3D IN CASA. LA TV TRADIZIONALE TRAMONTA MA SI VA VERSO LA ROTTA GIUSTA?
lontani i tempi dove una tv lcd era fantascienza, spopolano i 3d ma attenzione alla salute ...
All’epoca dei televisori a tubo catodico poteva sembrare fantascienza parlare di televisori LCD o a LED eppure ci siamo arrivati. Figuriamoci discutere sulla futura applicazione del 3D alla visione domestica. Nonostante tutto, siamo arrivati anche a quello.
Si, perché la visione 3D, dopo il cinema e dopo le partite dei Mondiali trasmesse in alcuni cinema, è sbarcata anche sui televisori, per regalare al fruitore le stesse sensazioni che ha sperimentato in quelle occasioni. Ma a quale prezzo?
Innanzitutto questi apparecchi di ultima generazione hanno costi elevati, superiori agli schermi lcd o a led. Parliamo di una fascia di prezzo che va dai circa 2.000 agli oltre 3.000 euro, a seconda dei pollici e della marca. Senza contare che per poter apprezzare le immagini in tre dimensioni, lo spettatore dovrà necessariamente indossare un paio di occhiali appositi. E anche in questo campo la scelta è varia, a seconda del tipo di occhiale.
Esiste il modello semplice, come quello fornito nei cinema per intenderci, con lenti polarizzate, oppure modelli più tecnologici, alimentati a batterie, il cui prezzo ovviamente è ben superiore (dai 100 ai 130 euro circa). Ma un’altra domanda sorge spontanea: a fronte di tali costi, il mercato dei programmi televisivi, e non, cosa offre al potenziale acquirente del 3D?
I primi canali tivù in tre dimensioni nel nostro Paese arriveranno, forse, nel 2011. E i titoli in dvd sono ancora pochi e c’è comunque un ostacolo: per godersi tali film è necessario un lettore Blu-ray compatibile, che costa il 30-35% in più del modello corrispondente senza 3D. Sky ha trasmesso il calcio tridimensionale solo nel Regno unito, mentre Rai e Mediaset non sono andate molto oltre le prove tecniche.
Ma anche mettendo da parte l’offerta tv, vi sono altre cose su cui riflettere prima di dare per scontato il successo nel breve periodo di questa nuova tecnologia: la salute. Lo ha chiarito recentemente il Consiglio Superiore della Sanità che ha sconsigliato l’uso degli occhiali 3D ai bambini di età inferiore ai 6 anni per evitare, ad esempio, infiammazioni e disturbi agli occhi.
Nell’attesa che questa nuova tecnologia si sviluppi ulteriormente e che entri a far parte della nostra vita quotidiana, bisognerebbe chiedersi se ne abbiamo davvero bisogno. Cioè se è necessario – sempre che ne avremo tempo e voglia - infilarsi degli occhiali e sembrare dei cyborg per poter fare una cosa rilassante e normale come guardare la tv.
(di Simone Barbe’ Maccario - del 2010-07-28)
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