GINNASTICA CORRETTIVA PER LA CERVICALGIA
dall'anatomia e fisiologia articolare delle vertebre cervicali ai rimedi della ginnastica correttiva
La cervicalgia è un disturbo caratterizzato da dolore che coinvolge le vertebre cervicali. Se poi questo disturbo si irradia alle spalle e agli arti superiori fino ad arrivare alle mani causando un senso di formicolio e di addormentamento, allora esso, viene definito cervicobrachialgia.
ANATOMIA E FISIOLOGIA ARTICOLARE DELLE VERTEBRE CERVICALI - Prima di spiegare però la terapia chinesiologica è importante accennare all'anatomia e alla fisiologia articolare delle vertebre cervicali.
Il rachide cervicale è formato da 7 vertebre distinte in due parti sia anatomicamente che funzionalmente e si divide in:
1) Rachide cervicale superiore: comprendente la prima vertebra cervicale "Atlante", così denominata, perchè sorregge il capo come il gigante mitologico sorreggeva il mondo, e la seconda vertebra cervicale "Epistrofeo" la quale permette i movimenti rotatori della testa.
2) Rachide cervicale inferiore: che va dal piatto inferiore dell'epistrofeo a quello superiore della prima vertebra dorsale.
L'atlante è costituita da due massicci laterali con due faccette articolari superiori che si articolano con i condili occipitali e due inferiori che si articolano con le faccette articolari superiori dell'epistrofeo.
L'arco anteriore dell'atlante si articola inferiormente con il "Dente" dell'epistrofeo permettendo il movimento di rotazione della testa; inoltre la prima vertebra cervicale è composta da due apofisi trasverse che contengono un foro per il passaggio dell'arteria vertebrale.
L'atlante è l'unica vertebra cervicale fissa e manca dell'apofisi spinosa.
L'epistrofeo è formato da un corpo vertebrale centralmente, superiormente si trova il dente dell'epistrofeo che si collega con l'atlante. Inoltre è composto da due faccette articolari, dall'apofisi spinosa, dalle apofisi articolari inferiori e dalle trasverse dove anche esse hanno un foro per il passaggio dell'arteria vertebrale. Sulle prime due vertebre sono possibili i movimenti su tutti e tre i piani grazie alle articolazioni atlo-assoidee e atlo-odontoidee.
La prima articolazione è di tipo assiale, nella quale il dente dell'epistrofeo funge da centro di rotazione. La seconda è formata da due articolazioni laterali e simmetriche che mettono in rapporto la faccia inferiore delle masse laterali dell'atlante con le superfici articolari superiori dell'epistrofeo.
La terza vertebra simile alle ultime 4 vertebre cervicali è composta da un corpo vertebrale, da due apofisi articolari (su ciascuna delle quali c'è una faccetta articolare superiore ed una inferiore) collegate al corpo vertebrale tramite un peduncolo che sostiene la parte bassa dell'apofisi trasversa e dall'apofisi spinosa che comprende due tubercoli.
Dalla terza all'ultima vertebra cervicale i movimenti permessi sono possibili sul piano frontale (inclinazione), sul piano sagittale (estensione) e sul piano trasverso (rotazione).
LE SINDROMI DEI PAZIENTI CHE SOFFRONO DI CERVICALGIA - I diversi movimenti sui tre piani se mantenuti per periodi di tempo abbastanza lunghi durante la giornata possono provocare danni alla colonna cervicale.
Mckenzie classifica le sindromi dei pazienti che soffrono di cervicalgia in tre gruppi:
1)Sindrome posturale; definita sindrome perché non è una patologia ma è dovuta al mantenimento della postura scorretta per lunghi periodi di tempo ed è possibile azzerarla cambiando posizione. Colpisce soprattutto i giovani.
2) Sindrome da derangement; in questo caso si ha lo spostamento del nucleo polposo, il dolore è intermittente ma costante e si riduce solo se si effettuano movimenti che riducono lo spostamento del nucleo. Esistono 7 tipi di derangement divisi in base all'usura delle fibre dell'anello fibroso e allo spostamento del nucleo polposo,
con il dolore che si irradia dal collo fino alla mano. Colpisce i soggetti di età compresa tra i 12 e i 55 anni.
