RIVOLUZIONE PRANDELLI: DOPO LE PRIME USCITE NOTE LIETE E MENO
subito novità in rosa e tante speranze di aprire un nuovo ciclo vincente
La nefasta avventura sudafricana della nazionale italiana aveva bisogno di una svolta. Pessima la figura fatta dall'Italia di Marcello Lippi nella manifestazione mondiale in cui si presentava da Campione del mondo in carica.
Così, messa in archivio l'era azzurra di Lippi, un pò meno invece le polemiche del post-Mondiale, ecco il volto nuovo a cui affidare la rinascita della nostra nazionale, Cesare Prandelli. Il tecnico di Orzinuovi ha lasciato l'incarico di allenatore della Fiorentina, che lo ha visto protagonista sulla panchina viola per ben 5 anni. La città di Firenze, che nutre profondo amore e stima per Prandelli, grazie alle capacità del loro tecnico ha potuto rivivere i fasti delle grandi notti europee, come ai tempi di Batistuta.
Un tecnico giovane e spigliato, che predica il bel gioco e che riesce a tirar fuori il meglio dai giovani. Ecco disegnato l'identikit perfetto per dare la svolta alla nazionale ed affidare a Prandelli il burrascoso dopo-Lippi.
Tante le novità, come ci si poteva aspettare, introdotte dalle prime convocazioni di mister Prandelli. Innanzitutto ha chiamato in nazionale quei calciatori che, a detta dell'opinione pubblica ci avrebbero evitato una prematura eliminazione dal mondiale sudafricano. Mi riferisco ovviamente ad Antonio Cassano e Mario Balotelli.
I due giovani talenti, spesso sulla bocca di tutti per qualche loro fuori uscita poco ortodossa o per qualche comportamento non proprio da uomo maturo, mettono le loro facce sulla copertina del nuovo corso della nazionale italiana targata Prandelli. Dunque è da Cassano e Balotelli, tanto invocati sin prima delle convocazioni
di Lippi per il Mondiale sudafricano, che si riparte.
Ma non sono solo loro le novità proposte da Prandelli, che non ha aspettato a convocare alla prima occasione lo juventino Amauri, fresco di passaporto italiano. Prandelli vuole e deve affidarsi ai giovani, lasciando ormai da parte molti di quelli che sono stati i pilastri dell'Italia di Lippi.
Tanti volti nuovi quelli che si sono visti a Coverciano nelle ultime occasioni. Prandelli ha voluto allargare il giro azzurro ad Antonelli (Parma), Bovo (Palermo), De Silvestri (Fiorentina), Gastaldello (Sampdoria) Viviano (Bologna) Molinaro (Stoccarda) e altri nomi nuovi sperano nella convocazione. Presentato in conferenza stampa il 1° luglio, Cesare Prandelli ha fatto il suo esordio sulla panchina azzurra il 10 agosto, nell'amichevole giocata a Londra contro la Costa d'Avorio, terminata con una vittoria degli africani per 1-0. Non è bastato l'entusiasmo del nuovo corso ad offrirci subito una nazionale vincente e brillante nel gioco, anche se buoni spiragli si sono visti in occasione delle prime due gare di qualificazione ai prossimi europei.
Vittoria azzurra sofferta contro l'Estonia in trasferta, per 2 a 1 con la prestazione di Cassano una spanna sopra gli altri. A dar ragione a Prandelli, ai fan di “fantantonio” e ai “detrattori” di Marcello Lippi. La seconda gara giocata, non a caso a Firenze, ci ha offerto una goleada di dimensioni rare, un 5-0 figlio però della pochezza dell'avversario (i dilettanti delle Isole Far Oer). L'entusiasmo e la voglia non mancano certo all'Italia di Prandelli, anche se c'è da lavorare molto dal punto di vista del gioco.
Ma con le due prime vittorie in tasca, di sicuro si lavora meglio.
(di Gaetano Scavuzzo - del 2010-09-27)
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