ESISTE L’ELISIR DI LUNGA VITA?
Un corpo agile, snello, scattante ricco di vitalità non solo fuori ma anche dentro, quanti di noi vorrebbero mantenere questo stato di cose il più a lungo possibile?
Come ben sappiamo, l’elisir di lunga vita è una pozione leggendaria in grado di donare l’immortalità e la vita eterna a chiunque la bevesse o avesse la fortuna di assaggiarne perfino poche gocce.
Finora una vera e propria pozione non è stata ancora scoperta dalla scienza odierna, né si può sperare che un farmaco miracoloso modifichi a breve termine l’evoluzione della senescenza umana; tuttavia è emerso che esisterebbe un certo elisir di lunga vita, nulla di mistico, poiché si parlerebbe di una ricetta nota a tutti ma difficile da miscelare: una corretta alimentazione, un’adeguata attività motoria ed un atteggiamento sempre positivo verso la vita ne costituirebbero i principali ingredienti.
E’ dimostrato che identificare la salute con l’assenza di malattie in genere non basta; la nostra esistenza è condizionata da fattori esterni nemici del nostro benessere e per combatterli il modo migliore rimane quello di controllare la propria alimentazione affiancandola ad un allenamento costante, e perché no, divertente e appassionante.
Conservarsi giovani dipende in gran parte da ciò che mangiamo; il cibo non costituisce soltanto la principale fonte di energia ma é anche una “dispensa” da cui trarre le sostanze indispensabili al benessere psico-fisico.
L’attività fisica diviene invece indispensabile, con il passare dell’età, perché si oppone, in parte, al naturale invecchiamento dei tessuti biologici del corpo e se supportata da una corretta alimentazione e da sane abitudini, può essere considerata un ottimo elisir anche dello spirito.
Lo sport è utile sia per la prevenzione primaria, sia per la prevenzione secondaria di malattie cardiovascolari, diabete, malattie oncologiche, osteoporosi, sovrappeso ed obesità, nonostante sia riconosciuta l’importanza di uno stile di vita attivo la sedentarietà è in aumento: non fare movimento contribuisce al peggioramento del metabolismo e concorre all’aumento della pressione sanguinea e del grasso corporeo.
La nostra salute dipende non solo dal patrimonio genetico ma anche, e soprattutto, dalle proprie abitudini di vita; per mantenersi giovani occorre evitare alcune condizioni che alterano in maniera impressionante la nostra giovinezza: l’alcol, il fumo e lo stress sono dunque pericolosi nemici da combattere.
Nel nostro organismo a rischiare i danni maggiori a causa dell’alcol è il fegato, ma anche lo stomaco viene danneggiato da un consumo abituale ed eccessivo di bevande alcoliche, in quanto l’alcol è di per sé irritante e stimola la produzione di troppo acido cloridrico, favorendo l’insorgere di gastriti ed ulcere, dosi elevate di alcol possono provocare scompensi e disturbi del ritmo cardiaco, senza dimenticare la sua azione vasodilatatrice che allarga fortemente i capillari sanguigni con conseguente sottrazione di sangue al cervello.
Se da un lato l’alcol ha un effetto ansiolitico e provoca disinibizione, dall’altro riduce sensibilmente le capacità di reazione, e influenza negativamente i riflessi e la visione.
Non c’è dubbio che l’alcol non possa essere considerato un elisir di lunga vita, tanto più che la sua assunzione abituale sopra i livelli consigliati, aumenta il pericolo di tumore al seno e di osteoporosi perché determina una ridotta produzione di nuove cellule ossee ostacolando l’assorbimento di calcio.
E’universalmente riconosciuto che il fumo “brucia la vita”. La dipendenza che causano le sigarette, induce chi fuma a cercare ogni scusa possibile ed a chiudere gli occhi davanti all’evidenza scientifica della connessione diretta tra il fumo di sigarette e il cancro, patologie vascolari, malattie polmonari, neurologiche e quant’altro.
Il fumo causa, inoltre, la cosiddetta “smokers face”: nel 1985 Douglas Model dopo una ricerca, fu il primo ad utilizzare questo termine e ne pubblicò i risultati sul British Medical Journal, descrivendo in maniera dettagliata una serie di peculiarità comuni al volto di tutti i fumatori di lunga data. Indipendentemente dall’età, dal peso o dall’esposizione al sole, tutti presentano un volto tipico, caratterizzato da rughe e zampe di gallina molto accentuate attorno gli occhi, rughe perpendicolari alle labbra con linee più sottili sulle guance e sulle mandibole, cute del volto secca, ruvida e poco elastica, di colorito diseguale, a chiazze leggermente arrossate o violacee, spesso innaturalmente pallido.
Un’immagine negativa che però si può recuperare. Come? Non certo con trucchi e creme, ma semplicemente smettendo di fumare: rinunciare alle sigarette permette ai tessuti di ricevere più ossigeno e nutrimento, riduce drasticamente la presenza di radicali liberi “invecchianti”, provoca una minor perdita di acqua attraverso la pelle, cosicché rimane più fresca e idratata, insomma, smettere di fumare fa ringiovanire.
Anche lo stress fa invecchiare prima del tempo, ma a soffrirne di più è la popolazione femminile.
Da sempre lo si sospettava, ma recenti ricerche hanno trasformato il sospetto in certezza. Tra i vari studi svolti, particolarmente significativo è quello condotto dall’equipe di Elissa Epel, dell’università della California a San Francisco. I ricercatori hanno studiato un campione ben definito di donne le quali, lamentavano differenti livelli di stress psicologico nella loro vita quotidiana. L’esito è stato molto chiaro: nelle donne più colpite da stress, le cellule esaminate apparivano in media dieci anni più vecchie dell’età anagrafica.
Ecco allora un altro nemico da combattere: lo stress. Concedersi tempo, calibrare gli impegni, coltivare le proprie passioni è tanto importante quanto lo è la cura dell’alimentazione.
La vera medicina per una vita sana siamo noi; siamo solo noi a dettare le regole, siamo sempre noi a scegliere e le nostre scelte quotidiane si rivelano fondamentali nel delicato percorso chiamato vita; come scrisse il famoso letterato Oscar Wilde si può affermare che:
“Il male non è che fuori si invecchia è che molti non rimangono giovani dentro”.(di Francesca Di Lanzo - del 2010-05-18)
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