3)Sindrome da disfunzione; caratterizzata dalla riduzione della mobilità articolare del rachide in uno o più movimenti. Il dolore si ha raggiungendo la massima escursione articolare perchè il rachide essendo rigido va oltre il suo range articolare e diminuisce o scompare totalmente al termine dell'azione di sbloccaggio.
La postura scorretta mantenuta durante il tipo di lavoro che si svolge o il tipo di sport che si pratica può far si che il rachide cervicale rimanga a lungo in flessione o in estensione provocando le diverse sindromi viste in precedenza.
LA CORRETTIVA NOSTRA ALLEATA - La ginnastica correttiva risulta fondamentale per queste problematiche.
Attraverso la Neck School (scuola del collo), la quale racchiude diverse
metodiche, tra cui McKenzie, Mézières, Souchard ecc..., si possono ottenere tramite esercizi in flessione, estensione, mobilizzazione, auto-allungamento e stabilizzazione netti miglioramenti posturali, con diminuzione di dolore e aumento del range articolare.
Gli esercizi di mobilizzazione del rachide in estensione sono utili per i soggetti con cervicalgia da sindrome posturale, da sindrome di derangement e da sindrome da disfunzione dell'estensione.
Tra questi abbiamo:
1) Movimento di retropulsione del mento e del capo che permette un'estensione a livello delle vertebre cervicali inferiori e una flessione di quelle superiori favorendo
lo spostamento del nucleo polposo in avanti e facendo si che diminuisca la compressione e il dolore radicolare cervicale.
2) Movimento e rilassamento in estensione utilizzato per mobilizzare il rachide cervicale in estensione e può essere effettuata sia con le mani appoggiate al suolo
che con le mani che sorreggono il capo per i più anziani.
Gli esercizi di mobilizzazione in flessione utili per i soggetti che lavorano in posizioni dove accentuano la lordosi cervicale e hanno sindrome da derangement 7, sindrome da disfunzione della flessione, stenosi del canale spinale ecc... Utilizzati soprattutto per ridurre la lordosi cervicale, allungando i muscoli estensori del rachide cervicale e dare sollievo alle faccette articolari posteriori.
1) Mobilizzazione e rilassamento in flessione dove dalla posizione in quadrupedia abbandonare la testa alla forza di gravità controllando il rilassamento dei muscoli
del collo, mantenere la posizione per diversi secondi facendo si che il capo trazioni la zona cervicale e risollevarsi lentamente riportando la testa sul prolungamento del rachide.
Gli esercizi per decomprimere i dischi sono effettuati per i soggetti che praticano sport quali il calcio dove si colpisce di testa, o sport che sollecitano le vertebre cervicali quali l'automobilismo o motociclismo.
1) Auto- allungamento del rachide e posture di allungamento muscolare attraverso l'utilizzo di attrezzi quali cilindri, bastoni o direttamente delle mani mettendo una
sul mento che facilita la retrazione, l'altra avvolge l'occipite allontanandolo dal bacino, il criterio fondamentale è mantenere lo sguardo orizzontale.
Gli esercizi di stabilizzazione sono fondamentali per proteggere la colonna cervicale dalle sollecitazioni ricevute durante il lavoro o lo sport che si pratica.
Il lavoro isometrico ritorna utile per il rinforzo della muscolatura che sorregge la colonna attraverso esercizi sia da seduti che in posizione supina.
1) Contrazione isometrica dei muscoli anteriori del collo: in posizione supina mantenendo le curve fisiologiche, con le mani sulla fronte portare la testa in avanti
contro resistenza.
2) Contrazione isometrica dei muscoli posteriori del collo: in posizione supina con le mani dietro la regione occipitale spingere il capo contro le mani.
3) Contrazione isometrica dei muscoli laterali del collo: in posizione supina con le mani poggiate di lato al capo spingere contro resistenza per rinforzare i muscoli laterali del collo.
Tutti questi esercizi se effettuati costantemente con la giusta attenzione e evitando le diverse compensazioni possono portare a dei netti miglioramenti riducendo il dolore,
diminuendo o addirittura eliminando i derangement e riformando le giuste curve fisiologiche al livello del rachide cervicale.
(di Dott. Leonardo Squarcella - del 2010-06-18)
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