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A SCUOLA DI MADE IN ITALY

l'importanza della ricerca di un prodotto che sfida la globalizzazione

Made in Italy: fatto in Italia. Nel 2010 può sembrare una frase di poco conto, con la globalizzazione che galoppa e con le merci che circolano da un continente all’altro molto più liberamente delle persone. Eppure dietro questo logo c’è un mondo variegato fatto di famiglie, di aziende e di un economia che si reggeva solo su ciò che il nostro stato produceva.
Trent’anni fa parlare di Made in Italy voleva dire parlare di quasi la totalità dei prodotti in circolazione in Italia, mentre oggi esso è diventato un prodotto di nicchia, più sinonimo di qualità che certificazione di provenienza. Cercheremo quindi di approfondire l’argomento andando a capire quali sono i vantaggi del consumatore nel comperare un prodotto fatto in Italia e soprattutto andremo a valutare se veramente questo sia cosi antieconomico rispetto alla concorrenza estera.
MADE IN ITALY: GARANZIA DI LAVORO - In questi anni sta impazzando una crisi economica a livello mondiale molto più grande e dannosa di quella che avvenne nel 1929. In Italia è aumentato vertiginosamente il numero di lavoratori sotto cassa integrazione o mobilità. Questo perchè la domanda è inferiore all’offerta, ma soprattutto perchè il mercato italiano non è più competitivo con quello straniero dove la materie prime e mano d’opera costano molto meno.
Un metodo per arginare questo problema è sicuramente quello di consumare prodotti italiani. L’economia di un paese infatti segue una triangolazione molto semplice tra banche imprese e lavoratori. Le banche offrono credito alle imprese che assumono i lavoratori, i quali percepiscono uno stipendio, che viene reinvestito in parte per comprare i beni prodotti dalle aziende stesse ed in parte depositato nelle banche.
Cosi facendo le banche possono elargire più credito alle aziende e queste si possono espandere aumentando l’offerta di lavoro e quindi più persone che consumano e risparmiano; e così via. Tutto ciò è per spiegare che consumando prodotti italiani siamo sicuri che le imprese italiane avranno degli utili che garantiranno stipendio ai lavoratori.
Questo per dimostrare che anche se il prodotto made in Italy costa qualche centesimo in più, bisogna considerarlo un “investimento” i cui vantaggi gioveranno anche a noi stessi.
LA QUALITA’ NON HA PREZZO - Come abbiamo detto produrre in Italia ha dei costi maggiori rispetto ad altri paesi del mondo. Questo avviene per i motivi sopracitati ma anche perché nel nostro paese ci sono leggi in materia di qualità, igiene e sicurezza che hanno un costo per le aziende ma che comunque danno al consumatore delle garanzie che beni prodotti in altre zone non danno.
Questo discorso vale soprattutto per i prodotti alimentari che riguardano più da vicino la nostra salute, ma anche per molti altri prodotti come le plastiche ed i cosmetici con i quali siamo a contatto quotidianamente. Le aziende alimentari devono avere per legge la cosiddetta “filiera chiusa” ovvero l’azienda deve garantire un certo standard di qualità dall’allevamento del bestiame sino all’immissione del prodotto sul mercato o, nel caso di alimenti vegetali, dalla semina al fruttivendolo. Si tratta della famosa tracciabilità del prodotto sul quale si è legiferato anche in sede europea.
Ciò che vale per il settore alimentare è altrettanto vero per quanto riguarda altri settori come quello tessile, nel quale l’Italia è leader sin dai tempi dell’impero romano, ma che ultimamente sta subendo la concorrenza estera e mantiene il primato solo nell’alta moda e non nell’abbigliamento di tutta la popolazione come dovrebbe essere. Se in questo momento il lettore si sofferma a guardare l’etichetta dei propri vestiti sicuramente trova poco Made in Italy e molto Made in Cina. L’industria tessile italiana negli ultimi anni ha dovuto cedere il passo a quella cinese per quanto riguarda la grande distribuzione.
Vestirsi italiano non è solo questione dì moda, è un fattore socio-economico rilevante che se coltivato porterebbe le grandi industrie del tessile italiano e reinvestire in Italia immettendosi anche nella grande distribuzione.
ATTENZIONE AI FURBETTI MADE IN ITALY - Secondo una stima di coldiretti i prodotti italiani sono i più copiati nel mondo alla pari della tecnologia americana. Il regno del “tarocco” come si sa è la Cina, ma falsi Made in Italy si possono trovare anche in Italia, immessi sul mercato da aziende poco serie che invece di produrre in Italia mettono solo l’etichetta nel nostro paese.
Purtroppo le leggi sulla circolazione libera dei beni all’interno dell’unione europea non ci ha aiutato molto in questo ma comunque ci si può difendere bene dai falsi. Innanzitutto un'azienda che produce in Italia è piena di certificazioni che attestano questo, e sarà sicuramente iscritta ad associazioni di categoria che tutelano il rapporto tra consumatore e prodotto. Armi in favore del consumatore sono le associazioni apposite, le leggi in materia, ma anche un accurata scelta al momento dell’acquisto.
LE FAMOSE 4 F - L’Italia è vista da molti stranieri come il paese delle 4 F: Food, Football, fashion, Ferrari. Cosi siamo visti all’estero, così rischiamo di non essere più se non si consumano cibi italiani, se una squadra di calcio è composta per i tre quarti da stranieri,e se la maggior parte dei nostri vestiti sono prodotti all’estero. Consumare prodotti italiani vuol dire investire sul nostro futuro, sulla nostra salute, e sulla qualità di un prodotto che da secoli ci contraddistingue nel mondo.
(di Francesco Creato - del 2010-10-23) articolo visto 6728 volte
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