ORDINE MILITARE DI CALATRAVA
le origini, le sedi, segni e mezzi distintivi
PREMESSA - Anno 1158,l’allora capitale della Spagna , Toledo , è minacciata da un
attacco imminente degli Arabi. Il re Sancio III° di Castiglia chiede la difesa
della città ai mitici Templari , che però erano in numero eccessivamente
ridotto rispetto ai mussulmani. Una fitta attività diplomatica che coinvolse
anche i vertici ecclesiastici, attraverso Raimondo di Fiteno Abate che attivò
una straordinaria mobilitazione di uomini. L’Abate Raimondo di Fiteno riuscì in
tempi brevissimi ad affidare la difesa ai monaci Cistercensi (che vivevano sotto
la regola di San Benedetto).Gli stessi monaci riuscirono a reclutare un
elevatissimo numero di volontari pari ad oltre 20.000 unità, ed impegnarli
contro l’imminente attacco. I mussulmani, ormai pronti , poco prima di avviare
l’offensiva rinunciarono ad occupare la città di Toledo. Per questa occasione
San Raimondo di Fiteno Abate , ritenne valido di costituire l’ordine Militare di
Calatrava che svolse una fervente attività in difesa della Spagna e dei
territori di religione cristiana. L’ordine non svolse mai attività ospitaliera
ovvero a difesa dei pellegrini, ma sempre come istituzione per lottare contro
gli infedeli della religione cristiana.
LA BOLLA PONTIFICIA DI PAPA ALESSANDRO III° - All’origine l’Ordine era costituito
da un Gran Maestro, Gran Priore e Priore ma anche cavalieri e cappellani.
L’Ordine Militare di Calatrava viene riconosciuto da Papa Alessandro III° con
Bolla Pontificia del 1164 e l’Ordine di Calatrava acquisì in pochi anni ampi
possedimenti e proprietà, dalla città di Leon alla città di Alcantara. L’Ordine
era regolato da un forte senso di disciplina militare.
SEDI DELL’ORDINE TRA CONQUISTE E LOTTE INTESTINE - Nel 1193 la sede dell’ordine
perde la sua ubicazione anche alla luce di problematiche interne verificatesi
tra i cavalieri. La sede storica di Calatrava venne recuperata nel 1212, e
testimonianze storiche rilevano inoltre che l’ordine di Calatrava fu in continua
lotta con la corona di Spagna e gli altri ordini militari con cui per contro
andarono anche a fondersi per un periodo per poi tornare allo status quo ante.
Di riflesso l’Ordine di Calatrava vide ridottissimo l’aiuto economico da parte
del re per ovviare a questo ed ovviamente per mantenere una forte base economica, gli aderenti all’Ordine avviarono attività agricole, attività ovviamente che
venivano svolte quando i cavalieri non erano impegnati nelle guerre, a difesa
della religione cristiana. Nel 1212 proprio in occasione del ritorno alla sede
originaria dell’Ordine, avvenne una modifica sostanziale dallo statuto
costitutivo. Il 1296 testimonia invece una rottura all’interno dell’ordine tanto
da vedersi gestito da due Gran Maestri, scissione che continuò per circa un
secolo portando anche a conflitti civili interni. Il 1443 è l’anno in cui viene
eletto Gran Maestro Alfonso D’Aragona, primo erede del re di Navarra. L’anno
successivo il gran Maestro viene sollevato dall’incarico statutario ancora per
problematiche interne.
FERDINANDO II° D’ARAGONA - Nel 1482 grazie a Ferdinando II° D’Aragona l’Ordine
viene riconosciuto a pieno titolo dalla corona di Spagna ma anche da Papa
Alessandro VI° che con Bolla Pontificia titolò la carica ereditaria del Gran
Maestro. Nel medesimo anno per un periodo breve, ottenne l’investitura il
ventinovesimo ed ultimo Gran Maestro dell’ordine(tale Garcia Lopez de
Padilla)posto che l’amministrazione venne gestita dalla Corona di Spagna, tra
essi è il caso di annunciare Carlo I e Carlo V.
I SEGNI ED I MEZZI DISTINTIVI - L’Ordine di Calatrava che sostenne conosciuto
anche come Valoroso, in guerra alzava sempre uno stendardo di seta bianca
caricato dalla Croce Gigliata di Rosso, accantonata in punta da due ceppi di
colore azzurro e dall'immagine della Immacolata Vergine Maria. Altra tipica
decorazione consiste in una losanga d'oro, caricata dalla croce gigliata di
Rosso; il tutto sormontato da un trofeo di guerra, con nastro rosso. Soppresso
nel 1931 dal governo repubblicano, l'Ordine venne poi restaurato.
(di Rino Berardi - del 2010-12-29)
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