Leopoldo (1765-1790) e durante tutto l'Ottocento furono allestite nuove sale e la pinacoteca si arricchì di opere importanti, come la celeberrima Nascita di Venere di Botticelli e l'Annunciazione di Leonardo.
GLI ULTIMI AVVENIMENTI - Dopo l'acquisizione della Primavera di Botticelli, avvenuta nel 1919, venne definitivamente sistemata una importante collezione di opere d'arte .
Nel braccio destro degli Uffizi, furono collocate le opere donate allo Stato italiano nel 1969 da Alessandro Contini Bonacossi; si tratta di una cospicua raccolta di pittura, scultura e arte applicata, con opere di Cimabue, Andrea del Castagno, Giovanni Bellini, Gian Lorenzo Bernini, Francisco Goya ed altri.
In seguito vi sono stati numerosi riordini e restauri, tra i quali quelli legati a due eventi funesti per Firenze; tutti ricorderanno l'alluvione del 3 e 4 novembre 1966!
Il fiume Arno,
“gonfio di acqua scura e fangosa tracimò e inondò la città, travolgendo tutto ciò che trovava sul proprio cammino. Quando le acque defluirono restò solo la distruzione” (dal libro “L'alluvione di Firenze 1966”). Ragazzi e ragazze , innamorati di Firenze e della sua arte, accorsero da ogni angolo del mondo per strappare le opere d'arte alla rovina totale, in una corsa contro il tempo.
L'altro drammatico evento fu quello del 27 maggio 1993: a seguito di un attentato mafioso che provocò la morte di cinque innocenti e danneggiò alcuni ambienti del Corridoio Vasariano e delle Gallerie, molti pezzi della collezione vennero sistemati nei depositi e gradualmente, con i restauri e la messa in sicurezza dell'ala occidentale, sono tornati nell'allestimento museale.
Per non dimenticare quel terribile giorno resta una lapide affissa sui muri dell'Accademia dei Georgofili; essa ricorda la piccola poetessa Nadia, la sua sorellina appena nata, i genitori e lo studente che persero la vita nell'attentato.
IL PREZIOSO PATRIMONIO ARTISTICO - Oltre all'Archivio di Stato che contiene documenti di inestimabile valore, la Galleria contiene al 2° piano capolavori della pittura italiana d'ogni tempo e cospicui esempi delle scuole straniere.
Al piano terra è il ciclo di affreschi di Andrea del Castagno sui personaggi illustri; al 1°, il ricchissimo
Gabinetto dei disegni e delle stampe. Nel Corridoio Vasariano che unisce gli Uffizi a Palazzo Pitti, si trova la celebre Collezione degli autoritratti di pittori italiani e stranieri,dal '500 ad oggi. Lungo le gallerie a corridoio sono esposti arazzi fiorentini e fiamminghi, nonché sculture antiche.
Nelle 35 sale attualmente aperte si allineano le opere di pittori del Duecento e del Trecento (Cimabue, Duccio di Boninsegna, Giotto), di senesi del Trecento (Pietro e Ambrogio Lorenzetti, Simone Martini) e poi pittori gotici del primo Quattrocento, fra cui Gentile da Fabriano; e ancora i protagonisti del Rinascimento, come Masaccio, Masolino, Domenico Veneziano, Piero della Francesca, Beato Angelico e Filippo Lippi. Per non parlare dei sommi Leonardo da Vinci e Micheangelo, di Giovanni Bellini, Giorgione, Correggio, Raffaello, Veronese, Caravaggio, Tintoretto,Canaletto, Guardi.
Tra gli stranieri sono rappresentati Rubens, van Dyck e altri pittori di scuola fiamminga e olandese; Rembrandt, pittori di scuola tedesca quali Durer, Cranach, Holbein, oltre ad artisti francesi e spagnoli fra cui El Greco.
Nella tribuna vi è la famosa Venere de' Medici, dell'ateniese Cleomene d'Apollodoro (I°sec.a.C.), copia di un originale prassitelico.
Certamente non basta una sola visita di qualche ora per godersi l'enorme patrimonio artistico conservato agli Uffizi; bisogna tornare a soffermarsi a più riprese in quelle stanze e lungo i corridoi, per lasciarsi stordire dallo stupore e dal piacere assoluto di poter vedere opere d'arte che il mondo ci invidia!
Si tratta del più importante presidio museale d'Italia e del mondo, realizzato grazie alla lungimiranza di voler conservare prima e di rendere disponibile ai posteri poi, quanto di bello l'inventiva umana è riuscita a creare nei secoli. E la sua importanza viene dimostrata dalle lunghissime file di visitatori provenienti da tutto il mondo, che quotidianamente e con grande pazienza, sfilano in attesa di entrare.
(di Sabina Di Rado - del 2010-04-16)
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