EBOOK VS LIBRI: DAL 2010 SI CAMBIA ROTTA?
Forse ci siamo, il libro elettronico potrebbe entrare a settembre nelle scuole. Ma l’Italia è pronta?
Siamo giunti nell’era digitale, che ha coinvolto tutti i settori della società e che sta cambiando, anche abbastanza rapidamente, le abitudini di noi italiani.
Basti pensare a quanti di noi oggi potrebbero fare a meno del PC o del telefono cellulare e quanti quindici anni fa ne possedevano uno.
Già da un paio di anni la tecnologia sta facendo il suo ingresso anche nei servizi pubblici, per migliorarne la funzionalità e ridurre i tempi della burocrazia. Il nuovo traguardo pare essere l’inserimento di dispositivi elettronici come strumenti per la didattica nelle scuole.
Ultimamente hanno preso piede le LIM (Lavagna Interattiva Multimediale) che, non senza difficoltà, stanno sostituendo gessi e lavagne classiche in tutte le scuole.
Nel 2010 si parla dell’ebook, il libro elettronico che, secondo le previsioni, sarà presente nelle cartelle dei nostri ragazzi gia da questo anno scolastico.
CHE COS’È E COME FUNZIONA - L’ebook (electronic book) è un libro digitale che permette la lettura di testi. Esso si differenzia dai normali computer in quanto gli è stata data una forma ed una impostazione che lo fanno somigliare il più possibile al libro cartaceo.
È dotato di fonte autonoma di energia e avendo le dimensioni di un libro è facilmente trasportabile. I software presenti in esso consentono tutte le operazioni che di norma si eseguono sui
libri ( sfogliare, sottolineare, ecc…) ed in più vi è la possibilità di interagire con il libro inserendo elementi multimediali.
Con l’ebook romanzi, libri di testo, manuali, enciclopedie, ed ogni altro tipo di pubblicazione possono essere acquistati on-line o scaricati gratuitamente dai molti archivi disponibili su internet.
COSA COMPORTA IL SUO AVVENTO - L’avvento dell’ebook cambierà il mondo dell’editoria italiana. Sicuramente l’ebook ha numerosi vantaggi in termini di risparmio per le famiglie, ma provocherà un cambiamento radicale del sistema editoriale con costi non indifferenti.
Il problema maggiore dell’ebook è garantire alle case editrici il copyright: infatti come per la musica, i film, ecc… accanto a siti che ti permetteranno di comprare on-line il libro virtuale, ve ne sorgeranno altri che permetteranno il download gratuito aprendo un altro settore alla già diffusissima pirateria.
Poi naturalmente cambierà l’approccio che fin’ora i ragazzi, soprattutto della scuola primaria, hanno
con i libri di testo, sui quali scrivono di loro pugno migliorando l’ortografia e svolgono il cosiddetto “lavoro sul testo” che con un ebook sarà totalmente diverso e non potrà più permettere di verificare alcune caratteristiche dell’apprendimento dei bambini.
Per quanto riguardo l’ingresso dell’ebook nelle scuole secondarie e per gli studenti dell’università il discorso cambia, in quanto risulterà utile per lavori multimediali, per ricerche ma anche per avviare gli studenti all’utilizzo di strumenti che poi ritroveranno nel mondo del lavoro.
MA NOI SIAMO PRONTI? - È gia dall’inizio del terzo millennio che in Italia si parla di informatizzazione, della generazione delle tre I (informatica, internet, inglese) e dei cambiamenti che la scuola pubblica deve fare in questo senso, ma fin’ora si è visto ben poco.
Per quanto riguarda gli ebook, l’ingresso nella scuola italiana era previsto per il 2008 quando vennero inseriti nella legge finanziaria; ma il suo utilizzo stenta a decollare per svariati motivi. Innanzitutto la sostituzione del digitatale al cartaceo comporterebbe spese enormi per le case editrici, che dovrebbero riconvertire l’intero apparato produttivo, con la perdita di numerosi posti di lavoro(basti pensare ai magazzinieri).
Poi ci si deve porre una domanda che vale per gli ebook ma anche per tutte le altre tecnologie che si apprestano a sostituire gli strumenti della didattica tradizionale: i docenti italiani, di tutti i livelli, sono in grado di utilizzare questi strumenti?
Molto probabilmente no, in quanto in Italia l’età media degli insegnanti è molto alta ed andrà sempre aumentando con le attuali riforme del sistema pensionistico.
Per insegnare ai bambini l’ebook bisognerà quindi prima insegnarlo ai docenti con corsi di formazione che hanno dei costi non indifferenti e dei risultati non sempre soddisfacenti.
L’ebook quindi rischia di non entrare mai nella scuola italiana, o peggio di entrarvi senza che ci siano le condizioni per farlo, come è successo già con altre apparecchiature di cui le scuole si sono munite ma che, non essendoci personale in grado di utilizzarle, sono spesso rimaste riposte nei magazzini scolastici.
Nella scuola italiana di oggi non è raro trovare ragazzi che sanno usare il computer meglio dei loro insegnanti, quindi l’ebook potrebbe risultare l’ennesima mossa sbagliata della nostra scuola.
Una scuola che vuole, anzi deve, guardare al futuro non può affidarsi a drastici cambiamenti che vengono dettati solo dalla volontà di fare come gli altri, senza rendersi nemmeno conto che fino ad una ventina di anni fa erano gli altri che copiavano noi.
Negli altri paesi europei l’ebook e le altre tecnologie hanno pian piano fatto il loro ingresso, non come soluzione del problema, ma come conseguenza di una scuola che è stata modernizzata a partire dalle fondamenta, sulla quale si è investito più che in ogni altro settore, cosa che in Italia non avviene da tempo.
I più sensibili a tutto questo aggiungono che con l’ebook si perderebbe il profumo dei libri, quello che ha accompagnato tutti noi nei nostri anni di studio. Lasciando perdere i sentimentalismi, si spera che anche in Italia si possa arrivare all’ebook, ma passando per una riforma della scuola che preveda investimenti consistenti sull’istruzione, qualifichi e ringiovanisca il corpo insegnanti e soprattutto faccia in modo che gli alunni italiani siano all’altezza di competere e collaborare con quelli degli altri paesi d’Europa. Questa è modernità.
(di Francesco Creato - del 2010-05-18)
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