L'ULTIMA GRANDE SCOPERTA PER SCONFIGGERE IL CANCRO
Nonostante gli enormi progressi della medicina mondiale, l’uomo è lungi dal vincere la secolare battaglia contro il male per eccellenza. Tuttavia da una nuova scoperta arrivano nuove aspettative positive per i malati.
IL NEMICO NUMERO UNO NON S’ARRENDE - Il nemico numero uno della popolazione umana, specie quella degli Stati industrializzati, è il tumore. Nonostante gli enormi progressi della medicina mondiale, l’uomo è lungi dal vincere la secolare battaglia contro un avversario che non vuole saperne di alzare i remi in barca, lesto a scompaginare, ed in molti casi troncare, la vita di milioni di persone, senza adoperarsi in significative distinzioni di sesso, etnie o ceto sociale, colpendo indiscriminatamente giovani, anziani e persino bambini.
Di certo le evoluzioni della medicina hanno contribuito ad arginare non poco il fenomeno. Tuttavia le morti per cancro continuano a rappresentare una piaga tutt’altro che trascurabile, anche a causa degli stili di vita che molti di noi osano condurre - dal fumo alla sedentarietà - ed all’inquinamento atmosferico ed alimentare - frutto dello sviluppo non sostenibile - che non migliora di certo la qualità della nostra vita.
Ultimamente si è scoperto che ci si ammala addirittura di più rispetto al decennio scorso, ma grazie ai progressi scientifici i morti sono sì aumentati ma il loro numero rispetto agli anni scorsi è proporzionalmente inferiore alla quantità di malati oncologici.
Di anno in anno svariate equipe di scienziati scoprono di volta in volta nuove tecniche per curare il cancro in tempi futuri, ma per la scoperta rivoluzionaria, quella per intenderci che trasformerà il cancro in un male curabile al 100%, pare non sia ancora arrivato il momento.
D’altronde ai giorni nostri nella società occidentale, una persona su quattro muore di cancro (in Italia, nel 2005, sono morte per tumore circa 160.000 persone), a conferma di come la lotta contro esso sia ancora durissima.
GLI ATTUALI STRUMENTI A DISPOSIZIONE PER VINCERLO -
Per guerreggiare contro il cancro la medicina ha a disposizione diversi strumenti. La chirurgia è l’opzione cardinale nella maggior parte dei tumori solidi. Talvolta, per facilitare il lavoro del bisturi, si tenta di ridurre la dimensione del tumore con una chemioterapia pre-operatoria.
La radioterapia utilizza raggi X ad altissima potenza per distruggere le cellule cancerose. In genere viene concentrata il più possibile nell’area affetta dalla malattia per evitare di nuocere alle cellule intatte. La chemioterapia utilizza farmaci citotossici (ovvero tossici per le cellule).
In genere il loro effetto è quello di frenare la suddivisione delle cellule in rapida replicazione, senza però riconoscere tra cellule sane e cellule malate. Per questo le chemioterapie hanno effetti collaterali su tutti i tessuti a rapido ricambio, come le mucose, i capelli e il sangue. Pertanto molti pazienti la temono e vi ricorrono solo in extrema ratio.
L’immunoterapia invece consiste nella creazione di vaccini capaci di “risvegliare” il sistema immunitario contro le cellule tumorali. Sono fruibili vaccini contro il melanoma e, in forma sperimentale, contro alcuni tipi di tumori del colon-retto. E poi, per la serie “anche tra le spine nascono le rose” sono al vaglio diversi virus e batteri che opportunamente modificati geneticamente potrebbero giocare un ruolo fondamentale nella risoluzione dell’eterno conflitto contro diversi tipi di cancro.
L’ULTIMA GRANDE SCOPERTA - Una nuova speranza tangibile per i malati arriva da una ricerca dell’italiano Alessandro Massimo Gianni, 61 anni, che all'Istituto nazionale dei tumori di via Venezian a Milano guida 89 ricercatori che si sono giovati per le loro nuove scoperte di un progetto finanziato dall’Airc.
La nuova arma contro il nemico più subdolo fa leva ancora una volta sulle famose cellule staminali. Il team di ricercatori le ha modificate, introducendovi un gene che produce la proteina killer Trail. Trail attacca le membrane delle cellule tumorali, uccidendole.
In pratica, le staminali Ogm vengono moltiplicate e re-iniettate nel malato. Il tutto darà vita ad un farmaco che potrà essere adoperato sui pazienti già fra 36 mesi. A differenza di altri farmaci e tecniche anti cancro (come la chemioterapia e la radioterapia) in questo caso non vi sarebbe nessun rischio di rigetto e nessun pericolo per le cellule sane, perché queste staminali uccidono solo il tumore, senza invischiare le cellule sane.
Nella ricerca sono stati coinvolti anche il San Raffaele di Milano, l'Istituto superiore di sanità, il Gaslini di Genova, il Baylor College of Medicine di Houston, che ha modificato geneticamente le staminali. Un’altra novità scientifica arriva da un team di ricercatori australiani e britannici i quali avrebbero scoperto una proteina killer per il cancro, la perforina.
Le osservazioni, iniziate anni fa dal premio Nobel Jules Bordet, sono durate circa 10 anni e grazie all’utilizzo dei microscopi del Birbeck College di Londra, gli scienziati hanno potuto studiare ogni piccola sfaccettatura della perforina: com'è composta e come funziona.
Già lo scorso luglio, sulle pagine del Journal of Clinical Investigation, era stata pubblicata una ricerca che citava la scoperta della 'semaforina', un'altra proteina vigile del cancro, così chiamata perchè come un semaforo da il via ad una cellula malata per produrre metastasi.
PREVENIRE E’ MEGLIO CHE CURARE - In attesa che si accorciano le distanze col killer più temibile non resta che dedicarsi alla prevenzione, adottando per quanto possibile uno stile di vita più consono a migliorare la qualità della vita.
Quindi vale il solito consiglio di preferire nel nostro menù quotidiano frutta e verdura a formaggi, pesce alla carne, e quanto di più naturale possibile ai cibi industriali.
Anche l’attività fisica moderata è un validissimo strumento per arginare il pericolo cancro, ed in ogni caso tiene lontani certi malanni, come il diabete e l’obesità, che a loro volta rendono terreno fertile per i mali incurabili.
In Italia la pigrizia uccide quanto molte patologie. Per inattività fisica e a causa delle malattie che insorgono anche per la mancanza di movimento muoiono ogni anno solo nel nostro paese circa 28mila persone (il cinque per cento del totale dei decessi).
(di Alberto Sigona - del 2010-12-22)
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